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Real in controllo, Murcia ci prova ma la differenza pare abbastanza netta. Rudy mette la tripla che chiude il discorso...

La finale che non ti aspetti, la sfida che vede protagonisti, oltre al club più importante del mondo, "los locos del Playoff", quei ragazzi di Murcia che hanno scritto la storia di una società e di una lega.

Sito Alonso avrebbe voluto un po' più di tempo per preparare l'assalto al Wizink, Chus Mateo sottolinea come il fattore campo sia relativo di fronte a chi «ha vinto due volte a Valencia e tre a Malaga».

Tutto questo è semplicissima conferma di come la Liga Endesa si confermi abbondantemente il meglio del continente: qui, come in nessun altro posto, puoi veramente perdere con chiunque perchè chi lotta per non retrocedere in tutti gli altri tornei farebbe tranquillamente i Playoff. Non è vero? Chiedete alla squadre di Eurolega: Baskonia, non qualificato. Valencia fuori ai quarti, Barça in semifinale e Real unica all'atto conclusivo.

In mezzo a tutto questo è ovvio che Madrid sia favoritissima, alla feroce ricerca di un "triplete" nazionale che manca dal perfetto 2015 in cui si sollevò anche l'Eurolega.

C'è Pau Gasol al commento, il catalano riceve l'ovazione del pubblico castigliano e, prima del via abbraccia Rudy, all'ultimo ballo: la grandezza riconosce la grandezza.

Ed allora si alzi la contesa e ci si goda lo spettacolo, che in gara 1 dice Real: 84-76.

LA GARA

Il Real parte deciso a non far schierare la zona 2-3 rivale, il piano funzionerebbe alla perfezione se non si sbagliassero tante, troppe piccole cose. 18-13 il primo quarto, poteva essere scarto abbondantemente in doppia cifra. E' il Facu a dettare il ritmo della gara.

Il secondo quarto è per quasi 8' roba murciana, col Real che non indovina una tripla manco per sogno, viene in mente Berlino, proprio in quel secondo quarto che ha separato le "merengue" dal back-to-back europeo. La squadra di Sito Alonso trova il massimo vantaggio a +5, sembra giocare libera mentre Madrid si schianta un po' contro la zona, nonostante il Chacho attacchi molto bene la prima linea.

Dopo 17'55" di gara arriva la prima tripla dei "blancos": è proprio del Chacho, dopo un incredibile 0/11 di squadra. 2+1 di Yabusele ed è vantaggio interno dopo tanti minuti sul 34-33. E' sempre "the dancing bear" a mettere una tripla e si va al riposo sul 37-33.

Madrid sta tirando col 15% da tre ed il 36% dal campo, con 9 tentativi in più dei rivali: dettagli statistici pericolosi per Murcia.

E come previsto lo scatto arriva, deciso ed implacabile: il Real comincia a segnare e chiude a doppia mandata i portoni della difesa. 64-48 dopo 30'. Gara finita? Pare di sì. E la serie? Tanti dubbi ve ne sia realmente ancora una...

Gli ultimi 10' sono dimostrazione del cuore murciano, capace di battere ancora sino al -9 sul 74-65 e poi ancora sul -8 ma quel terzo quarto è stato la chiave.

84-76 e ci si rivede in 48 ore. Il fatto che la tripla che chiude definitivamente la gara sia di Rudy fa parte della magia del gioco.

LE CHIAVI

«Non siamo stati intelligenti negli ultimi 3' del terzo quarto, con scelte offensive che hanno deciso la gara» dice Sito, «Attaccare 40' di zona non è semplice, siamo 1-0 dobbiamo solo continuare così», dice Chus.

La presenza fisica madrilena è la situazione decisiva: troppo per Murcia che non trova infatti l'efficacia dei vantaggi creati da Hakanson e, soprattutto, Ennis e Caupain. Rispetto a Malaga ci si trova davanti un muro invalicabile.

Lo 0/11 iniziale non era replicabile a lungo: il 6/14 seguente è sufficiente a fare la differenza. 40' di zona contro il Real sono una scommessa che può solo parzialmente pagare. D'altro canto a uomo forse sarebbe stato un massacro.

43-31 a rimbalzo è dato che spiega tanto: e per quei tiri totali dal campo alla fine Madrid ne esegue 71. 10 in meno quelli rivali.

MVP

Musa? Sì, sebbene quell'imporre il ritmo di Campazzo è differenza imposta clamorosamente.

Il bosniaco chiude con 16 ed 8 rimbalzi, 20 di valutazione e più di ogni altro dato +17 di plus/minus.

Globalmente però è la squadra che si merita il titolo di MVP perchè arrivano tante cose importantissime da quasi tutti i protagonisti, compreso ad esempio quell'Abalde autore di due canestri di ottima fattura in un momento complicato.

Lunedì, sempre al Wizink, il secondo episodio di una serie che il verdetto di questa sera ci dice possa essere difficilmente equilibrata. Senza dimenticare però che stiamo parlando di Playoff, quella parte del gioco che può vedere le cose cambiare in battito di ciglia. Oppure è tutto chiarissimo?

Infine un'immagine, un flash, la traccia di una lacrima. Proprio lunedì Rudy potrebbe giocare l'ultima in carriera al Wizink, dopo averne scritte le pagine più belle. Quella maglia numero 5 manca già, tanto...

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