LBA #8: Spagnolo apre la crisi Reyer, Trento passa in laguna
Turno numero 8 di LBA tra Reyer e Trento, una sfida infinita arrivata al 33° atto dalla stagione 2014-2015 ad oggi: 20 volte ha vinto la squadra oro-granata, 12 quella bianco-nera. La sfida del Taliercio che oggi vale "solo" due punti negli ultimi anni ha significato finali scudetto, semifinali e quarti di finale nelle tre stagioni dal 2017 al 2019: in quelle 3 occasioni si è imposta 2 volte la squadra lagunare, 1 volta quella trentina.
Al match del Taliercio la Reyer di De Raffaele ci arriva con un successo in coppa ed un ko nell'ultimo turno di campionato, a Varese, i bianco-neri hanno perso l'ultimo match in Europa ad Ankara ed in Serie A con la capolista Virtus Bologna.
Un'assenza pesante da ambo le parti, i padroni di casa devono rinunciare ancora a capitan Bramos, gli ospiti si trovano senza Flaccadori.
La partita del Taliercio si gioca punto a punto per tutti e 40 i minuti di gioco, con gli oro-granata che approcciano bene il match pur tirando con percentuali basse dal campo e servendo pochi assist di squadra, tenendo il comando delle operazioni per 20' controllando i rimbalzi e forzando i bianco-neri a diverse palle perse (10).
Il secondo tempo è diverso, Trento alza l'intensità in difesa e forza la Reyer ad innervosirsi sulle due metà campo, il terzo periodo è di marca bianco-nera con 24 punti segnati ed un Matteo Spagnolo dominante sulla metà campo offensiva tra assist e giocate di pregevolissima fattura. Venezia risponde presente, si riscatta e torna avanti con un Moraschini a tratti ingiocabile, ma è solo un fuoco di paglia.
Nell'ultima frazione si gioca sul filo dei nervi, i viaggianti tornano avanti ma non affondano il colpo, Brooks rimette i suoi avanti di 1 a 30" dal termine, ma un jumper di Spagnolo gela il Taliercio: l'ultimo possesso oro-granata è confusionario dopo il time out di De Raffaele, finisce 72-73 per Trento.
Spagnolo-Moraschini, brillano gli azzurri in LBA
Nel big match di ieri era tra Reyer e Trento abbiamo assistito ad una sfida a distanza che ha infiammato il palazzetto e che certamente avrà fatto piacere a coach Pozzecco, nella speranza abbia visto la partita. Il terzo ed ultimo quarto è stato giocato in maniera devastante da Spagnolo, che ha prodotto 12 punti in 15' di utilizzo con 5 rimbalzi, 1 recupero e 4 assistenze, compreso il canestro della vittoria.
Da parte oro-granata Riccardo Moraschini ha messo in campo una prova da 23 punti in 28' con 7/10 dal campo, 6 falli subiti, 5 rimbalzi, 1 recupero e 30 di valutazione complessiva. Il grande ex della sfida ha martellato la retina avversaria con enorme costanza risultando - ad un certo punto - ingiocabile per la difesa bianco-nera.
Un peccato per il #9 della squadra di De Raffaele la sconfitta, di certo questa prova meritava altro esito. Per quanto riguarda Spagnolo, si tratta di un classe 2003 che gioca con grande presenza ed una sfacciataggine da campione: personalità, lucidità, presenza mentale e talento a non finire. Che abbia deciso lui questa partita con un gran canestro è un altro grande segnale.
Dominio a rimbalzo di Trento nella ripresa
Un altro dato incontrovertibile e chiave della sconfitta della Reyer contro Trento è dato dalla clamorosa differenza uscita a rimbalzo nei secondi 20' di partita. Se il primo tempo ha visto gli oro-granata controllare questo dato con 26 carambole (14 in attacco) contro le 21 dei viaggianti, il secondo tempo ha avuto un marchio totalmente diverso.
La squadra di Molin ha lasciato solo le briciole a Watt e compagni, con un dato a rimbalzo di 10-25 che descrive alla perfezione la differenza di energia tra primo e secondo tempo della truppa lagunare. Raccogliere solo 10 rimbalzi è troppo troppo poco per sperare di vincere una partita che viaggiava sui binari dell'equilibrio: i tanti, tantissimi canestri concessi con secondi tiri (17 punti) sono un dato che non può essere sottovalutato.
In questo senso la differenza l'ha fatta Grazulis, che ha stampato una doppia doppia da 12+13 rimbalzi. Nel primo tempo - invece - la squadra di De Raffaele si è poggiata sull'atletismo debordante di Watt e Willis (14 rimbalzi in due). Nella ripresa il #35 non ha quasi mai visto il campo, mentre il #50 ha prodotto una notevole prova offensiva che non è bastata.
Tensione, squadra prevedibile: le lacune di una Reyer fragile
La Reyer ha perso la prima partita in casa della sua stagione in LBA contro Trento dopo 40' complicati e giocati non bene, dei problemi che partono da lontano per gli oro-granata e che hanno origini non appartenenti alla serata di ieri. I ragazzi di De Raffaele sono apparsi timorosi, contratti e tesi, una situazione presentatasi già martedì in casa con Lietkabelis: in quel caso - però - si era riusciti a sfangarla.
Nella partita di ieri i limiti sono apparsi evidenti, una serata dove Granger e Spissu hanno tirato con 0/10 dal campo e Freeman ha chiuso con un pessimo 3/14 e scelte che nell'ultimo quarto sono apparse confuse. Le percentuali (23/67) sono disastrose, il 16/44 da 2 è pessimo e frutto di un gioco non corale, teso e con poche idee. Un campanello d'allarme era già suonato precedentemente, ieri si è avuta la conferma di questo limite.
Se è vero che c'è tutto il tempo per cambiare registro, è altrettanto vero che qualcosa non va in questo momento, tra giocatori sfiduciati ed altri lontani parenti di quelli visti recentemente: l'allarme è suonato in laguna, con una situazione che va ovviamente cambiata.
Coach De Raffaele nella conferenza post partita di ieri ha evidenziato la tensione del gruppo squadra e si è assunto le sue responsabilità: serve voltare pagina contro Brescia martedì in Europa, dando continuità di risultati nel futuro.
Una delle immagini chiave della partita è data da alcune situazioni di gioco dove la Reyer non ha mai creato tagli back-door alle spalle della difesa bianco-nera, sicuramente solida ma non sempre attenta: gli esterni oro-granata non hanno mai prodotto queste soluzioni nell'arco dei 40'. Poco movimento, poca coralità, poche idee e - di conseguenza - un senso di sfiducia che attanaglia la squadra lagunare.
Serve uscire da questo momento e ripartire per non gettare a mare un anno che può ancora essere importante.