Milano non regge l'urto di Shorts. Paris supera l'Olimpia
Shorts guida i suoi e non lascia scampo ad un'Olimpia che resta aggrappata al match ma che non riesce mai ad impensierire i parigini. Ritorno alla vittoria per Paris dopo tre sconfitte.

Cade all'Adidas Arena di Parigi, l'Olimpia Milano nell'anticipo del Round 30 di Euroleague. Paris Basketball supera i milanesi 92-79.
La cronaca della partita
La differenza nell'inizio è una sola. La chiarezza. Paris Basketball è alla stagione d'esordio ma da due anni a questa parte è una della squadre più riconoscibili del panorama europeo. Non si smentisce in avvio. 12-0 di parziale non lasciando scampo a nessun errore milanese.
La transizione è letale, Milano commette il fatale errore di approcciare molle e tentennante nella metà campo offensiva e neanche il tempo di accorgersi di un tiro sbagliato che Shorts e compagni son già dall'altra parte.
5 canestri e 5 protagonisti diversi. Parigi è questa, ritmo alto, ricerca della transizione e chi ha un tiro deve tirare. Senza esitazioni. Esitazioni appunto che investono invece Milano. L'area parigina è chiusissima, con la solita difesa estrema di Splitter che viene affrontata troppo in palleggio e senza successo dall'Olimpia.
E il primo quarto diventa un tiro al bersaglio. Mannion è caldissimo. Son 9 punti nel quarto con un tris dall'arco. L'attacco milanese si sblocca esclusivamente da lontano. Segnando, anche Parigi attenua il suo impeto, dovendo attaccare più a metacampo, e quando Milano si mette a ripassare la tabellina del 3, le triple a segno sono 6 e gli ospiti meneghini sono a contatto.

Il buon impatto offensivo di Tonut sulla partita (7 tra cui i primi due canestri da dentro l'arco) non è però sufficiente a contrastare Parigi che imperterrita non accenna a diminuire intensità e velocità di crociera. Le percentuali calano per Milano e i capitolini francesi tentano la prima vera fuga arrivando anche a +14. Un 2+1 di Shields nel finale dice -11 Milano all'intervallo e tutto sommato se non un affare, danni limitati (48-37).
La pausa non appesantisce Parigi. Milano propone anche la zona per provare a rompere il ritmo degli uomini di Splitter ma due triple, prima Shorts e poi Herrera scavano il solco più profondo di serata, svantaggio ospite a quota 17 (56-39).
Sembra una serataccia ma Messina può contare su gente che ne ha viste tante. Fabien Causeur sale in cattedra. L'ex Real segna 15 punti nel solo terzo periodo, salendo a quota 18 personali, con un paio di triple dal peso specifico oltre il valore aritmetico del canestro, di cui una miracolosa.
Siamo a Parigi, e seppur non dalle parti di Disneyland, questo terzo quarto è una montagna russa. 30-28 per Milano. Prima a -17, poi la rimonta fino a -4, poi l'ennesimo strappo dei padroni di casa con Herrera e con il solito TJ Shorts vero califfo dei finali.
Purtroppo per Milano ancora una volta Parigi esce dai blocchi dell'ultimo periodo con un abbrivio nettamente maggiore e scappa per l'ennesima volta oltre la doppia cifra di scarto. Questa volta la resistenza milanese cade definitivamente e con il decimo assist di serata di Shorts per la tripla in transizione di Ouattara, segna l'ennesimo +14 (87-73) per un finale valevole solo per il doppio confronto. Milano non tornerà mai sotto la doppia cifra. Vittoria meritata per una frizzante e reattiva Parigi che ribalta anche la differenza canestri.
Le chiavi della vittoria parigina
Paris si dimostra imperturbabile come nel suo modo di giocare. 3 sconfitte consecutive e uno spareggio che potrebbe definitivamente ributtarla nella mischia dei play-off. Nessuna esitazione, segno di una grande forza mentale che da sempre ha contraddistinto il progetto nato nella capitale transalpina.
Una coerenza perfetta, estrema che trascina la squadra di Splitter, anche attraverso altalene notevoli all'interno dello stesso match. Ovviamente la vetrina è sempre per TJ Shorts. 24 con 10 assist e 6 rimbalzi, per 37 di valutazione. E' solo martedì e si sente già profumo di mvp di giornata. Una capacità di finire al ferro misteriosa e una leadership carismatica e tecnica superba. Controlla la partita dall'inizio alla fine, per Milano impossibile poterlo arginare specialmente nei momenti topici, quando l'Olimpia sembrava poter restare vicina. Parigi ai piedi di Shorts.
Il Platoon system di Splitter risulta decisivo. Cambi di massa e con tanti giocatori che entrano ed escono garantendo un carico di intensità, specialemente difensiva, distintivo della compagine francese.
Una gestione del roster (con l'assenza di Malcolm dell'ultimo minuto) che porta a trovare pronti tutti i giocatori. Sempre coinvolti e con una chiarezza purissima di quel che c'è da fare. E' il caso di Herrera. Sin da Bonn fino a sotto la torre Eiffel, tanto gregariato nel sistema di Iisalo prima di Splitter ora. 13 punti massimo in carriera in Euroleague, con un 3/7 da 3 per il cileno che fino a qui aveva segnato 12 totali in tutta la competizione. E forse la cosa che fa ancora più impressione sono i 7 tiri tentati. Per un comprimario, il senso di quella che è l'immagine condivisa del basket di Paris.
Da non sottovalutare i numeri. Con un pace così alto, un gioco così intenso, solo 3 palle perse, segno di una prova particolarmente efficiente. Confermandosi l'ultima in una classifica in cui non preoccupa tale posizione, quella dei turnovers appunto.
La serata di Milano
Non una tragedia, si un'occasione sprecata. Ma non son troppi i rimpianti visto l'andamento della partita. Sin dall'inizio, un pessimo impatto con lo standard di match richiesto da Parigi. Un attacco asfittico, lento che ha ricordato versioni di Milano ben peggiori.
Il tiro da 3 ha supportato le scarpette rosse specialmente all'alba dei 40 minuti di gioco. Tuttavia il 9/29 finale spiega come si sia smarrita precisione balistica, tenendo conto che 6 ne son state messe a segno nel primo quarto.
Una serata no per i due trascinatori di stagione. Mirotic solo 6 con 5 tiri e la sensazione che l'infortunio rimediato col Fener non sia assolutamente alle spalle. Certo anche la tipologia di match non aiuta, non certo il preferito dal montenegrino di Spagna, mai in ritmo e senza guizzi.
Guizzi che ha cercato Leday che, nonostante i 14 del tabellino, non ha destato la stessa impressione di altre uscite, dove è stato in grado di prendere sulle spalle la squadra. 10+9 rimbalzi per un volenteroso ma impreciso Shields (4/11).
Mannion (17) e Causeur (18) i migliori per l'Olimpia anche se le loro prestazioni sono positivamente influenzate da due strisce importantissime in specifici momenti del match, come i già citati 15 del francese nel terzo periodo, che però farà 0 da li in avanti.
Un po' lo specchio dell'Olimpia di serata. Orgogliosa ma discontinua. Questa inedita partita di martedì regalerà almeno qualche giorno di riposo in vista del doppio turno presumibilmente rivelatore di settimana prossima che vedrà un personalissimo clasico per gli uomini di Messina.