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Olimpia Milano-Virtus Bologna: il campionato italiano riparte ancora una volta da qui, ovvero dalla sfida infinita. La prima sfida della nuova stagione, com'era stato l'anno scorso e anche due anni fa, va alla Segafredo che gioca una partita più solida e continua chiudendo sul risultato finale di 73-78.

Milano è stata per lunghi tratti la squadra vista alle scorse Finals: con stessi pregi e stessi difetti. La Virtus è stata una versione più solida e lucida nei momenti decisivi, quelli che l'avevano condannata nel giugno scorso.

La partita

Gli attacchi sono arrugginiti com'è normale che sia a settembre: sblocca l'incontro Shields dopo 2'. Belinelli si guadagna i soli tre liberi e sblocca la Virtus; Messina alza subito il quintetto. Aumenta la fisicità, Mirotic inizia a scaldare i motori e Bologna è brava a punire dall'arco, facendo fatica ad andare in area. La second unit virtussina ha un ottimo impatto: 12-14 dopo 10' ruvidi.

Rientra Mirotic e muove benissimo l'ottima difesa bianconera, ma l'EA7 perde qualche pallone di troppo. Gli attacchi sono entrambi malmostosi e l'extra sforzo difensivo della Virtus porta già a qualche problema di falli: per ora il grande gap tecnico viene colmato in questo modo. Cala un po' l'energia bianconera, l'attacco stagna e Milano piazza allora il primo piccolo parziale sul 28-23: è la prima vera difficoltà dei bolognesi. Ma L'Olimpia butta via tanti palloni, la Virtus è tenace, resiste e all'intervallo e la bomba sulla sirena di Hackett dà il 32-34 bianconero.

Terzo fallo dall'arco guadagnato da Belinelli e doppio tecnico per Banchi e Messina. La Virtus sembra essere più centrata, commette meno errori e ora anche Milano incappa in qualche fallo di troppo. L'Olimpia va presto in bonus in una partita che s'è fatta molto fisica. Mickey continua a fare ottime giocate e ora la Virtus trova buoni attacchi e un importante vantaggio sul 42-52. Il passaggio a vuoto milanese è prolungato: serve una scintilla dai leader offensivi.

E infatti è Shields che si prende sulle spalle i suoi e a suon di triple li riporta a contatto. Ora è di nuovo una partita punto a punto, ma dal lato virtussino entra in partita Shengelia. Si avvicina il finale, aumentano i contatti e aumentano i nervosismi. Sull'accelerata di Pangos c'è il primo vantaggio Olimpia dopo un lungo periodo a rincorrere. A 1'52" dalla fine è 70-70, Shields esce per falli e Belinelli segna una tripla pesantissima. Mirotic non trova il canestro, la Virtus va in lunetta e non sbaglia con freddezza. Bortolani trova una tripla con fallo dal nulla, ma le vu nere non si sciolgono e trovano la prima importante vittoria della stagione.

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Olimpia, grande fisicità e grande potenziale ma anche i soliti problemi

E' una partita di settembre per cui ogni commento è appena abbozzato e non può che essere perlustrativo: non è e non sarà mai netto e definitivo. Ma le indicazioni che questa prima uscita ha dato alla squadra di Messina sembrano chiare.

La squadra ha talento infinito e ha due punte offensive di livello altissimo. Il reparto lunghi, poi, è uno dei più forti e completi in Europa, anche se in Italia qualcosa viene meno causa le rotazioni obbligatorie nel campionato italiano. Allo stesso modo, però, i problemi in regia sono rimasti tali e quali quelli visti nelle scorse LBA Finals.

Anche oggi l'Olimpia aveva solo un portatore di palla (Pangos) e, alla luce di questo, ci ha un po' sorpreso l'esclusione di Lo - uno che poteva dare vivacità e punti all'attacco milanese - a favore di un Hall (0 punti in 21') che è stato abulico e mai presente. Per il resto Pangos è sembrato quello della scorsa stagione: alcune cose buone, ma il più delle volte appannato e in grande difficoltà nel saper dare ritmo al proprio attacco. Da qui anche gli attacchi farraginosi dell'EA7, le tante palle perse alcune delle quali banali e i tanti secondi persi nell'impostazione della manovra. Questo sarà il grande problema da risolvere in casa Olimpia nei prossimi mesi.

Shavon Shields ha confermato la grande forma fisica che già aveva messo in mostra nella pre-season: nei periodi di magra offensivi è stata la sua luce a dare vita alla squadra con 26 punti pesanti. Ottimo impatto di Mirotic (15 punti e 8 rimbalzi) e di un Bortolani che in attacco s'è fatto trovare pronto (date minuti a questo ragazzo). Oltre a Pangos, anche Melli e Poythress in difficoltà. Il primo chiaramente dopo le fatiche di Manila, il secondo ha sofferto la dinamicità dei lunghi virtussini.

E' solo la prima uscita ma quello che servirà a questa squadra per essere grandissima è chiaro: correggere i difetti in cabina di regia. Anche col mercato? Forse.

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Le stimmate della nuova Virtus: difesa e solidità

La Virtus Bologna di coach Banchi non è una squadra dal grande talento offensivo: questa è cosa acclarata. Ma è e sarà una squadra che può mettere in campo una delle migliori difese d'Europa: praticamente tutti i componenti del roster sanno essere ottimi difensori, seppur con caratteristiche diverse. E poi sa essere solida. Oggi lo ha dimostrato quando rischiava di lasciare scappare la partita alla fine del primo tempo e poi quando nel finale ha dovuto con freddezza consolidare il vantaggio e tramutarlo in vittoria.

Poi, il fattore Belinelli. La Virtus è ripartita da lui in attacco e nei momenti di difficoltà. E' sua la tripla nel finale sul 70 pari che lancia i compagni verso la vittoria. E sono suoi i numerosi tiri liberi guadagnati e i 15 punti pesanti che hanno fatto la differenza con una forma fisica invidiabile che, all'inizio della scorsa stagione, era un miraggio. Il capitano si è presentato tirato a lucido: sa di essere un faro della propria squadra forse ancora di più degli anni passati.

Allo stesso modo Hackett è stato decisivo con la sua difesa mortifera su Pangos e tante giocate offensive importanti. Anche lui sarà un altro degli zoccoli duri virtussini. E benissimo anche la coppia Mickey-Shengelia che è entrata in partita come un diesel fino a giocare un secondo tempo di grande caratura offensiva e di grande presenza fisica in una coabitazione che ha avuto qualcosa di nuovo e fresco: insieme 26 punti e 9 rimbalzi. Tra i nuovi contributi importanti di Smith e Dunston; ancora in difficoltà Polonara.

Quello che è stato lampante è che le facce dei bianconeri sono sembrate subito quelle giuste: rinnovate, affamate e concentrate. Banchi parte col piede giusto; la sua Virtus sembra già fresca e con le idee chiare su quello che deve fare in campo. Il percorso per migliorare è lunghissimo, ma questa solidità va tenuta stretta.

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