Malaga con una prestazione di intensità ed applicazione supera il Real e vince la prima Supercopa della sua storia. Real ben poco convincente oggi.

La Supercopa 2024 è di Malaga. La squadra di Ibon Navarro supera 90-80 i rivali del Real Madrid dopo una gara condotta per 39'50", ovvero sempre.

Madrid si interroga su una sconfitta che è certamente inattesa ma che non va derubricata a semplice passo falso perchè arriva contro una rivale di altissimo livello. Vincere un "clasico" può non bastare nel panorama iberico di oggi e questa è la chiara dimostrazione

Inizio da incubo per Madrid: solo perse, 3 che in realtà sarebbero 4, nessuna concentrazione, tutti fermi e 10-0 Malaga. TO Chus che fa tremare la panchina con il lancio della lavagnetta ma l'ATO è forse peggio con altra persa di Musa.

Malaga non sbaglia mai, 15-2 dopo 3'. Mancava solo un gioco da 4 (ingenuità di Garuba su Taylor) ed è 19-5, prontamente 21-5 dopo un'altra persa del Facu e canestro di Taylor, già a quota 11. Sono 5' incredibili quelli appena visti, con gli andalusi perfetti ed i "blancos" inguardabili davanti e forse peggio dietro.

Ti aspetti la reazione dei campioni ed invece sono gli uomini di Ibon Navarro che toccano il il +17 sul 32-15. Dopo 10' il tabellone dice 32-19 con Malga 8/10 da 2 e 5/9 da 3: difficile non essere avanti in doppia cifra con questa percentuali.

Il secondo quarto parte meno brillante a livello di realizzazioni ma non cambia la musica ed è +16 dopo 3'30". Madrid è solo Deck e Llull, con tutto il resto inimmaginabilmente negativo. E' proprio una magia di Sergi a dare il -10 ai suoi con 5' da giocare: visto quanto accaduto è un affarone, ma grande...

E l'affarone assume dimensioni clamorose quando gli ultimi minuti del secondo quarto vedono la vera reazione madridista. Da quel 24-40 si chiude la prima metà gara sul 49-45 andaluso, con Kameron Taylor a mettere 5 punti che realmente tengono avanti Malaga.

Madrid ha alzato il volume difensivo, inimmaginabile non lo facesse in una finale. Contano anche un paio di rimbalzi offensivi di Eli John Ndiaye: la musica è cambiata, inizia un'altra partita.

Il Real riparte però male, molto macchinoso in attacco ed è ancora +8 Malaga. Poco prima della metà del terzo periodo il vantaggio andaluso torna in doppia cifra: la squadra di Navarro fa perfettamente tutto ciò che una gara così richiede, quella di Chus Mateo torna inspiegabilmente assente.

Sul -14 ecco un miracolo del Facu, 3+1: c'è anche un tecnico, riecco il -9 ma l'impressione è di qualcosa che manchi ai detentori del titolo. Qualità e quantità.

E' sempre la stessa storia, arriva il -8 ma poi Kendrick Perry ne fa 5 ed ecco ancora un divario di 13 punti. All'improvviso ecco Andres Feliz, non pervenuto sino ad ora nella competizione: 68-63 Malaga a fine terzo quarto.

Nella confusione un po' generalizzata i 10 rimbalzi offensivi Unicaja (4 di Alberto Diaz) sono letali per Madrid, che resta in partita grazie ad un'altra apparizione dal nulla: stavolta è Garuba a firmare il -4 sul 68-72 con 6' da giocare.

"Mandarinissima" di Llull ed è 71-74: la dedica potrebbe essere per i due signori in foto che ci mancano già come l'aria...

Ora la gara è molto appassionante. Kalinoski e Taylor ridanno il +7 a Malaga con 3'07" da giocare dopo che Feliz aveva detto -1 sul 73-74.

Nonostante un finale dal controllo discutibile, gli uomini di Navarro trionfano, sigillando il tutto con una tripla di Kalinoski. 90-80 strameritato per una squadra che è molto più che una realtà di alto valore del basket europeo.

C'è tanto di un grande allenatore, c'è tanto di tanti uomini, ad esempio Yankuba Sima, ma è il classico trionfo di squadra. Che oggi Madrid non è stata mai.

Non è un dramma nella capitale, ma che il roster sia corto e che necessiti di due aggiunte, come minimo, non è una novità.

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