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Will CLyburn entra in area contro l'Alba Berlino

La Virtus Bologna tocca il fondo: arriva il punto esclamativo di una stagione di Eurolega drammatica e, a questo punto, desolante, se non anche umiliante.

Alla Segafredo Arena arrivava l'Alba Berlino, l'unica squadra che aveva fatto peggio delle vu nere. Se anche ogni velleità di classifica era già stata abbandonata, la sfida contro i berlinesi andava vinta anche solo per amor proprio.

Così non è stato. I tedeschi hanno giocato con la leggerezza e la tranquillità che li caratterizza; i bianconeri, invece, con la paura di perdere e con una incostanza onestamente inspiegabile.

Alla fine si consuma lo psicodramma: la rimonta illude soltanto perché conduce all'ennesimo finale perso in volata, nonostante Berlino alla fine abbia fatto di tutto per buttare alle ortiche quanto prima aveva costruito.

L'MVP è l'ex Olimpia David McCormack

Altro ai danni, anche le beffe sono copiose quest'anno per la Virtus Bologna che, nelle numerose sconfitte in Europa, viene ripetutamente punita dagli ex Olimpia Milano.

Prima Shabazz Napier, poi Jerian Grant, stasera David McCormack. Basta la prima presenza in maglia berlinese all'ex milanese per registrare subito una doppia doppia da 16 punti e 14 rimbalzi, insieme a una totale onnipotenza sotto canestro quando, a un certo punto, era diventato rebus irrisolvibile per le vu nere.

Momo Diouf (12+8) è stato il migliore dei bianconeri: uno dei pochissimi che hanno lottato fino alla fine e, soprattutto, hanno giocato senza paura.

Ma che Bologna abbia un problema sotto canestro non lo scopriamo certo oggi. Doveva rientrare Cacok, su cui la società faceva affidamento; poi è stato tagliato, ma mai rimpiazzato. Come mai? Non era previsto un terzo centro nell'economia del roster?

Achille Polonara contro l'Alba Berlino

Virtus Bologna, una squadra che ha giocato con la paura

Il primo tempo è stato qualcosa di aberrante. Totale arrendevolezza al gioco dell'Alba Berlino, senza la capacità di opporre la benché minima resistenza. 

In attacco le cose possono non funzionare e che questa Virtus sia strutturalmente manchevole in attacco lo diciamo dall'estate. E' possibile competere con il 16.2% dall'arco in Eurolega? No, non è possibile. Questa squadra non ha tiratori e non ha creatori: dura competere in Europa con queste premesse. Ma tanto dal mercato non arriverà nulla.

Tuttavia, in difesa il discorso è ben diverso. Tutti possono lottare, sbucciarsi le ginocchia, “fare a botte” come si dice in gergo. Dovrebbe essere la base di una squadra che crede in sé stessa, che non vuole arrendersi alle difficoltà. Ma evidentemente non è così scontato.

Poi c'è stata una reazione di nervi - permessa anche dai berlinesi che ci hanno messo del loro per non costruire più nulla in attacco e farsi recuperare -, che ha portato al solito finale punto a punto, gestito al peggio (Clyburn ha due tiri per la vittoria, in cui bastavano in entrambi i casi due punti, e sceglie in entrambi i casi due tiri impiccati da dietro l'arco).

Le facce, soprattutto nel finale, sono quelle di chi aveva paura di tirare, di chi non voleva prendersi la responsabilità. Ormai chi gioca con Bologna sa che le vu nere, nel finale, soffrono di questo complesso e cavalcano questa possibilità, regolarmente uscendone trionfanti.

Marco Belinelli al tiro contro l'Alba Berlino

Virtus Bologna, e ora che fare?

Difficile dirlo. Sarebbe necessario cambiare gran parte dei giocatori, dato che il roster è stato mal assemblato. Ma, ovviamente, non si può fare. Cambiare il coach? Non crediamo che la colpa ricada sull'allenatore.

E allora si andrà avanti così. Con una squadra che si sta rivelando inadatta all'Eurolega e che oggi, classifica alla mano, è la peggiore di Eurolega. Servirebbe qualcosa per cambiare anche solo l'inerzia mentale perché la squadra sta affondando e sta alimentando un circolo vizioso di paura e complesso di inferiorità.

Tra 48 ore a Bologna ci sarà la Stella Rossa. Ci sarà una reazione d'orgoglio?

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