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Giocare un solo quarto non può certo bastare. La Reyer esce a pezzi dall'ultimo match di Eurocup, almeno per quel che riguarda la fase a gironi, perdendo di 17 lunghezze sul campo del Prometey, che chiude così primo il raggruppamento A. Un passo indietro da parte degli oro-granata, che avevano mostrato altra solidità ed attenzione contro Badalona la scorsa settimana, pur perdendo il match.

93-76 il finale del match giocato a Riga (Lettonia) tra gli ucraini ed i ragazzi di Spahija, con la squadra di casa che ha comandato il match sin dai primi istanti trovando un primo break importante sul 33-18 del 10'. Bramos e compagni hanno giocato un gran secondo quarto, ma è stato - di fatto - l'unico nella partita. Con questo ko gli oro-granata chiudono sesti e dovranno andare a Tel Aviv a giocarsi il primo turno di un'Eurocup complessa.

IL FINALE DEL MATCH GIOCATO A RIGA

La partita

Parte bene la Reyer nel primo quarto andando avanti 2-4 con Bramos e Willis, ma le troppe palle perse (6) sono letali: un break di 15-1 degli ucraini indirizza subito il match sul 17-5, che diventerà un eloquente 33-18 alla prima sirena. Difesa disastrosa e zero controllo del ritmo offensivo con l'aggressività della capolista a soffocare la squadra di Spahija.

Nel secondo periodo l'impatto di Granger, Brooks ed un ottimo Tessitori dà energia, solidità e qualità agli oro-granata, che ritornano dentro la partita. Un contro-break di 7-14 iniziale, poi diventato 13-25 rimette tutto in equilibrio e discussione, tra le triple del play uruguagio e la presenza del lungo azzurro, scrivendo il-3 al 20'.

L'equilibrio dura altri 3'30" nel secondo tempo, giusto il tempo per il Prometey di aggiustare la mira da lontano e spaccare la partita in tutto e per tutto, dando la spallata decisiva agli oro-granata: Clavell, Balvin e Tkachenko scrivono il nuovo massimo vantaggio sul +18, leggermente rintuzzato da Venezia che con Tessitori e Brooks prova a rimettere in discussione tutto. Nel finale la terza ed ultima botta al match dei bianco-rossi, con Clavell e Balvin a sigillare il punteggio sul 93-76.

TKACHENKO CHIUDE AL FERRO UN CONTROPIEDE

Prometey vera sorpresa dell'Eurocup

La vera sorpresa dell'Eurocup è il Prometey di coach Ginzburg, che chiude primo in classifica con enorme merito avendo perso sole 4 partite ed avendone vinte ben 14. Gli ucraini sono una squadra in missione, che giocano una pallacanestro di grande livello, fatta di ritmo offensivo ed un'aggressività difensiva che porta l'avversaria a perdere la trebisonda e tanti, troppi palloni. Questo in soldoni succede a Riga, dove gli oro-granata crollano per palle perse e fisicità.

La squadra di Spahija approccia la partita nella maniera peggiore possibile, perdendo ben 6 palloni nei primi 10' (la maggior parte finiti in mano agli ucraini) e dando campo aperto alle folate di Clavell e compagni. La squadra bianco-rossa, senza DJ Kennedy che è out per il resto della stagione controlla con facilità i ritmi, tenendoli altissimi e controllando i rimbalzi grazie alla fisicità di Balvin. Il lungo ceco domina la partita chiudendo con 14 punti in 31', tirando 6/7 da due punti.

L'atletismo e la corsa in campo aperto di giocatori come DJ Stephens e Caleb Agada fa esplodere la Santa Barbara e permette alla capolista di giocare sul velluto, trovano la doppia cifra di margine nell'immediato. Sarà proprio l'energia sprigionata sul parquet la prima vera differenza tra le due squadre.

Nella difficoltà difensiva ed offensiva per meriti della Reyer, il team rivelazione di questo gruppo A si riassetta e trova frecce importanti grazie alle bombe di un ispiratissimo Gian Clavell (25 con 4/9 dall'arco) e Ivan Tkachenko (3/3 dai 6.75). La fuga è concretizzata poi dal solito Balvin, che torna a fare la voce grossa contro un Watt molto poco presente e lucido: impressionante la percentuale da due degli ucraini, che tocca il 71%.

AGADA ATTACCA WATT

La Reyer deraglia e cede: i difetti si confermano grossi e preoccupanti

Difetti grossi, preoccupanti e di difficile risoluzione. La Reyer parte con il piede sbagliato a Riga, sistema il proprio assetto rimettendosi nel match, riperde nuovamente appiglio e cede di schianto. Si può riassumere così la serata difficile per gli oro-granata sul campo del Prometey nell'ultimo match dell'Eurocup per quel che riguarda la fase a gironi, un ko che toglie qualunque speranza di chiudere tra le prime 4 del gruppo A e dunque avere almeno il primo turno tra le mura amiche.

Per quel che riguarda la partita, si può dire che Venezia è entrata all'Arena Riga con 10' di ritardo, regalando l'intero primo periodo alla squadra di Ginzburg, facendo prendere fiducia a giocatori che non hanno proprio bisogno di "favori" come Clavell e Balvin. Scarsissima consistenza difensiva e tantissime palle perse: l'impatto inesistente in un match di alto livello è un punto chiave del match. Se - però - approcci questo tipo di partite facendo il gioco degli ucraini c'è qualche problema e qualche domanda sorge spontanea...

Di positivo c'è un secondo quarto che mostra la vera forza degli oro-granata, capaci di brekkare 2 volte la capolista mettendosi interamente in partita grazie alle giocate di un Granger davvero ispiratissimo (17 con 6/12 dal campo e 5 assistenze) oltre alla solidità di Tessitori, che ne mette altri 17 dopo quelli infilati con Reggio domenica. Il lungo azzurro non fa rimpiangere un Watt assente ingiustificato per larghi tratti del match e si dimostra il migliore dei suoi.

Ma, per un ottimo secondo quarto, c'è una ripresa che è ancora una volta non giustificabile e basta con la grande prova degli avversari e la qualità nelle due fasi espressa dalla capolista Prometey: i lagunari perdono la bussola, concedono nuovamente un sacco di palloni agli avversari e via via scompaiono dalla partita, estromettendosene con le loro stesse mani. Un annoso problema quello delle palle perse: 7 nei primi 20' (6 nel primo periodo), 10 nella ripresa, di cui più della metà sono finite in mano a Clavell e compagni, che volano su questi fattori.

Un limite non da poco, che mostra tutta la fragilità e difficoltà di una Reyer che non riesce davvero a svoltare e che fatica terribilmente a mettersi alle spalle le difficoltà di una stagione modesta fino ad ora. Il torneo ora pone dinnanzi a Venezia un ostico Hapoel Tel Aviv nella ribollente capitale israeliana: se l'obiettivo è passare il primo turno come minimo servirà maggior durezza fisica e mentale, oltre che una prova decisamente più attenta nel dettaglio non secondario delle palle perse.

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Foto credit: Reyer ed Eurocup

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