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La Reyer espugna con merito Napoli dopo una partita condotta dagli inizi del secondo quarto e decisa da un canestro bellissimo di Mitchell Watt sulla sirena. Per la squadra di Spahija si tratta del quinto successo consecutivo in LBA, il terzo in fila in trasferta dopo quelli con Verona e Milano, mentre per i bianco-blu c'è' la "consolazione" di una partita giocata ottimamente e decisa da una giocata straordinaria di uno dei grandi protagonisti di questo mezzogiorno di fuoco.

91-93 il finale al Pala Barbuto, con Venezia che ha 20 da Parks, 15 di Bramos, 16 da Watt, 14 di Tessitori, 12 da Granger ed 11 da Spissu. La Gevi porta 4 uomini in doppia cifra: 20+12 per un ottimo Williams, 14 di Howard e Michineau e 10 di Stewart. Partita stupenda quella giocata in terra campana, che - di fatto - dimostra tutta la grande imprevedibilità ed il grande pathos che solo il basket sa regalare. Se è vero che i due punti li porta a casa Venezia, è altrettanto vero che oggi a vincere è il basket in sé.

LA REYER ESPUGNA NAPOLI SULLA SIRENA

La partita

Partita stupenda al Pala Barbuto, con Venezia che parte forte grazie a Bramos e Parks, ma perde Willis (espulso) dopo un alterco con Wimbush (tecnico per il napoletano) al 1'. La Gevi risponde e si rimette pari, ma sempre Parks e Bramos spaccano l'equilibrio con il vantaggio del +7. Napoli non ci sta, produce un 13-4 di break e passa a condurre sul 24-22, con ritmi altissimi ed una Reyer che insegue al 10' (27-24).

Nel secondo quarto si scaldano le mani, Venezia - dopo un equilibrio che è molto lungo - crea il vero solco con le triple in uscita dai blocchi di capitan Bramos e Granger, oltre all'impatto di un Tessitori già in doppia cifra. La Gevi si aggrappa a Howard e Zerini per rimanere agganciata ad un match che esplode e vede gli ospiti condurre sul 48-56 all'intervallo, dopo aver realizzato ben 32 punti in soli 10'.

Nel terzo quarto il solito Bramos apre le danze con l'ennesima tripla per il +11, poi tocca a Napoli accendersi, reagire e rimettere la partita su un equilibrio sottilissimo: Williams, Michineau e Wimbush riportano la Gevi a contatto, ma la fisicità di Watt e la grande vena di Parks riportano gli ospiti in vantaggio di 8 lunghezze all'ultimo mini intervallo, sul 62-70.

L'ultimo quarto è folle: Venezia tiene il comando con Spissu, Tessitori e Parks, ma i partenopei restano agganciati grazie al solito Williams ed ai canestri di Howard e Michineau: i giri dalla lunetta iniziano a pesare, gli ospiti trovano il +3 grazie a Granger dopo un erroraccio del play francese ma Zerini spara la tripla della parità a 1"8 dal termine. Tutto finito? Macché. Ci pensa una giocatissima di Watt sulla sirena da oltre 5 metri a regalare il quinto successo consecutivo ai suoi, con un giro e tiro da esterno puro.

WATT REALIZZA IN FACCIA A ZERINI IL TIRO DELLA VITTORIA: LA REYER VINCE A NAPOLI

La Reyer ha Parks e Watt in più, Bramos è fondamentale

Una partita meravigliosa. La Reyer espugna il Pala Barbuto con pieno merito e con grande freddezza dopo aver condotto per oltre 30' ed essersi vista ripresa da un gran canestro dall'arco di Zerini a circa 2" dal termine. La ha decisa - come detto - Watt con un jumper da oltre 5 metri: non è il primo game winner in maglia oro-granata per il #50 americano, già protagonista nel 2019 al Taliercio contro Sassari.

La partita si è sviluppata su un binario ben preciso nel corso del primo tempo, con i lagunari a giocare una partita chirurgica ed offensivamente perfetta: all'intervallo la squadra di Spahija aveva una percentuale di tiri dal campo realizzati che superava abbondantemente il 75% grazie alle giocate di tanti protagonisti diversi. Difensivamente forse si è fatta un po' più di fatica, ma quando si gioca con una certa pulizia cestistica si può solo che applaudire, perché tutti i canestri sono frutto di azioni ben costruite ed organizzate di squadra.

