Real-Murcia ha aperto la Copa del Rey 2024. La squadra di Chus Mateo ha confermato il pronostico, ma che fatica.

Non ci si può attenere nulla di meglio dei dominatori del basket continentale per aprire una manifestazione come la Copa del Rey che è eccellenza assoluta del basket a auqlaunque latitudine.

Real in campo per dimenticare qualche inciampo recente ma soprattutto per iniziare un precorso che possa portare a rivincere un trofeo che manca dal 2020, proprio qui a Malaga, dove i padroni di casa furono sepolti sotto una grandinata "blanca" (95-68).

Murcia da un lato coltiva in sogno, dall'altra vive la conferma di valori che sono altissimi sin dalla Supercopa ospitata in casa propria a settembre. Il percorso di Liga e quello europeo in BCL ne sono apia conferma. certo, poteva capitare un cliente migliore.

Il gioco non mente, il Real è più forte, ma non mente nemmeno quando conferma che Murcia sia squadra verissima.

84-79 il finale, combattutissimo.

LA GARA

Il Facu impone un ritmo assurdo. Madrid sbagli anche qualcosa di troppo, tuttavia non ci si può che chiede quanto Murcia possa resistere a queste folate ripetute. E' 25-17 a fine primo quarto. Todorovic baluardo murciano a quota 7.

Con il Chacho la gara è più compassata, tuttavia è +9, 32-23 con 6'13" da giocare. Ci sono i tre grandi vecchi sul parquet per Coach Mateo. Sono proprio le magie del Chacho a regaalare cioccolatini a tutti. Il primo che ne gode è Hezonja, in un amen dentro la gara in forma dominante. 42-27 è massimo vantaggio, poi qualche leggerezza madrilena porta al 44-34 dell'intervallo.

5-0 tutto a firma Deck, tripla di Ennis da vera e propria trincea, po è la volta del primo squillo di Caupain per il -9. Ancora l'ex Udine, poi un momento di confusione totale in casa Real con Ennis ad approfittarne ed all'improvviso c'è una partita, cosa impensabile sino a pochi istanti fa. E' solo 56-53.

Il Real si ricompatta e trova un paio di canestri importantissimi: dopo 30' è 63-56.

Il deejay suona "Impiccheranno Geordie", eterno capolavoro italico da disco e qua è Murcia che vuol rubare i cervi dal parco de Re(al).

La squadra di Sito Alonso non molla e dopo che Llull, al solito, mette cose fondamentali, siamo ancora 66-62. Niente, ancora Llull, 69-62 con 5'55" da giocare.

Ora è il Facu al comando ma è 75-72: Todorovic sbaglia la tripla che avrebbe dato il primo pareggio dai tempi dello... 0-0.

Non i segna più sino all'invenzione ancora di Campazzo che manda in cielo Deck: affondata ed è 77-72 con 1'29" da giocare. Timeout Murcia.

ATO ben organizzato ed Ennis in lunetta: -3. 1/2 di Campazzo ed è ancora +4. Si prosegue così, da un parte Ennis ed dall'altra Campazzo: 29" ed è 80-76. Altro TO di Murcia.

LE CHIAVI

Il ritmo impossibile durante i minuti madridisti gestiti dal Facu, come detto sopra. Il fattore profondità per Madrid è devastante: ogni volta che Chus si volta verso la panchina ha davanti soluzioni dal talento e dalla fisicità impressionanti.

Murcia prova a resistere, ma oltre all generale resilienza servirebbe un po' di tecnica nel non subire ogni blocco stampandovici contro causa di qualche mancata comunicazione di troppo. Quanto peseranno questi errori alla fine!

MVP

Sergi Llull, eternamente lui, anche se le giocate chiave le condivide con Campazzo.

Sono loro a trascinare Madrid in una serata iniziata con grande fluidità e terminata con tante difficoltà proprio a quel livello.

Ennis è il leader tra i rivali, Todorovic sparisce un po' nel secondo tempo, Sleva è assai positivo nel suo quasi essere silente. bene, a tratti, Caupain.

Si spengono le luci del primo quarto di finale ma il Carpena si illumina immediatamente per la seconda gara di giornata: Valencia deve vedersela con Gran Canaria, una squadra di Eurolega contro una che l'Eurolega se l'era guadagnata per poi rinunciarvi. Storia nelle storie, che is alzi la palla a due.

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