Eurocup #1: la Reyer cede ai London Lions nel finale
Comincia male l'Eurocup della Reyer, che cede ai London Lions al termine di una sfida non bella e spesso confusa. Tanti gli errori della squadra lagunare, che hanno sbagliato davvero troppo ed hanno concesso troppi possessi agli inglesi, perdendo il filo del discorso proprio nel momento in cui era da spaccare il match sul +11 a proprio favore. Per le italiane - dunque - è 0 su 2, visto anche il ko di Trento in casa di Ulm nella serata di ieri.
Gli oro-granata si sono presentati a Londra senza Wiltjer dopo la scivolata di domenica: distorsione al ginocchio e qualche settimana di stop per il canadese. Inglesi senza Dekker. Sono 3 i giocatori in doppia cifra per la squadra di Spahija: 16 di Tessitori, 10 per Spissu e Simms. I britannici hanno una grande serata di Grantham con 23 punti oltre ai 10 di un Olaseni determinante nel finale, ma è l'apporto di tutto il roster a fare la differenza, oltre alla scarsa percentuale in lunetta degli ospiti, che chiudono con un mediocre 55%. 76-69 il finale per i britannici, che esultano alla Copperbox Arena e trovano i primi due punti della propria competizione.
La partita
Partita vissuta a strappi, con la Reyer che ha il grande merito di trovare giocate lucide sull'asse Spissu-Tessitori nel primo quarto, con il lungo azzurro vero fattore dominante del match e già in doppia cifra. Le triple - poi - creano il solco sui leoni londinesi, che si trovano a -8 rimanendo intrappolati nelle reti veneziane. L'avvio di secondo quarto e più in generale i secondi 10' sono molto complicati per la squadra italiana, che perde una marea di palloni e non trova la giusta connessione in campo con il "secondo quintetto", una tripla di Spissu alla sirena sigla il 38-41.
Riparte fortissimo la squadra di Spahija, che trova il nuovo massimo vantaggio grazie a due siluri dalla punta di un Brooks ispiratissimo (40-51), ma è momento che dura molto poco perché il secondo quintetto non è impattante come il primo ed iniziano le difficoltà nel realizzare da due e da tre punti, con le palle perse che non si fermano. Nell'ultimo quarto Olaseni e Sharma rovesciano il punteggio e danno la fuga alla squadra londinese, che nonostante qualche rischio nel finale riesce a portare a casa due punti molto preziosi ed importanti.
Eurocup, una Reyer troppo a sprazzi per vincere
A sprazzi. Probabilmente è questa la parola d'ordine per la Reyer nel proprio esordio stagionale in Eurocup. La squadra di Spahija gioca una pallacanestro molto solida e concreta nei primi 10', salvo poi perdere il filo del discorso con l'ingresso in campo della cosiddetta second unit: troppe palle perse, un impatto fisico troppo tenero nel secondo periodo ed una scarsa incisività di giocatori come Brown (2/10 dal campo) danno il là alla rimonta istantanea dei londinesi, che sono continui, reattivi e precisi vicino al ferro.
I rimbalzi in attacco, la regia di Spissu e le triple dell'ex Sassari accendono ancora una volta la squadra lagunare, che ha la forza di trovare il nuovo vantaggio all'intervallo, poi dilatato con il solito mantra: buona difesa produce buoni attacchi. A tal proposito il giro palla veneziano è perfetto e Brooks dalla punta mette due siluri per il +11, ma è l'ennesimo momento alto di una squadra che ha ancora troppa disomogeneità tra quintetto e panchina: troppe forzature di Brown ed i tiri sbagliati dalla lunetta e vicino al ferro permettono ai London Lions di rimettersi nel match.
Nell'ultimo quarto la Reyer trova nuovi stimoli da Simms e Parks, ma i canestri faticano ad arrivare ed un 3/14 dal campo nelle ultime fasi di partita permettono ai leoni londinesi di trovare aggancio e fuga decisiva: le triple di Tucker e Tessitori scheggiano il ferro quando potevano dare la parità, la differenza sta qua, in percentuali che cadono ed in una difesa troppo imprecisa su Olaseni e Grantham, che mettono il match nei binari vincenti per la truppa della capitale british.
A lungo andare una percentuale mediocre dalla lunetta (55%) ed un numero di rimbalzi che inizia ad arridere alla truppa di Bozic fanno la differenza, con le 18 palle perse che testimoniano quanto la squadra di Spahija sia un vero cantiere aperto: non poteva essere altrimenti considerando il rinnovamento del roster ed il cambio in corsa dopo il voltafaccia di Caboclo, che mette in evidenza quanto sia stato un danno per gli oro-granata. Lavori in corso ed equilibri da trovare in casa Venezia.
London Lions, grande concretezza e solidità
Una squadra non bellissima, votata al gioco in contropiede attaccando nei primi secondi e con un consistente numero di triple. La Reyer è cantiere aperto e lo si è detto, ma i London Lions hanno mostrato solidità e concretezza, con il merito di non demoralizzarsi dopo i due scatti in avanti degli oro-granata.
La sensazione è che in una partita a ritmi più "bassi" e giocando a difesa schierata la squadra di Spahija fosse superiore a quella londinese, ma è proprio l'andare a sprazzi che ha permesso a Grantham e compagni di ricucire due volte e trovare poi la fuga buona nel finale. Se c'è una cosa da non fare è perdere così tanti palloni, con i leoni di Londra che ne hanno recuperati ben 9: le corse in transizione hanno dato fiducia.
Chirurgica la truppa di Bozic, che nelle difficoltà ha trovato la concretezza di Sharma e Grantham oltre all'atletismo di Olaseni a rimbalzo, che ha garantito tanti secondi possessi. Un gioco da run and gun che ha fruttato 30 triple (6 a bersaglio), ma anche troppe situazioni in cui Venezia non è stata pronta a coprire gli assalti degli esterni, bravi a realizzare con alte percentuali e tanta facilità. Un gioco non spettacolare, ma efficace quanto basta per stendere una Reyer da lavori in corso.
Foto: Eurocup, Reyer e London Lions