A livello tattico le differenza in positivo l'ha fatta senza dubbio Jordan Parks, che da buon ex ha voluto lasciare un ulteriore ricordo a Napoli, questo evidentemente meno gradito ai tifosi partenopei. Per l'esterno una prova totale fatta di 20 punti, 7 rimbalzi, 2 assist e 2 palle recuperate in 27' di utilizzo nel corso del match, tra attacchi in post, recuperi e transizioni, tagli offensivi ed attacchi al ferro, oltre alla solita grande applicazione difensiva. Una prova di energia e solidità a mettere a ferro e fuoco la difesa di Pancotto per il #2 lagunare, che si conferma come giocatore più in forma.

Dall'altra parte c'è tutta la sapiente qualità e solidità di Mike Bramos: il capitano-simbolo di una Reyer che finalmente è ritrovata in questa LBA è protagonista a tutto tondo. Difesa, intelligenza cestistica e - soprattutto - quella sua tipica, classica e meravigliosa uscita dai blocchi che rende il giocatore greco uno dei più precisi con i piedi oltre l'arco in determinate situazioni. La squadra di Pancotto prova anche a limitarlo pur sbagliando, ma la bravura del #6 è troppo per chiunque ed ecco che realizzare 4 triple su 7 poi diventa naturale conseguenza.

La risposta principale arriva però da quel Mitchell Watt atteso dal riscatto dopo la prova molto negativa in Israele: il lungo oro-granata si prende la scena con giocate di enorme qualità e con quella solita mano mancina immarcabile per chiunque. Difensivamente mostra grossi limiti quando attaccato in pick and roll dall'asse play-pivot di Napoli restando preso in mezzo con troppa facilità, ma offensivamente è spesso e volentieri un fattore, mettendo a segno 8 conclusioni su 11 tentate.

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A proposito di Watt, a mettere la glassa su una torta davvero ben riuscita al #50 c'è un canestro che vale da solo il prezzo del biglietto: Michineau si stacca dal raddoppio per uscire su Granger, Zerini arriva con un centesimo di ritardo sul lungo americano, che riceve, si gira e tira in fade away trovando soltanto il fondo della retina da oltre 5m. Un canestro alla Watt? Certamente la qualità non gli manca, ma è un tiro che va ovviamente realizzato con il lungo avversario davanti agli occhi.

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Una partita maiuscola non basta a Napoli, che cede in casa alla Reyer dopo 40' in cui la squadra di Pancotto ha vinto due quarti, perso il secondo e pareggiato il terzo. A fare la differenza in tal senso il secondo periodo, dove gli oro-granata di coach Spahija hanno realizzato ben 32 punti grazie ad una precisione offensiva che è devastante in senso positivo: in quei 10' oltre ad essere uscito il talento veneziano sono venuti fuori i limiti di una Gevi non pienamente concentrata sulle situazioni di gioco avversarie.

Tanti - però - i meriti partenopei in questo turno numero 26 di LBA, nonostante il ko, a partire da un secondo tempo di alto livello difensivo ed offensivo, che ha costretto la Reyer di Spahija a sbagliare e forzare tanto. Era fondamentale tenere i ritmi più bassi per la squadra di Pancotto, dopo aver subito la velocità di pensiero e la qualità degli oro-granata di Spahija, tra uscite dai blocchi di Bramos ed i tagli di Parks.

A livello offensivo sono tante le buone cose proposte dalla squadra campana, a partire dal dinamismo e dall'energia di un Jacorey Williams sempre più trascinatore: per il lungo ex Trento una prova da 20 punti e 12 rimbalzi con 30 di valutazione. Proprio Williams ha formato con il play di ruolo un asse che ha messo in grande difficoltà la difesa lagunare, rimasta spesso presa in mezzo e - quindi - punita con buona costanza.

Le prove solide di Zerini e Stewart sono un altro segnale positivo per Cesare Pancotto, che non può certo essere insoddisfatto di quanto hanno proposto i suoi ragazzi. Da questo punto di vista le penetrazioni al ferro di Michineau, Young ed - a tratti - Howard hanno messo a nudo il limite difensivo degli esterni oro-granata, spesso battuti dal palleggio: un problema che si verifica spesso e che porta Watt a subire i pick and roll con facilità.

Non è tutto oro - però - quello di Michineau: il play francese ha messo insieme cifre buonissime, ma ha colpe non di poco conto nelle due metà campo negli ultimi istanti, a partire dalla facilità con cui si faceva battere da Spissu e Granger. Evidente poi la follia di attaccare il ferro a pochi secondi dal termine sul -1, finendo per sbagliare di netto l'appoggio del sorpasso: maggior lucidità, freddezza e testa sarebbero serviti. Difensivamente - poi - la scelta di scappare dal raddoppio su Watt con Zerini permette al #50 lagunare di punire con il jumper della vittoria: rivedibile forse.

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Foto: Reyer, LBA e Napoli

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