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Hayes-Davis si gode la vittoria

Fenerbahçe-Parigi è stata senza dubbio una delle gare più belle, coinvolgenti ed emozionanti di questa stagione regolare di Eurolega.

I francesi, per inseguire il sogno playoffs, dovevano tentare il colpaccio ad ogni costo all'inizio di un trittico di trasferte tra Istanbul, Atene e Madrid. Per i turchi c'era da riscattare la brutta prova di Montecarlo per non incappare in una seconda sconfitta consecutiva.

Il risultato è una gara pirotecnica e travolgente. Entrambe le squadre oltre i 100 punti, attacchi sfavillanti e un buzzer beater. Per ampi tratti comanda Parigi, ma a vincere è il Fener.

Il racconto della partita

Dyshawn Pierre rivede il campo dopo settimane, mentre TJ commette infrazione di otto secondi; Fener un po' pasticcione, Parigi quasi troppo intenso: partenza brutta. I francesi giocano la loro partita: aggressiva, sfrenata, senza paura. I turchi, invece, giocano un paio di giri indietro e arrivano sempre in ritardo su palle vaganti e situazioni. 17-24 dopo 10'.

La difesa della squadra di Splitter è incredibile: raddoppi e rotazioni perfette. Quella di Jasi è decisamente da rivedere: soft e spaesata. Ecco il primo vantaggio in doppia cifra per gli ospiti. Parigi continua a giocare come fosse nel girone d'andata, cioè alla perfezione, mentre i padroni di casa, anche con i quintetti piccoli, non riescono a pareggiare l'agonismo ospite. La frustrazione del Fener è tutta nei due falli da tre punti su Hifi. Biberovic e Guduric, i migliori gialloblu, ricuciono fino al 44-51 all'intervallo.

Jasi scongela Zagars, ma Parigi in contropiede continua a trovare canestri facili e viaggi in lunetta: è +15 Paris Basketball. Le due squadre si scambiano triple (Hifi, Zagars, Ouattara, Biberovic, …) nel segno di un terzo quarto tutto offensivo, in cui le difese si arrendono all'esuberanza degli attacchi. Il Fener ne subisce altri 33 e così non può vincere. Parigi potrebbe rimpiangere qualche difesa mancata. L'ennesima magia di Hifi fissa il 71-84 dopo 3Q; i padroni di casa si aggrappano al solito enorme Guduric.

Una reazione vera del Fener era attesa e infatti arriva, guidata oltre che dal serbo e dal solito McCollum, ormai leader emotivo, oltre che anche tecnico, della squadra: in un attimo è -3. La Ulker Arena diventa un catino, i turchi ora sono sospinti da una ritrovata forza agonistica, mentre i parigini si ritrovano frastornati dal tifone. Paris resiste e trova la forza per tornare avanti e girare di nuovo l'inerzia della gara: +5 a 1' dalla fine. Ma ancora deve succedere di tutto: Jantunen commette passi, Biberovic segna l'incredibile tripla del pareggio e TJ Shorts segna a 2.5" dalla sirena. Vince Parigi? No, perché Hayes-Davis tira fuori il jolly dal mazzo e manda a segno il game winner!

Le chiavi di Fenerbahçe-Parigi

Parigi ha giocato la sua pallacanestro. Il risultato è stata una partita quasi perfetta, persa per una serie di dettagli sfortunati: i passi di Jantunen e Hifi che si perde Hayes-Davis in marcatura nei secondi finali sono le due topiche più evidenti.

A mancare, per mettere in ghiaccio una partita dominata per tre quarti, è stata forse la difesa nel secondo tempo, dopo quella asfissiante e mordace dei primi venti minuti. Per il resto - tenendo anche a mente le assenze di Lo, Kratzer e Malcolm, in una squadra già di per sé molto corta - non c'è veramente nulla da rimproverare a una squadra che ci ha esaltato per tutto l'anno. Sarebbe un vero peccato non vederli ai playoffs…

Il Fener non ha giocato una buona partita e ancora sembra essere molto lontano dalla sua versione migliore. Ma la raggiungerà mai questa presunta versione migliore o sarà sempre questo? Un'altra cosa da chiarire sono le gerarchie: ancora non si capisce bene quale sia il ruolo di alcuni giocatori. Colson è stato ridimensionato, Pierre è stato quasi sempre al margine delle rotazioni, Melli è ancora lontano dall'essere basilare, Zagars gioca poco, i centri non nutrono di particolare fiducia, e via dicendo. 

Però il Fenerbahçe è forte, è lunghissimo, ha tanti giocatori che conoscono bene l'Eurolega, che sono esperti, menti sopraffini del gioco e sanno vincere. Guduric, McCollum, Hayes-Davis, Baldwin … avere questi nomi fa la differenza.

Jasikevicius invoca il pubblico

 

L'MVP di Fenerbahçe-Parigi

E' lui, un giocatore che ci farà sempre impazzire: Marko Guduric. Leadership, classe, efficacia difensiva, intelligenza e versatilità offensive, mentalità. 25 punti, 2 rimbalzi e 2 assist. 

Poi c'è il controllo di McCollum (18+5+2), la forza di Hayes-Davis (tre triple nel finale tra cui quella della vittoria dopo aver tirato 2/11 in tutta l'incontro) e una partita solidissima di Biberovic. Ma Guduric c'è sempre. Sempre.

E' il giocatore che tiene alta la bandiera, che è la perfetta rappresentazione di una squadra e del suo spirito. 

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