Serataccia Olimpia. Il Fenerbahce domina a Milano. Infortuni per Mirotic e Gillespie
Pessima nottata al Forum per coach Messina e i suoi. Milano non regge l'urto di un Fener perfetto e cade in casa. Preoccupazione per gli infortuni di Mirotic e Gillespie

Nel Round 28 di Euroleague l’Olimpia cade al Forum contro un infallibile Fenerbahce. Presentazione dedicata a due grandi ex, Hall e soprattutto Melli, recordman di presenze in EL per Milano, celebrati e acclamati quanto un altro grande ex, Vlado Micov, presente sugli spalti.
I ricordi lasciano spazio al campo dove il Fener conferma lo status di favorita, giocando una partita pressochè perfetta, che non lascia scampo ad una Milano spenta e sfiduciata (e ora in ansia per Mirotic). Finisce 76-100 per gli ospiti.
La cronaca della partita
Se fossimo in San Siro si direbbe un inizio senza tatticismi, con il timeout televisivo a interrompere due squadre in ritmo dalla palla a due, per lo meno nella metacampo offensiva. Shields parte forte per Milano, nonostante la necessità di gestirlo viste le ancora precarie condizioni fisiche.
Milano non fatica a trovare tiri di alta qualità. Condivisione della palla, dentro e fuori o riaprendo dagli scarichi. Tratti dell’Olimpia temuta da coach Jasi alla vigilia con 5 minacce perimetrali. Di contro, il ferro è terreno di conquista, viste anche le deficitarie transizioni difensive milanesi.
Il Fener, memore di Parigi, non attende la partita, ma questa volta non ha bisogno dei rimbalzi offensivi visto che chiude un primo quarto molto preciso dal campo (9/13 da 2, 69% e 2/4 da 3). Il primo quarto lascia indizi che potrebbe non sarà serata per centri.
Gli ospiti provano ad allungare (sul +7) specialmente con il tiro da fuori, con Sanli e Melli (2 triple a testa) particolarmente caldi. E quando McCollum produce un personale 5-0 di parziale i gialli sono avanti di 10 (28-38). Una chiamata contestata a rimbalzo su Mannion, mette il Forum in partita.
Milano resta attaccata nonostante la vena balistica del Fener. Shields, 12 all’intervallo, sigla il -6, sul 34-40 ma sarà l’ultimo sussulto meneghino del primo tempo e purtroppo dell'intero match. Negli ultimi 3’ prima della rientro negli spogliatoi, i turchi riaccelerano e due triple dal palleggio di Baldwin ricacciano Milano e il suo umore, sotto le scarpe e i due canestri finali di Hall e soprattutto il buzzer beater da centro area di Biberovic, certificano il +16 e un’inerzia ospite preoccupante.

Non la Milano più intensa, più dura e più precisa (30% dall’arco) ma è più il Fenerbahce ad uscirne bene. 65% da 2, 66% da 3 (8/12) e il pieno controllo del match. Questa è la faccia, ancor prima dei numeri, di una contender.
La ripresa è però ancora più amara. Shields vola subito a quota 17 personali, Milano non sembra doma, o almeno è la prima impressione. Il Fener non si ferma a questa, approfondisce, controlla la sfuriata del danese e rimette le cose in linea.
E come se non bastasse nel giro di pochi minuti arrivano anche due infortuni, che coach Messina, paventa come seri in sala stampa. Prima Mirotic e poi Gillespie son vittime di due brutte cadute, con il montenegrino dolorante alla parte sinistra (anca, coccige?) mentre l’americano costretto a prender la via degli spogliatoi dopo un colpo al volto. Come troppo spesso capitato in stagione, ancora le news più importanti sono attesi dai report medici.
Come se non bastasse si mette in moto Hayes-Davis (11 nel terzo periodo) e gli ospiti toccano il +21 (52-73). La partita di fatto è conclusa. Gli ospiti flirteranno con il trentello (70-100) prima di chiudere sul +24.
L'energia di Milano
Non è la versione migliore di Milano. Non un’osservazione originale ma è sembrata poter reggere solamente con il quintetto “piccolo” facendo grande fatica ogni qual volta che mancasse anche solo un giocatore battezzabile.
Ma la grande differenza risiede nello scarto di energia messa in campo. Milano è apparsa sin dal primo tempo in difficoltà, come se si fosse accesa troppo presto la spia della riserva. Shields, 17, ha dato ottimi segnali nonostante la necessità di contingentare il suo minutaggio. Mirotic e Leday, ben lontani dal duo che tanti danni addusse a diverse squadre in Euroleague, con il carico dell’infortunio per l’ex Barcellona.
Con tanti acciaccati o freschi di rientro, anche la panchina non è stata in grado di dare un impatto sia per punti che per intensità. Arduo commentare oltre una serata storta e che, come successo dopo l’altra disfatta turca, da dimenticare velocemente in vista di un trittico in trasferta contro tre dirette concorrenti.
Fenerbahce da spavento
Non per l’occidente ma per l’Eurolega probabilmente si. Dopo l’impressionante secondo tempo di Parigi di lunedì sera, un’altra vittoria da grande squadra. Diversa nei modi, ugualmente pesante per prestazione e risultato.
I ragazzi di coach Jasikevicius hanno posto l’asticella troppo in alto sin dall’avvio non concedendo nulla a Milano. O la partita perfetta o una sconfitta altrettanto netta. E’ arrivata la seconda. Squadra allacciatissima e che sembra che si stia avvicinando a quel potenziale, da tutti riconosciuto, e ancora non espresso pienamente. E sembra che stia arrivando proprio nel momento propizio.
Dominio fisico (rimbalzi 34-26, ma dopo Parigi è andata anche bene) certificato dalla totale semplicità di arrivare al ferro. 71% abbondante da dentro l’area e 50 preciso dall’arco. Ingeneroso il confronto tra le panchine (60-24), sicuramente aggiustato anche da un eterno garbage time nel finale. McCollum 18, con diverse perle da grande scorer si aggiunge ai 15 di Baldwin, in una di quelle serate in cui vien voglia di dargli le chiavi di una squadra per il talento che è sempre li tutto da vedere.
Nel terzo quarto emerge, come sempre quando serve, la leadership di Hayes-Davis,14 finali, 11 punti perfetti per fiocare la timida reazione milanese. Finisce al meglio dunque, la speciale fashion week del Fenerbahce con una prestigiosa passerella milanese.