Fenerbahçe-Real: i turchi lottano ma i "blancos" non si fermano
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Fenerbahçe-Real alla Ulker Arena è stata la grande sfida del venerdì nel Round 11 di Eurolega.
Notte da grandi squadre alla Ulker Arena dove arriva un Real dal mese di novembre senza macchia a sfidare il Fener capolista.
Sono al solito tantissime le assenze tra gli ospiti, mentre i padroni di casa devono fare i conti con il recente stop di Wilbekin, probabilmente per 2-3 settimane, dopo l'infortunio in lega turca.
E proprio l'assenza dell'ex Maccabi era tema di grande curiosità per capire se poteva tramutarsi in un occasione importante per Carsen Edwards, sinora protagonista a tratti. Certo che se poi non ci sono nemmeno Guduric, ultimo problema, e Pierre, accorra per quaalche giorno, la faccenda si complica.
Finisce 71-85 ed è giusto così per quanto visto in campo. Troppa la differenza di profondità dei due roster in queste condizioni: è sesta di fila per il Madrid.
Doveva essere gara con indicazioni importanti ad alto livello, purtroppo solo tante belle cose ma le troppe assenze lasciano la questione parzialmente in sospeso.
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LA GARA
Itoudis stupisce tutti e parte con un quintetto assai inedito: con Calathes, Hayes-Davis e Booker ci sono Akpinar e Birsen. Le grandi prove della panchina tra Barcellona e Milano lasciano un'eredità positiva, anche se in realtà sono le assenze a creare quella sorpresa.
Booker inizia forte con 7 punti immediati, ma Deck ha altre idee ed è l'arma letale di Chus Mateo. Dopo 10' è 16-25.
Motley lotta come un leone, in netta inferiorità di centimetri di fronte al frontcourt madrileno, dove Tavares dispensa stoppate come noccioline al bancone del bar. I 16 dell'ex Look sono una bella dimostrazione di forza, così come i suoi 5 rimbalzi ma proprio sotto le plance il 20-14 madrileno fa tutta la differenza del mondo.
34-46 alla sirena dell'intervallo lungo e Madrid pare un'orchestra perfetta le cui note più alte sono equamente distribuite in un quadro di una completezza unica.
«Non stiamo lottando abbastanza» così Itoudis, autore di uno "shampoo" leggendario a Biberovic durante un timeout. La montagna da scalare è altissima.
Il parziale di inizio ripresa chiude tutto ed a metà del terzo quarto è 41-64. Game over, anche se il Fener non ha nessuna voglia di mollare, come si evince da un altro timeout di Itoudis abbastanza "coinvolgente" per i suoi giocatori. 54-68 dopo 30'.
Non c'è nulla da fare, il Fener, come contro il Barça, non smette di combattere, tuttavia il recital "blanco" è totale e quando i turchi provano a scendere sotto la doppia cifra di svantaggio arrivano giocate di classe pura sui due lati del campo di Mario Hezonja, solo di quelle tante armi a disposizione di Mateo.
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LE CHIAVI
I rimbalzi, 29-37 a favore del Real, e la stazza stessa degli ospiti sono fondametali.
Il Fener avrebbe avuto bisogno di una grande percentuale da tre, ma col 25% non si va lontano contro certe rivali e non solo.
La squadra di Itoudis ha avuto buona cura del pallone, con solo 7 perse, ma forse proprio questo dato è derivato anche da un gioco un poco sotto ritmo.
Ovviamente non si può non sottolineare come già si tratti di due gruppi dalla profondità ben differente a favore degli spagnoli, se poi mancano Wilbekin, Pierre e Guduric, oltre al lungodegente Bjelica, la faccenda si complica non poco.
Ma non troveremo nessun accenno a questa situazione da parte di Itoudis che, ancora una volta, dimostra nella seconda sconfitta stagionale come stia proseguendo il lavoro di costruzione di una squadra vincente. E questo avviene anche attraverso sconfitte come quelle contro entrambe le grandi di Spagna, che graniscono comunque la leadership solitaria con un record di 9/2.
MVP
Se il Real vince la sesta di fila in Eurolega un grande merito va suddiviso tra Musa, Hezonja, Deck e Tavares.
Difficile, veramente, scegliere un nome in una prova collettiva di grande spessore. Certo che a Deck la Ulker Arena non dispiace proprio: ricordate la gara di addio prima di lasciare per la sfortunata esperienza NBA?
Motley, tra gli sconfitti, chiude a 20+7 ma le percentuali sono molto al di sotto di quel 70% stagionale perchè il muro avversario è spesso proprio fisicamente insuperabile.
Per quell'occasione di Edwards serve attendere.
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Globalmente l'impressione è quello di una corazzata con ben poche debolezze da una parte e di un validissimo progetto in costruzione dall'altra. Rivedremo entrambe le squadre molto avanti in stagione come protagoniste, pochi i dubbi a riguardo.