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Andrea Trinchieri
Andrea Trinchieri osserva i suoi

Round 7 di Eurolega, sfida d'alta quota tra lo Zalgiris Kaunas, primo, e il Monaco, quarto, alla palla a due. Mancano ancora Korkmaz e Calathes, non c'e' ancora la bomba di mercato Lonnie Walker per i biancoverdi ma ci sono tutti gli ingredienti per una grande sfida.

 

La partita

Manek sugli scudi nel primo quarto, redivivo dopo una prima stagione in Eurolega da incubo, insieme a Brazdeikis che pero’ non riuscira' ad avere impatto anche piu' avanti nel corso del match. 20-11, Monaco molle, Motiejunas prova a farsi rimpiangere in patria, insieme al solito James che fa il compitino: troppo poco.  

 

 

Piegare le ginocchia aiuta

La mano dell’allenatore si vede anche dall’altra parte: Obradovic non e’ uno stolto e la faccia del Monaco al ritorno dagli spogliatoi nel terzo quarto e’ ben diversa. Mike James con le long 2sspettacolose (cit.non c’e’ bisogno di mettere nome e cognome) Motiejunas a riattaccare i lunghi (mediolunghi, diciamo, biancoverdi) piegare le ginocchia e toh, -3 biancorosso.  Parziale del quarto di 18-9, partita 43 pari alla fine del terzo – partita fisica, maschia. Guarda che novita’ in Eurolega! 

 

L’ultimo quarto e’ per Smailagic e Jordan Loyd: il primo fino a quel momento incolore, si sblocca con una tripla e da li va in crescendo, finalmente, offensivamente. 23 di valutazione per il secondo invece (18, 4 rimbalzi, 4 assist e due rubate), che nella profondita’ degli esterni biancorossi emerge prendendosi la scena, alla luce delle prove incolori di Vitto Brown e dello stesso Okobo. E’ lui a segnare la prima tripla del Monaco al 35’ (si, state leggendo bene) per il 10% finale dalla linea piu' lontana - non proprio i Phoenix Suns di Mike D'Antoni.  

 

Uno sguardo 

Il Monaco e' una squadra in divenire: ha tutto potenzialmente per andare fino in fondo. E' bene allenata, quando sono allacciati difendono l'area bene, sono fisici (anche se Jaiteh stasera non si e' visto) hanno una batteria di esterni che non sono certo sia seconda al Panathinaikos di Lorenzo Brown, Sloukas e Nunn, giusto per fare un esempio. Sembra mancare una solida seconda guida - Okobo lo e' spesso, ma non sempre e stasera se ne e' sentita la mancanza. Il tempo potra' solo aiutare coach Obradovic, chiamato a navigare rotazioni non facili con tanta disponibilita'. 

 

 

 

 

Un anno fa circa questa partita aveva avuto un esito opposto: Monaco che a marce basse controllava la gara e nel finale allungava il giusto per la W – Zalgiris che non dava l’impressione di poter veramente impensierire gli uomini di Obradovic.

Ad un anno quasi di distanza (una vita cestistica fa: c’era Kemba in campo!) lo Zalgiris e’ la squadra a condurre le danze: primo vantaggio Monaco al 37’, che si rimonta piano piano e si, con James e Loyd non si sa mai come possa finire, ma e’ lo Zalgiris che ha avuto per la netta maggiorparte dell’incontro il pallino dalla sua parte. Questo nonostante un Francisco negativo per gran parte della serata (Carsen Edwards, by the way, mi ha prontamente smentito rispetto a quel che scrivevo una settimana fa), tante palle perse, un Giedraitis pero' semplicemente fantastico (candidato MIP se c’e’ ne uno ad inizio Novembre) e un Mitchell commovente per dedizione in campo – tabellino che non rende giustizia!

 

 

Amo l'ossimoro Trinchieri-Menetti in questa foto:) 

 

Ad oggi, sembra difficile non vedere lo Zalgiris ai playoff a meta’ Aprile: manca una vita ovviamente, ma questa squadra ha cuore, difesa (il Monaco segna 22 punti in meno rispetto alla sua media stagionale), probabilmente sta overperformando alla luce del roster che ha - ricorda in parte il percorso della Virtus lo scorso anno? Il tempo dira’ - qui l’arrivo di Lonnie Walker potrebbe essere molto importante. Non ruba nulla a nessuno e anzi si merita il primo posto come non mai. Bayern e Parigi le prossime, difficili, in trasferta ma potrebbe essere ulteriore fieno in cascina utile piu’ avanti. Time will tell – lo scrivo in inglese cosi non mi ripeto:) 6-1 feeling intanto

 

 

 

 

 

 

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