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Ore 12 di martedì 27 giugno: conferenza stampa di coach Scariolo a casa Virtus per fare un bilancio complessivo di quella che è stata la stagione chiusa. Senza pagelle e giudizi sui singoli giocatori, ma guardando alla globalità del lavoro svolto.

Coach Scariolo arriva sereno e disteso: sa già cosa dire e sa di essere nel posto in cui vuole essere. "E' doveroso congedarsi e fare un piccolo bilancio. Intanto complimenti alla società, alla squadra e allo staff per questa stagione che considero positiva. Come coach devo guardare alla qualità del lavoro e della del gioco espressa dalla squadra. Per i risultati basta vedere i numeri.

Come allenatore sono contento del lavoro della squadra e dello staff. Sulla qualità del gioco dico che generalmente sono molto soddisfatto: è stata una qualità di gioco buona con dei picchi - soprattutto in coincidenza sulla quasi completezza dell'organico -, e picchi di insufficienza che sono coincisi alla menomazione dell'organico.

Come risultati, credo che quando sei la squadra unanimemente la squadra numero due, disputi tre finali e una la vinci - la meno importante e non ho timore a dirlo -, puoi dire di aver fatto un buon lavoro. In Eurolega abbiamo pagato lo scotto all'inizio, abbiamo giocato un'ottima parte centrale e poi una parte finale mediocre - però anche qui con delle menomazioni importanti nei giocatori chiave.

Io sono tornato a giocare molto volentieri l'Eurolega, però chiaramente ho imparato che se non sei uno dei primi 8 budget e se non hai un nucleo di giocatori nazionali di alto livello, soprattutto fisico come hanno squadra lituane o serbe, allora il gap che devi colmare è ancora più grande. In mancanza di questi due fattori l'ottimizzazione delle risorse deve essere al massimo. Partizan e Zalgiris lo hanno fatto al meglio, avendo però un'incidenza minima di infortuni".

Qualche rammarico? "Un paio di rammarichi li abbiamo sicuramente. La finale di Coppa Italia che mi ha sorpreso per l'esito negativo: non siamo riusciti a recuperare mentalmente e fisicamente nel modo adeguato a così poca distanza. E la partita con Napoli nella regular season di LBA, molto di più di quella con Treviso in cui eravamo in condizioni di organico difficili. Contro Napoli era stata colpa nostra: era una partita che avremmo dovuto vincere.

Via alle domande. In questi due anni sono state giocate sei finali: non è dato da dimenticare. "Sento di aver contribuito insieme a tanta altra gente. Non voglio essere ipocrita però: sono soddisfatto del lavoro fatto nella qualità di pallacanestro espressa. Ora lo scenario cambierà e ci saranno situazioni molto diverse di cui sono perfettamente cosciente.

Qua io e la mia famiglia stiamo molto bene. Bologna diventa la città in cui sono stato per più tempo dopo i primi tempi a Brescia. Qua ricevo tanto appoggio; e per questo ringrazio ancora i tifosi per il sostegno incondizionato che ci hanno dato".

Dalla stampa, però, sono richieste risposte esplicite sulla permanenza come head coach della Virtus e Scariolo prontamente non si tira indietro. "Non ritenevo che a questo punto fosse necessario puntualizzare. Ho un altro anno di contratto e questa è la cosa che conta. C'è stato il contatto con i Raptors, di cui la società è stata informata e anzi è stata assolutamente disponibile: è una cosa che se fosse successa sarebbe stata un'occasione unica per un allenatore europeo.

Che poi altre squadre europee abbiano manifestato apprezzamenti per il mio lavoro fa piacere, ma la conversazione non può prodursi quando hai contratto con una società. Inutile parlare di cose che non sono mai state concrete. E' vero che già un paio di mesi fa il dottor Zanetti mi ha chiesto una disponibilità per allungare la mia presenza in Virtus ed è vero che gli dissi che c'erano alcuni aspetti da chiarire.

In questi giorni riflettendo sulle novità e sulle disponibilità economiche ho disposto mandato ai miei rappresentanti di ridurre i miei compensi. Se poi questo rinnovo non arriverà, non ci sia mai dubbio che il contratto sarà portato a termine. Concepisco così il concetto di professionalità e di giustezza: funziona così ed è la cosa giusta da fare. Se sono rose fioriranno: io, da parte mia, ho fatto un passo importante.

Comunque lo chiarisco una volta per tutte: la mia permanenza è legata alla presenza di un contratto e alla mia decisione di un contratto, poi a come mi trovo personalmente e come famiglia, e del fatto che sono cosciente che la situazione è totalmente diversa da quella con cui sono arrivata. Sono stati di grande onestà nel comunicarmi che la cornice economica è cambiata. Non ho ricevuto nessuna falsa promessa. E quindi si parte".

Insomma, classe ed eleganza in queste parole. Poi si parla già di obiettivi per la prossima stagione.

"Questo non è il momento di parlare di futuro e delle pagelle individuali. Sui programmi futuri non è il momento di comunicarli pubblicamente: ad oggi non ci sono realtà da comunicare. Poi ripeto che non spetta a me di comunicare le questioni economiche: quello spetta alla società".

In estate erano arrivati 4 stranieri nuovi e nessuno di questi ha reso quanto ci si aspettava. Ad oggi esiste una priorità sul mercato? Lungo, tiratore, giocatore da isolamenti, eccetera. "E' difficile prescindere dal budget. Queste menzionate sono legittime aree di miglioramento. Quest'anno siamo la squadra che ha giocato meno pick&roll di tutta Europa: è ovvio che possiamo migliorare nell'impostazione, nel tiro dall'arco e nei rimbalzi. Però poi bisogna compatibilizzare con tutto il resto.

Non facciamo gli ipocriti: c'era la volontà di integrare il roster con un giocatore che potesse migliorare il reparto lunghi della squadra. Chiunque conoscesse il gioco avrà visto che c'era quella necessità. Però non c'è stata l'opportunità giusta. Ma non è che si creano fratture insanabili con la società se non viene accondiscesa qualche richiesta. Sono situazioni normali che vanno accettate".

Sulla presenza in Eurolega. "E' il desiderio di tutti. Sarebbe una sorpresa non esserci, ma bisogna aver rispetto dei protocolli e delle prassi".

Insomma, per chi se lo domandasse, coach Sergio Scariolo rimane saldissimo al comando della Virtus Bologna. E, se possibile, oggi è sembrato ancora più cosciente e riconoscente di quello che è il suo ruolo nella società facendo trasparire, in diverse circostanze, il fatto di trovarsi bene nel capoluogo emiliano.

Come al suo solito, poi, ha dimostrato anche grande eleganza nel toccare questioni spinose come quelle contrattuali e quelle legate al tanto ventilato ridimensionamento del budget. Se c'è un coach che sa cosa sia la comunicazione quello è Sergio Scariolo.

Insomma c'è, ed è solida, la pietra angolare da cui partirà la stagione 2023/24 delle vu nere.

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