Non si passa ad OAKA, il Panathinaikos batte il Real Madrid
I verdi di Atene vendicano la sconfitta dell'andata guidati dai 18 punti di Nunn.

Ad OAKA vince ancora il Panathinaikos. Nel remake dell'ultima finale di Eurolega, la squadra di Ataman si sbarazza del Real Madrid, chiudendo sostanzialmente la pratica già nel primo quarto (24-13).
Troppo timidi i tentativi di rimonta dei Blancos nel corso della partita per impensierire i Greens, a cui bastano sprazzi di grande pallacanestro per rimanere in controllo della gara e per confermarsi squadra quasi imbattibile in casa (l'ultima sconfitta ad OAKA risale al 29 novembre, 88-91 contro il Monaco).
Il racconto della partita, terminata 85-70.
Panathinaikos in controllo
Il Panathinaikos scende in campo dal primo minuto nella sua “versione casalinga” e per il Real Madrid le cose si fanno subito complicate. Nel primo quarto, è la coppia Nunn-Hernangomez (17 punti in due) a guidare i Greens, che di squadra tirano 4/5 da tre punti e smazzano 7 assist.
Il Madrid resiste finché può, ma sono solo i canestri di Hezonja (18 punti) a tenere a galla i Blancos. Ibaka sbaglia tutto quello che può sbagliare (non entrerà più), il tiro da tre non trova mai il fondo della retina (0% all'intervallo) e l'energia dei Greens è debordante anche nella metà campo difensiva, dove il Pana ruota perfettamente, Hernangomez piazza due stoppate spettacolari e il Real non riesce mai a trovare un canestro facile.
Con l'ingresso di Tavares (16+7), la musica cambia leggermente e la squadra di Mateo, dopo aver toccato il -14, riesce a tornare a due possessi di distanza. Il vantaggio dei padroni di casa, però, non viene mai messo veramente in discussione. Ogniqualvolta che il Madrid prova a rientrare, infatti, gli uomini di Ataman rispondono, alzando il livello della propria pallacanestro, sia in attacco che in difesa. L'ultimo tentativo di rimonta del Real si ferma sul -6, poi il Pana vola via e chiude la partita sul +15.

Rimpianto Real
Vincere ad OAKA contro il Panathinaikos è una vera e propria impresa, come dimostra il fatto che solamente Olympiacos e Monaco ci sono riuscite in questa stagione. È chiaro, dunque, che per farlo serve giocare una partita perfetta o quasi. Ecco, il Real Madrid non ha certo giocato una partita perfetta, eppure, era sotto di appena 4 lunghezze a metà del terzo quarto e di 6 punti a 6:20 dalla fine della partita. Il tutto, senza segnare praticamente mai da tre punti (11.5%).
Nonostante abbia passato tutta la serata a inseguire, la squadra di Mateo torna quindi in Spagna con qualche rimpianto, consapevole del fatto che sarebbe bastato qualche canestro in più dalla lunga distanza per giocarsela fino alla fine.
