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Coach Banchi contro il Bayern
Coach Banchi contro il Bayern

È un altro sorriso amaro quello che mostra Luca Banchi in sala stampa, in seguito all’ennesimo punto a punto finale perso dalla Virtus Bologna. A differenza di quanto accaduto nelle quattro sconfitte europee precedenti, però, la Segafredo mostra uno spirito migliore nel momento decisivo del match, attaccando bene i propri avversari, stringendo le maglie della propria difesa e mantenendo il vantaggio di un possesso per svariati minuti durante il quarto quarto. 

Diouf e Shengelia
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Nel post partita, la guida tecnica virtussina si mostra amareggiata per la sconfitta dei suoi, consapevole del periodo difficile che sta vivendo la squadra a livello Eurolega: “Partita dura, sconfitta dura, partita decisa all’ultimo possesso. Abbiamo iniziato molto bene, poi il Bayern è tornato sotto ed ha controllato secondo e terzo quarto, usando i nostri errori a loro favore. Poi siamo tornati bene in partita e il Bayern è stato più preciso a gestire gli ultimi possessi rispetto a noi.” La Virtus non è riuscita a trovare continuità di prestazione nel corso dei quaranta minuti di gioco, calando di intensità durante il secondo quarto e tornando ad aggredire la gara solamente alla metà del terzo parziale: gli infortuni, la poca amalgama all’interno del gruppo e meccanismi ancora da rodare sono le principali cause da citare al fine di spiegare gli alti e bassi vissuti dalle Vu nere in ogni incontro continentale disputato fino a questo momento. 

Diouf e Shengelia
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“Ancora alti e bassi?” - prosegue coach Banchi - “La situazione di emergenza ci costringe a ridisegnare costantemente i nostri equilibri: speravamo di recuperare Pajola, stamattina abbiamo perso Ante e durante la gara c’è stato l’infortunio di Hackett. Contro avversari e giocatori di questa caratura è difficile, siamo stati molto precisi nei primi minuti di gara, non altrettanto a dare continuità di qualità che era difficile pretendere visto la tipologia di quintetti che siamo stati costretti a presentare.” L’allenatore di Bologna è riuscito a cambiare l’inerzia del match proponendo un quintetto decisamente atipico a metà del terzo quarto, che vedeva sul parquet Hackett, Cordinier, Belinelli, Clyburn e Polonara, con questi ultimi due interpreti adattati rispettivamente da ala grande e da centro; gli emiliani sono stati capaci di rendere più intensa la propria fase difensiva, sia sul pallone che all’interno del pitturato, hanno recuperato la sfera in svariate occasioni aggredendo i propri avversari e, di conseguenza, hanno ritrovato fiducia nella metà campo offensiva, dove le percentuali si sono alzate e gli attacchi sono stati gestiti nei tempi e nei modi più congeniali. Nel post gara, tuttavia, vi è spazio per le recriminazioni riguardo l’infortunio subito da Daniel Hackett nel finale dell’ultimo quarto e le assenze di Pajola e Zizic, pesanti nell’economia di un roster non certo dei più forniti della competizione. 

Coach Banchi prosegue nella sua disamina analizzando il momento dei suoi e mettendo in luce il carattere della squadra, che dovrebbe venir mostrato dai singoli  interpreti in tutte le fasi di ogni match: “Va dato atto che non ci siamo dati per vinti, abbiamo avuto personalità che in altri frangenti della gara è venuta meno. A volte dovremmo giocare anche con un briciolo di incoscienza, in alcuni momenti ho visto rassegnazione che poi è scomparsa completamente. Dobbiamo costruire il nostro DNA che ci dia la forza di reagire in situazioni come quelle di stasera, contro avversari di talento. Ad inizio terzo quarto abbiamo pensato di farci prendere dalla foga di recuperare: dobbiamo avere determinazione ed equilibrio, abbiamo tutte le qualità per farlo.” La guida tecnica toscana si mostra, nonostante i due punti persi, fiduciosa rispetto alle qualità tecniche e psicologiche del suo gruppo, il quale, a sua volta, deve trovare coraggio ed ottimismo nel credere nei propri mezzi, senza subire eccessivamente gli avversari o farsi prendere dalla foga di raddrizzare nell’immediato ogni gara. 

Il commento finale di Luca Banchi riguarda gli ultimi possessi del match, in cui il Bayern Monaco si è dimostrato più cinico e maggiormente convinto di poter portare a casa la vittoria: “L’avevamo ribaltata completamente, dando la sensazione di averla completamente in mano: loro hanno trovato due tiri difficili, il primo tra l’altro è nato da una difesa perfetta di Polonara, il secondo di Napier è arrivato con due difensori addosso, tra l’altro l’unica tripla della partita di Napier. Siamo a commentare una sconfitta, ancora una volta, in volata, in una partita in cui avevamo trovato la forza di girarla. Stasera, pur nell’emergenza, siamo andati a trovare il modo per rimettere in piedi questa gara: manteniamo fiducia e consapevolezza nei nostri mezzi, chiedendo ad ognuno un passo per consolidarci come squadra. Pajola? Ha provato lunedì ma non è andata, ora abbiamo perso Hackett, una situazione particolarmente difficile da gestire.” All’Unipol Arena si è presentata una squadra reduce da un ottimo inizio di stagione, più avanti nella ricerca della propria identità, dei propri meccanismi di gioco e di alchimia interna allo spogliatoio; nonostante l’appuntamento non fosse dei più semplici da onorare, la Segafredo, soprattutto nell’ultimo parziale, ha risposto presente, dimostrando, d’altro canto, di aver ancora bisogno di tempo prima di riuscire ad incidere nella maniera corretta in un match europeo punto a punto, in cui a fare la differenza sono dettagli mentali, tecnici e tattici che non possono essere limati da un giorno all’altro.

È già il momento di voltare pagina per una Virtus attesa dal derby d’Italia nella serata di giovedì; ad ospitare le Vu nere una Milano  tutt’altro che solida, in cerca di risposte da giocatori e allenatore. Si attende, dunque, il confronto tra due squadre ferite, vogliose, senza dubbio, di dare una svolta alla propria annata europea. 

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