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Il Partizan crolla nell'ultimo quarto e cade 69-74 al cospetto dell'Olympiacos. I greci con unghie, denti e difesa, ottengono una vittoria fondamentale e ingarbugliano ulteriomente la lotta ai play-in.

Stark, Punter, Kaminsky: in una parola Partizan

I padroni di casa devono ancora fare a meno di Leday, l'Olympiacos recupera Larentzakis, che nel solito ambiente di Belgrado, da girone infernale, non è cosa da poco. La Stark Arena conosce l'importanza del match, e davanti a due padrini d'eccezione, Dino Radja e Toni Kukoc, entra in modalità "quarto quarto" dal minuto uno.

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L'idea di aprire l'area per spostare Fall, si replica dalla partita con il Real, e si replicano anche i dividendi iniziali, con Caboclo prima e Kaminsky poi a punire l'Oly. Punter trova i suoi canestri e il Partizan sembra avvicinarsi alla squadra arrivata ad una vittoria dalle final four. I Reds del Pireo, invece sono lontani parenti della scintillante armata sconfitta solo da Llull nella passata edizione. Fall e Papanikolau si trovano per tenere a contatto gli ospiti, ma i principi fatti di tagli, movimenti e consegnati, risultano nettamente meno efficaci e discontinui in questa edizione Olympiacos 2024.

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Festival del turnover

Il Partizan conduce anche al primo giro di cambi, ma la verve da ex di Williams-Goss e l'intensità di Wright e Larentsakis, costringono i padroni di casa ad una messe di palle perse. 3 consecutive quelle di Avramovic, che gli costano la panchina, 8 totali per la squadra di Obradovic nel periodo, che come sentenzia all'intervallo "there were some other good things" che consentono al Partizan di tenere la testa avanti.

Smailagic con stoppata e tripla, Dozier con una tripla allo scadere, Kaminsky ancora col semigancio e l'antisportivo di McKissic, regalano addirittura la doppia cifra di vantaggio. Solo il secondo canestro a fil di sirena, in fotocopia col primo quarto, di Williams-Goss, attenua la svantaggio Olympiacos, interrompendo un 12-2 di parziale dal 28-28, per concludere i primi venti minuti sul 40-32.

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Smailagic, stoppata e tripla e la Stark esplode

Olympiacos alle corde

La ripresa, non è quella auspicata da coach Bartzokas. Il Partizan domina a rimbalzo offensivo (18-5 alla fine) Caboclo e Kaminsky, fan dimenticare per 10 minuti il ricordo di Lessort, Punter e Dozier colpiscono. La fuga è realtà. I padroni di casa toccano anche il +14.

Canaan prima e una tripla miracolosa di Williams-Goss tengono fuori dall'acqua la testa dei greci, ma la prima bomba di Punter in faccia a Fall riporta ancora sul +13 il Partizan, distacco con il quale si inizia anche il quarto finale.

L'Oly è in difficoltà. Segnare pare mestiere complesso per la serata, le assenze di Milutinov e Petrusev sotto canestro stanno creando un vuoto a rimbalzo incolmabile e il Partizan sembra aver risolto il problema palle perse. Le premesse non sono rosee.

Il finale

Le premesse, dicevamo, ma la pallacanestro è lontano dall'esser un sillogismo. Walkup e Larentzakis elevano l'intensità difensiva, Bartzokas contro il dominio Caboclo-Kaminsky, oppone Fall e Papanikolau da 4, e il Partizan ricomincia a perdere palloni e concentrazione.

L'Olympiacos recupera e spinge sull'acceleratore, e anche gli dei del basket si ricordano che dopotutto, il monte Olimpo si trova in Grecia, e il tabellone accoglie una tripla allo scadere di Williams-Goss. I Reds piombano sul Partizan. Il parziale di 12-0 vede lo score passare da 59-46 a 59-48, con il Partizan incapace di sfruttare anche il bonus ottenuto dopo appena 2 minuti nel quarto finale.

La posta è altissima, il Partizan per aver il destino nelle proprie mani, l'Olympiacos per staccare un lanciatissimo Maccabi. Gli ospiti faticano a metacampo, ma il Partizan è tornata la squadra distratta e superficiale del secondo quarto e gli hustle players greci salgono in cattedra. Walkup ruba e appoggia in contropiede, Larentzakis subisce fallo sia a rimbalzo difensivo sia in uno dei soli 5 rimbalzi offensivi dei suoi.

Kaminsky pareggia a quota 69, ma un'altra difesa sciagurata tra Punter e Kaminsky stesso, libera Fall per la schiacciata più facile della stagione. Kaminsky sbaglia la tripla comoda del sorpasso. Williams-Goss è freddo dalla lunetta. +4 Oly.

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Punter fa in and out sulla tripla del -1. Fall fissa il punteggio finale sempre dalla lunetta. L'Olympiakos sopravvive ad una gara che sembrava persa a fine terzo quarto. Il Partizan regala l'ennesima fotografia di un album di rimpianti che è questa stagione. Una sconfitta che complica la corsa verso la post-season.

Una gara che sembrava in controllo, rovinata da un parziale costellato da disattenzioni ed errori banali, non rari in questa annata. Preoccupante, oltre la classifica, la mesta uscita dal campo di coach Obradovic, a testa bassa, visibilmente sconsolato.

Protagonisti

Williams-Goss, cambia la casacca, ma i ritorni a Belgrado son sempre dolorosi per i suoi ex tifosi. L'ex Partizan ai tempi di Trinchieri, segna 17 punti, è il vero go-to-guy di serata e ruba anche 5 palloni. Papanikolau, la soluzione di Bartzokas a tutti i problemi che si presentano sul parquet, 13 punti e la sapienza di sfruttare ogni disattenzione avversaria. Walkup, 11+3 assist e una difesa nel quarto quarto, fondamentale per asfissiare Punter. Larentzakis, 3 punti, 3 liberi decisivi, 2 rimbalzi ancora più cruciali. Al rientro, nel clutch time, ancora il suo zampino.

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Punter 19+4 assist, 2/14 da 3 nelle ultime due partite, ma riferimento offensivo costante per tutto il match. Non immune da colpe in difesa, ma non manca mai alle sue responsabilità di leader. Kaminsky 14+8 rimbalzi+5 assist, più nel vivo del gioco, in attacco, mostra finalmente il potenziale da top. Difensivamente ancora amnesie, spesso decisive. Caboclo 13+8 rimbalzi, partecipa alla fiera del rimbalzo offensivo, ma molto meno visibile nel finale. Dozier 12+9 rimbalzi+4 assist, ma 4 palle perse e a specchio con Punter 1/6 da 3. Il talento c'è, costanza e lucidità non sempre. Preoccupante che solo sei giocatori sono andati a referto per i bianconeri.

photocredit: Euroleague X

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