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Olimpia Milano
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La sconfitta in finale di Coppa Italia fa ancora male. Vedersi sfuggire un trofeo dalle mani per il secondo anno consecutivo, quando sei l'Olimpia Milano, non può che essere un fallimento. Non si tratta di un dramma, né di qualcosa che possa cancellare quanto di buono fatto in stagione, ma resta comunque un obiettivo svanito. E il rimpianto cresce ancora di più se si considera che la squadra che ha conquistato la coppa, l'Aquila Trento - che, sia chiaro, non ha rubato nulla e, anzi, ha strameritato di vincere vista l'ottima stagione che sta vivendo - ha una cifra tecnica nettamente inferiore a quella di Milano, oltre che un roster molto più corto. 

Eurolega, è l'ora della verità

La squadra di Messina, però, non ha tempo per piangersi addosso. Dopo la pausa per le Nazionali, infatti, la stagione europea dei biancorossi entra nella sua fase cruciale, con otto partite da giocare e una post-season da provare a conquistare. Il 27 febbraio si riparte in casa contro il Monaco. Poi sarà la volta del Fenerbahce, seguito da tre trasferte: a Belgrado contro la Stella Rossa, a Parigi e a Madrid. Infine, si chiuderà con il Barcellona in casa, la Virtus in trasferta e il Baskonia di nuovo ad Assago.

Un percorso tutt'altro che semplice, che dovrà essere affrontato con la mente libera. La priorità assoluta, quindi, è smaltire le scorie negative della Coppa Italia e, per farlo, la settimana delle Nazionali potrebbe essere d'aiuto. Il passo successivo, e anche il più importante, sarà tornare a esprimere la miglior pallacanestro, ovvero quella mostrata tra novembre e dicembre. Ma è qualcosa di veramente realizzabile?

La risposta breve è: probabilmente no. La risposta più articolata è che, considerando l'andamento altalenante dell'Olimpia nell'ultimo mese - in cui si è passati dalla disfatta totale di Istanbul alla vittoria roboante contro i Greens, dalla scarsa prestazione di Monaco di Baviera alla vittoria sofferta ma bella contro lo Zalgiris, fino ad arrivare alle ultime due partite di Coppa Italia in cui l'attacco ha fornito prove insufficienti - sembra inverosimile che la squadra possa tornare a mettere in campo, con continuità, la miglior versione di sé stessa (visto anche il recente infortunio di Leandro Bolmaro).

Zach Leday

Maggiore equilibrio, difesa e Mirotic

Cosa fare, dunque, per accedere almeno ai play-in? Le parole chiave sono equilibrio e difesa. 

Innanzitutto, è necessario trovare maggiore equilibrio e costanza nelle prestazioni, per evitare di passare da grandi vittorie a sonore sconfitte, e viceversa, nel giro di pochi giorni. Per farlo, sarà fondamentale riuscire a controllare meglio le partite, senza farsi dominare dal loro andamento ed evitando, quindi, di crollare quando le cose non vanno bene e di esaltarsi eccessivamente quando, al contrario, tutto sembra andare per il verso giusto.

E poi, la difesa. Dopo la vittoria contro la Virtus in Coppa Italia, Messina ha detto che con il tempo la squadra ha imparato a conoscersi e, ora, i giocatori sanno chi aiutare e come gestire al meglio la gara nella metà campo difensiva. Eppure, Milano ha ancora il quinto peggior defensive rating dell'Eurolega e subisce 85.5 punti a partita (quarto peggior dato della lega). Migliorare questi numeri sarà fondamentale, soprattutto se, come detto, l'attacco non dovesse performare ai massimi livelli. Ma attenzione, questo non significa tornare a essere la squadra che gioca tutte le partite ai 70 punti (anche perché le due stagioni passate hanno dimostrato che non funziona), ma vuol dire avere un'altra arma su cui poter contare quando quella principale, ovvero l'attacco, non gira.

Ancora un punto: Nikola Mirotic. È tornato e, nonostante il minutaggio limitato, ha subito dimostrato quanto la squadra abbia bisogno di lui. 14 punti a partita in 17 minuti di media in Coppa Italia, l'ultimo ad arrendersi nella finale contro Trento e una difesa impeccabile su Miro Bilan in semifinale, senza la quale, per tornare a quanto detto sopra, difficilmente l'Olimpia avrebbe eliminato Brescia, considerate le evidenti difficoltà nella metà campo offensiva durante la partita. Se serve un uomo a cui affidarsi per ripartire, il montenegrino è, senza dubbio, quello giusto. 

Nikola Mirotic
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