Copa del Rey 2025 | Real Madrid in scioltezza, Gran Canaria tentacolare contro la peggior Valencia dell'anno
Il secondo giorno di quarti di finale di Copa del Rey 2025 regalano il netto successo del Real Madrid e la vittoria di Gran Canaria davanti al proprio pubblico.
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Il primo giorno di quarti di finale della Copa del Rey 2025 ha confermato la qualità di una squadra come Malaga, ormai da anni una delle realtà migliori d'Europa, e ha regalato la prima sorpresa, ovvero la vittoria di Tenerife sul Barça, che raccoglie l'ennesima delusione stagionale.
Certo, non si può parlare nemmeno troppo di sorpresa visto che gli isolani due anni fa hanno giocato la finale della Copa e lo scorso anno sono arrivati in semifinale. Il sistema di Vidorreta offre continuità di risultati e rendimento da anni e lo fa sempre con lui, Marcelinho Huertas, 42 anni a maggio e ancora MVP e protagonista assoluto in una gara così importante. Solo applausi.
Ma è già venerdì e quindi spazio a Real Madrid-Manresa e Gran Canaria-Valencia. La prima gara è a pronostico chiuso, la seconda è invece assai aperta, anche perché i canarini giocano tra le mura amiche. Siamo pronti allo spettacolo.
Copa del Rey 2025, Real Madrid-Manresa
L'inizio è equilibrato. Manresa fa il possibile e anche di più per rispondere colpo su colpo agli affondi madrileni e si gioca fin da subito la carta del pressing (usiamo questo termine calcistico…) alto, provando a mettere qualche sassolino negli ingranaggi di Campazzo e compagni.
La resistenza catalana funziona appunto per un quarto, poi la differenza di talento presente tra i due roster è talmente elevata - un vero e proprio abisso - che il Real Madrid non può che prendere il largo e indirizzarsi verso una vittoria piuttosto comoda che gli permette anche di risparmiare le energie in vista delle semifinale che sarà a distanza di 24 ore. Se in questo tipo di competizione si riescono ad ottenere delle vittorie facili, senza sprecare energie fisiche e mentali, si è già qualche passo più avanti verso la meta finale.
Manresa, per avere una chance, doveva mantenere percentuali alte al tiro pesante. Ecco, con il 15% (4/26) non se ne parla nemmeno.
Chus Mateo, come si diceva, si concede il lusso di fare rotazioni lunghissime: i più impiegati sono Andres Feliz con 23'07" giocati e Alberto Abalde con 22'58". La copertina, però, è tutta di SuperMario Hezonja con 24 punti (4/9 dall'arco) e 6 rimbalzi. E la novità è che dalla sala stampa arrivano parole al miele dal giocatore croato a coach Mateo e viceversa. E' di sicuro una news.
I blancos hanno gli occhi fissi all'obiettivo.
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Gran Canaria-Valencia
Si inizia, stranamente, con le polveri bagnate: attacchi spuntati oltremodo. Il primo strappo è canarino, soprattutto con le giocate di un Albicy da 9 punti di fila. Sul 19-10 Granca commette l'errore di non capitalizzare andando in doppia cifra di vantaggio e Valencia, in inconsueta difficoltà, riesce a ricucire.
Valencia è irriconoscibile: fatica immensa a trovare tiri puliti, tante troppe palle perse. Basta pensare che i taronja hanno spesso scollinato quota 100 punti segnati in stagione, eppure dopo il primo tempo la proiezione è di 62. Qualcosa non va tra i taronja. Gran Canaria è più energica e affamata, ma non riesce a prendere il largo a causa di un tiro dall'arco che non entra quasi mai. Al descanso è 40-31 e la partita è molto meno bella di quello che ci si attendeva. Sporca, ruvida, contratta.
Alla ripresa non cambia nulla: i taronja non riescono proprio a scuotersi e Granca inizia ad avere sempre più il controllo tecnico ed emotivo della gara. Arriva un parziale da 12-1 e 57-41 dopo lo step-back di Thomasson. Per gli uomini di Pedro Martinez è ora o mai più.
Ma non cambia nulla. Valencia è inerme e non riesce a reagire: per i taronja è senza ombra di dubbio la peggior partita dell'anno dopo mesi di pallacanestro spumeggiante. Il minimo di punti segnati era stato di 73, nella prima jornada di Liga persa contro Manresa. Segnarne solo 65 quantifica la serata estremamente negativa dei valenciani. Poi ci sono ben 17 palle perse e il 46% (11 su 24) da dentro l'area. Peggio non si poteva.
Al contrario Gran Canaria, davanti al proprio pubblico, gioca una partita di voglia e fame agonistica. Il 79-65 finale è frutto di una gara controllata dall'inizio alla fine a partire, in particolar modo, dalla difesa: tentacolare, atletica, asfissiante, che ha tolto ogni riferimento e spazio all'attacco avversario. Vincere così comodamente col 18% da tre punti significa aver fatto una gara pressoché perfetta. L'MVP? Un Mike Tobey da 19+7 e 29 di valutazione, trascinante insolitamente anche a livello emotivo.
Anche la seconda squadra canarina approda alle semifinali e ora non vediamo l'ora di vederle. E' tutto pronto per due partita dall'interesse elevatissimo come Malaga-Tenerife e Real Madrid-Gran Canaria. L'appuntamento è a domani!
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