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Milano si impone alla Vitrifrigo Arena sin dal primo quarto

L'EA7 Milano prende il volo nelle prime battute di gara e conserva il bottino contro una gagliarda Pesaro, che resiste e combatte nella sua ultima uscita stagionale.

Con questo 94-80 le scarpette rosse agguantano la semifinale e si avvicinano sempre di più alla fase decisiva della stagione italiana.

Sprazzi di Gara 4 nella classica struttura per punti di Eurodevotion.

Il primo quarto

L'approccio alla partita è stato determinante, senza dubbio. Le scarpette rosse iniziano la gara con un attacco molto ben congegnato, ampio, arioso, che condivide la palla e trova facilmente i suoi tiratori: 5/5 è l'esito dei primi cinque tentativi dall'arco.

L'offensiva debordante è prova di superiorità, così Milano mette in chiaro le cose. Questo non toglie ad una Pesaro che non manca in atteggiamento, prova ad adeguarsi difensivamente, limitando gli spazi sul perimetro. La dimensione perimetrale ospite è però ormai in grande ritmo e Shields infila due bombe complicate anche contro una più consona retroguardia marchigiana.

Un paio di triple pesaresi col tentativo di forzare la mano non servono a molto e il quarto, giocato anche con tanti minuti di coabitazione Napier-Pangos (reintegrato a svantaggio di Hall), si conclude con 34 punti di onnipotenza meneghina.

Non è un caso che nel seguito basterà conservare il tesoretto acquisito. 34-17 Milano nei primi 10', 63-60 Pesaro nei restanti 30'.

30' tra comando e resistenza

Milano a comandare, Pesaro a resistere ostinatamente. Questo il paradigma dei 30' di cui sopra.

A inizio secondo quarto la difesa domestica s'intensifica e tiene Milano a digiuno per i primi 3', continuando poi con una buona aggressività, tanto da mandare un po' in confusione l'attacco dell'Olimpia. La tripla con fallo di Abdur-Rahkman incendia la Vitrifrigo Arena e sembra riaprire i giochi.

L'EA7 ritorna al comando delle operazioni però, quando due distrazioni in fila di Pesaro consentono l'attivarsi di due bocche da fuoco implacabili come Voigtmann e Baron. Da lì, il talento dei biancorossi riporta fortemente in auge la quota realizzativa milanese, con un contro-parziale che ristabilisce l'ordine.

Pesaro si trova un po' travolta, ma alla metà il divario di punti è netto (55-40) meno di quello dello spirito dimostrato.

Dopo l'intervallo, l'EA7 continua a voler imporre la propria impronta al match. Tripla imperiosa di Voigtmann e recupero con contropiede di Melli, il +20 sembra propiziare uno iato incolmabile, ma non mette fine alla contesa.

Pesaro non demorde, nei minuti seguenti le difese prevalgono sugli attacchi, con un ritorno difensivo marchigiano che non riesce comunque a discutere troppo la supremazia di Milano.

La partita vivacchia, continuando nel secondo tempo a riprodurre rapporti di forza già acquisiti. Ultimo squillo, il -16 riconquistato con un mini-parziale di Pesaro dopo il timeout di Repesa, che conferma cuore e dignità della tignosa formazione domestica.

L'Olimpia non si scompone è porta a termine la missione, è semifinale.

Giudizi e somme

Sipario sulla stagione di Pesaro, che saluta un'ottima annata con onore, grazie alle due grintose gare giocate di fronte al pubblico di casa.

Aver dato continuità ai playoff dello scorso anno è un successo, tentare di dare continuità al progetto lo potrebbe essere ancor di più, dopo anni di salvezze stentate. Che una piazza come quella marchigiana possa tornare a consolidare successi non potrebbe non essere una bella notizia per il nostro campionato.

L'Olimpia chiude questa serie facendo il suo lavoro, avendo sperabilmente edotto da Gara 3 la lezione di non poter mai mancare in applicazione e di non poter perdere più tempo per consolidare certezze.

S'era parlato della peculiare scelta di Hall nella rotazione stranieri per questi playoff, Messina sembra aver deciso di puntare su Pangos come sesto tra gli extra. Il canadese non ha dato segnali brillanti, ma mi pare che questa sia la scelta più sensata (con piccola riserva personale su Davies) a fronte della situazione attuale.

Certo, a patto che Tonut, colui che può dare un contributo quasi sovrapponibile a quello dell'ex Bamberg, torni ad essere reintegrato come protagonista. La versione pallida e marginalizzata di questa serie non può aver diritto di cittadinanza.

Oltre alle ottime prove di Melli, Baron e Napier e Voigtmann, già certezze, oggi è arrivato anche un autorevole segnale di Shavon Shields, pesantemente protagonista e decisivo (25 punti, 34 di valutazione), si è anche lasciato andare anche a qualche sorriso finale con coach Messina. Un'eredità inestimabile per il futuro.

Photo credit: olimpiamilano.com e VL Pesaro Twitter

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