Il Barcellona vince all'orario di pranzo il big match di giornata battendo Valencia e la risposta del Real Madrid non si fa attendere nell'altro incontro di cartello della diciannovesima jornada di Liga.

Al termine di una gara condotta dall'inizio alla fine gli uomini di Chus Mateo vincono 88-77 contro i tinerfeni e si riprendono la vetta della classifica proprio insieme ai blaugrana.

Real Madrid-Tenerife: la gara

I madrileni sono ancora caldissimi dalla grande vittoria del Principato e allora l'avvio di partita è subito di quelli che vogliono mettere le cose in chiaro. I blancos prendono presto la doppia cifra di vantaggio e si portano sul 18-6 con la tripla di Cornelie.

Da questo momento in poi i padroni di casa non abbandoneranno praticamente mai la doppia cifra di vantaggio controllando i ritmi dell'incontro senza particolari patemi. Alla fine del secondo quarto, poi, l'allungo blanco diventa ancora più importante e arriva fino al 50-34 che sembra già mettere alle corde gli uomini di Vidorreta.

Dopo la bellezza di 50 punti segnati del primo tempo, il Real si permette di giocare con più tranquillità nella seconda metà di partita con la consapevolezza di avere entrambe le mani sull'incontro. Di fatto così è: Tenerife prova con due triple consecutive di Salin a riavvicinarsi ma non lo fa mai realmente.

L'81-75 del quarto periodo è il momento in cui Tenerife riesce a riavvicinarsi maggiormente ma l'illusione dura poco. Nei minuti finale Hezonja, riprendendo le fila della prestazione stellare vista nel Principato di Monaco, piazza due giocate delle sue con tripla cristallina riportando il punteggio sul 88-75 che consegna ai madrileni la vittoria.

Una vittoria contro una delle migliori di Spagna che arriva senza patemi e con l'impressone di essere superiori e non di poco. Una vittoria che dà ancora maggiora consapevolezza a una squadra che nell'ultimo mese ne ha già accumulata tanta.

Numeri e valutazioni

Quel vantaggio preso nel primo quarto è stato sufficiente ai madrileni per vincere la partita: questo dà il senso della squadra di Mateo. Una squadra che, come abbiamo spesso detto, è talmente lunga e profonda che si può permettere di essere fresca e sciolta in campo dopo un impegnativo doppio turno di Eurolega.

In una serata in cui i blancos non fanno il vuoto sotto canestro, tirano dall'arco ottimamente: 45% (10/22). D'altro canto gli ospiti tirano col solo 48% da due, lasciando troppi punti facili sotto canestro.

L'impressione è che Madrid abbia impiegato il minor sforzo possibile per vincere una partita sulla carta equilibrata che avrebbe dovuto impensierire sicuramente di più i padroni di casa. Mateo si è anche potuto permettere di far rifiatare Tavares per dare più minuti a un Poirier che conferma l'ottima periodo di forma e l'intesa col Chacho Rodriguez: 15 punti e 4 rimbalzi.

Oltre al solito imprescindibile Dzanan Musa (che stagione sta facendo!) da 15 punti in scioltezza in 18 minuti, ancora grande prestazione di Mario Hezonja. Il croato dà l'impressione di voltaggiare e fare letteralmente quello che vuole quado decide di farlo. 14 punti e 5 rimbalzi praticamente senza sudare.

Come si spiega, invece, la prestazione opaca di Tenerife? Semplicissimo: con l'assenza dell'asse Marcelinho-Shemardini. Il play brasiliano e il centro georgiano sono l'asse portante della squadra e senza loro due il gruppo di Vidorreta perde inevitabilmente nerbo ed efficacia. In compenso molta buona le prove di Elgin Cook che, nonostante le prestazioni altalenanti, si conferma un giocatore interessante e di Aaron Dornekamp che, al netto dei 37 anni, continua ad essere tiratore affidabile e pericoloso quando è in striscia.

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