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Il regalo di Natale, a Bologna, l'hanno scartato in anticipo. La Segafredo vince contro l'Olympiacos e, sfruttando l'insuccesso di Barcellona, conquista il secondo posto in solitaria della classifica di Eurolega.

Dopo due primi quarti di grande difficoltà, la formazione felsinea torna in campo con un'energia diversa, riesce a proporre la propria pallacanestro e trova le contromisure ad una formazione greca, la quale, nei primi venti minuti, era parsa quasi insuperabile. Il cuore ed il cervello di Bologna sono il motore di una macchina che non vuole fermarsi e prosegue dritta per la propria squadra, senza timore di alcun ostacolo o avversario.

Nel post gara, Luca Banchi ha voluto sottolineare la grande forza dei suoi giocatori nel rispondere alla formazione ellenica, nonostante la controffensiva sia arrivata un po' tardi nel match: “Grande vittoria, uno sforzo speciale contro una delle migliori squadre di Eurolega. Hanno messo in campo da subito difesa e fisicità. Abbiamo risposto tardi, ma abbiamo risposto. Nel secondo tempo abbiamo combattuto, siamo rientrati e nel finale abbiamo trovato le soluzioni per vincere. Mi congratulo con la squadra, sono persone molto serie, che in un momento di difficoltà hanno trovato le risorse per ribaltare la gara e trovare un’altra vittoria prestigiosa.” Viene citata la fisicità dell'Olympiacos, compagine costruita sul tanto ambito centro Nikola Milutinov e sorretta, quando in campo non c'è il numero 33, da Fall, uno dei lunghi più alti della prima competizione continentale, in grado di spostare gli equilibri sul parquet. Gli ospiti, nei primi due periodi, non hanno nemmeno bisogno di affidarsi a buone percentuali dalla lunga distanza per creare un gap nel punteggio, potendo contare sul talento degli esterni anche dalla media distanza, ma soprattutto sul gioco interno al pitturato.

Cosa si è visto di diverso nella seconda metà di partita? Risponde coach Banchi: “Loro sono una squadra di grande esperienza, e avevano avuto il tempo per prepararsi, in Grecia si era giocato l’All Star Game. Sono arrivati ferocemente concentrati. Abbiamo fatto fatica a trovare spazi, ma non ci siamo arresi, e nell’intervallo abbiamo trovato le energie per giocare la gara, senza rimpianti. Quello che mi avrebbe fatto dispiacere sarebbe stato perdere senza giocare.

Sono serate speciali, non puoi mostrarti smarrito. Nel secondo tempo si è visto l’identità di una squadra che vuole competere, oltre il gap fisico e di punteggio. Il nostro attacco piano piano ha sgretolato la loro forza, nel primo tempo avevamo tirato col 20% da due e tirato solo 3 liberi. Nel secondo tempo abbiamo giocato su binari a noi più congeniali, poi avere questa cornice aiuta. E sappiamo che basta poco per coinvolgere l’ambiente. Ho avuto sensazioni positive dall’inizio del terzo quarto, nel primo tempo mi era dispiaciuto vedere arrendevolezza.”

Anche dopo un'incredibile vittoria, il tecnico toscano critica la propria compagine, ponendo sotto ai riflettori l'arrendevolezza che lui stesso aveva ravvisato negli interpreti bianconeri: la formazione del Pireo ha messo in campo tutta la sua esperienza e ha sfruttato la sua fisicità, ma la Virtus non ha fatto nulla per ridurre la differenza dai propri dirimpettai, sbagliando tiri ravvicinati e non riuscendo a colpire con precisione da oltre i sei metri e settantacinque.

Il terzo quarto racconta di un Olympiacos molto meno aggressivo nei primi minuti e meno concentrato; la compagine di coach Bartzokas fatica ad attaccare l'area virtussina con frequenza, mentre la Segafredo trova più fluidità in attacco, complice, per la verità, una difesa meno attenta dei biancorossi.

 Uno dei protagonisti del finale di gara si identifica, senza dubbio, nel volto di Dobric, veterano ex Stella Rossa, dal quale Bologna ha tutto il diritto di aspettarsi tanto, viste le qualità del numero 13 su entrambi i lati del campo ed il ruolo che ha sempre ricoperto tra Belgrado e nazionale serba.

“Ha qualità che danno consistenza alla nostra rotazione." - dichiara Luca Banchi riguardo alla propria ala - "Ci aspettiamo molto da lui, e spero che questa prestazione gli serva da incentivo per trovare fiducia e continuità.” L'ultima parola è la chiave, per il momento in negativo, della stagione di Dobric: la Segafredo ha sempre bisogno delle armi a disposizione di un giocatore del genere, il quale, quindi, non può esentarsi dall'essere incisivo ogni volta che scende in campo.

La conferenza stampa post partita si chiude con svariati complimenti alla propria squadra da parte della guida tecnica bianconera: "Non ci sono chiavi particolari. La loro è una grandissima squadra, che è ancora dentro a un processo di completamento, ma resta una delle più serie candidate al titolo. Ma abbiamo l’identità per continuare a scavare, anche in una gara così difficile e contro un avversario così forte. Abbiamo risposto con le nostre armi, sostegno reciproco, difesa e disciplina.”

La Virtus di Scariolo avrebbe completato una rimonta del genere? Probabilmente no, ma non lo possiamo sapere con certezza. E' saggio, in casi come questo, limitarsi a dire che la Segafredo attuale ha identità, spirito, cuore e gioco, senza fare troppi paragoni. Il campo, solo il campo, dirà dove potranno arrivare i felsinei, meritevoli, però, di non aver mai mollato o dato per persa una gara senza lottare e vogliosi di continuare a stupire tutta l'Europa che conta.

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