107 volte Reyer, Treviso in vacanza e distrutta nel derby
La Reyer demolisce Treviso nel derby veneto e chiude al quarto posto il campionato, prendendosi - di fatto - il fattore campo nei quarti di finale dei playoff. Un successo mai in discussione per gli oro-granata, che sono all'ottava vittoria nelle ultime 9 partite e riscattano così il ko arrivato a gennaio in occasione del derby di andata. Devastante la prestazione dei ragazzi di Spahija, che dopo un avvio un po' rilassato difensivamente, stringono le maglie e spaccano il match sin dal primo quarto, rendendolo a senso unico.
107-73 il finale del derby disputato al Taliercio, con Venezia che approfitta della caduta di Sassari a Milano per raggiungerla in classifica e - dunque - scavalcarla alla luce della differenza canestri negli scontri diretti, che favorisce la truppa di Spahija grazie ad una tripla dall'angolo di Bramos con pochissimi secondi da giocare. Insomma, una tripla ha cambiato la classifica delle due squadre, dando per chiaro che il recupero veneziano nel finale di stagione è stato imperiale.
6 uomini in doppia cifra, oltre il 55% dal campo, 65% al tiro da due, 68 punti segnati in 20' e - soprattutto - una gestione minutaggi davvero ottima del tecnico croato nella serata che ha visto Spissu dare spettacolo con una tripla da 10 metri entrata di tabella. Le motivazioni delle due squadre era o totalmente diverse e questo ha fatto la differenza, ma ci si poteva aspettare probabilmente una Treviso più combattiva e non così arrendevole.
La partita
Partenza allegra in difesa per le due squadre che si trovano sul 10-8 dopo 3' di gioco, ma è davvero solo un singolo episodio: da quel momento la Reyer piazza un devastante break di 28-6 in 6'24" che indirizza la partita. Le giocate di Tessitori, Parks e Bramos affondano una Treviso incapace di reagire e rientrare nel match, che naufraga oltre i 30 punti di distacco già al 14'35" con 2 liberi di Watt e si trova ad incassarne ben 68 in 20' di gioco. Una partita diventata impossibile per la squadra di Nicola, che concede a Bramos e compagni di tirare con il 63% dal campo all'intervallo.
Nel secondo tempo tante rotazioni per entrambe le squadre, con gli ospiti che perdono per espulsione Octavius Ellis: il lungo ex Oly si è guadagnato l'uscita anticipata dal campo grazie ad un fallo tecnico nel primo quarto e - poi - un fallo antisportivo per un fallo tanto cattivo quanto inutile su Willis lanciato a schiacciare, con tanto di gomito piantato sulla gola dell'ala ex Badalona.
La truppa di Nicola ha guadagnato un po' di terreno grazie a Zanelli e Scandiuzzi oltre alle penetrazioni di Banks, ma Venezia ha sempre risposto con facilità e grande self-control, toccando anche il +41. Insomma, un'umiliazione per l'ormai già salva squadra bianco-blu, che non ha opposto alcuna resistenza agli attacchi della Reyer. Un successo messo in archivio al 10' e poi condotto in porto senza alcuna difficoltà dagli oro-granata, che chiudono così la regular season al quarto posto e con il vantaggio del fattore campo ai quarti di finale.
Reyer in controllo e senza pressioni, derby in carrozza
La Reyer vince il derby con enorme facilità e chiude quarta in classifica, cosa che sino a due mesi pareva davvero una chimera. La squadra di Spahija - nel dettaglio - si presenta al derby con una voglia tremenda di vincere la partita aspettando notizie dal Forum, senza dimenticare l'onta del derby perso a gennaio al Palaverde dopo 40' negativi e senza opposizione difensiva verso quei Banks ed Iroegbu che hanno fatto il bello e cattivo tempo. Una partita senza grande interesse, giocata in modo piatto da Treviso, che ha subito una tremenda lezione fin dall'inizio.
La differenza tra le due squadre è evidentissima, Venezia gioca con il sangue agli occhi, con un'attenzione, un'energia ed un'applicazione da playoff, lottando con fisicità e grande serenità sotto canestro e sulle palle vaganti. Il dominio della squadra di Spahija è troppo netto ed evidente, una differenza sostanziale di motivazioni oltre che di qualità, con i rimbalzi che sono più che doppi al 20' e la percentuale di tiro è altissima.
Fisicità in ogni ruolo, attenzione ai dettagli, rotazione precisa degli uomini ed un minutaggio equilibrato, così la Reyer ha conquistato il derby lanciandosi a capofitto nelle azioni e transizioni offensive, guidate ed orchestrate da Spissu e Granger. Un attacco in piena fiducia quello della squadra di Spahija, con Watt e Tessitori che hanno controllato a loro piacimento le plance tra stoppate e giocate in post di forza, potenza e qualità.
La doppia doppia in totale controllo di un Watt silente ed in modalità playoff in 17' con 14 punti e 12 rimbalzi oltre a 3 stoppate è l'emblema, l'immagine di una partita senza storia. In doppia cifra anche Brooks, Bramos, Spissu, Granger e Tessitori per Spahija, che non ha chiamato alcun time out in questo derby: è la prima volta in stagione per gli oro-granata e - forse - una delle prime in carriera per il coach croato.
Treviso in vacanza mentalmente, il derby è una mattanza
Un derby che si trasforma in mattanza per Treviso. La Reyer domina i 40' della sfida contro la De'Longhi toccando anche il +41 nell'ultimo quarto e riscatta così il ko dell'andata. Per quel che riguarda la partita, c'è molto poco da dire sulla squadra di Nicola, che dopo un buon avvio a contatto per i primi 3' si impianta letteralmente e viene travolta dall'energia lagunare, che annulla l'idea di competitività all'interno del match.
Difficile parlare di quanto ha fatto Treviso in questo derby: la squadra di Nicola ha di fatto vinto il suo campionato la scorsa settimana battendo praticamente sulla sirena la Virtus Bologna tra le mura amiche. Un'impresa che ha garantito la permanenza nel massimo campionato ai bianco-blu, apparsi decisamente appagati, scarichi ed "in vacanza" in quest'ultima giornata. Certamente perdere un derby di 34 punti non è mai bello e non rende onore a Banks e compagni, ma è un neo su di una stagione tanto sofferta quanto - poi - soddisfacente.
A livello tecnico e fisico già nella normalità ci sarebbero almeno un paio di gradini di differenza tra le due squadre, se poi Treviso è senza motivazioni e senza alcun tipo di ambizioni ed obiettivi allora il gioco è fatto. I ragazzi di Nicola sono apparsi incapaci di frenare le ondate veneziane, di ricorrere a qualche fallo in più per rallentare i ritmi e senza la giusta testa per attaccare con testa e qualità.
Ci hanno provato Zanelli e Scandiuzzi, Banks ed Iroegbu hanno tirato con percentuali basse ed Ellis ha deciso di farsi cacciare fuori per una combo tecnico+antisportivo che tanto piacere non può fare alla De'Longhi, già in difficoltà di suo: un mix di fattori oltre quelli citati prima che hanno portato il derby ad essere scontato e massacrante, ma la verità inconfutabile è che il suo scudetto Treviso lo ha già vinto, salvando la massima serie.
Foto credit Reyer e Treviso