L'Olimpia vince 81-78 una bellissima gara contro una Virtus combattiva e coriacea fino alla fine. Le due squadre hanno mostrato in gara 3 la migliore versione di sé offrendo 40 minuti di ottima pallacanestro offensiva.

Poi, però, nel finale scoppiano le polemiche. Non si era parlato troppo di arbitri rispetto agli anni scorsi. A farlo per primo pubblicamente è stato Christos Stavropoulos, GM milanese, che ha dichiarato di aspettarsi di più dalla classe arbitrale, sottintendendo come gli arbitraggi di gara 1 e 2 non gli fossero piaciuti.

Il finale di gara 3 si rivela incandescente e non farà che accendere le polemiche. Prima l'infrazione di piede fischiata a Shengelia su una mischia furibonda, poi la rimessa finale a 1.6 secondi da giocare affidata all'Olimpia dal capo-arbitro Paternicò nella confusione generale con il collega Rossi confuso.

Entra in sala stampa coach Banchi. "Un'altra partita di grande intensità che abbiamo saputo interpretare tenendo costantemente il contatto con Milano; non riuscendo nel finale a trovare le giocate per completare il lavoro. Manteniamo la barra dritta, la determinazione e il coraggio per tornare in campo tra 48 ore. Dovremmo trovare la mentalità e la forza per trovare il successo e portare la serie a gara 5".

Poi arriva la domanda di Dario Ronzulli, voce bolognese, sugli episodi arbitrali del finale di partita. Il coach virtussino è tanto tanto fermo quanto sconcertato. "Anche rivedendola è palese; la palla va in direzione contraria ad Abass. La decisione è obiettivamente inspiegabile. Pensavamo fossero andati a rivedere quanti secondi mancavano. Decisioni inspiegabile e sconcertante. Ma spetta ad altri giudicare; noi prendiamo semplicemente atto di decisioni avverse. Come prima non vedere i passi di Mirotic su quella palla vagante, mentre trascina i piedi a terra: è evidente che è infrazione. Ne prendo atto. Devo tenere la squadra determinata e concentrata".

Subito dopo, Massimo Pisa, firma di Repubblica, chiede degli adeguamenti Virtus sotto canestro che hanno portato alla grande prova di Mickey. "Noi cerchiamo di sfruttare quello che la difesa di Milano ci offre. Sono gare intense e dure, che si decidono su piccoli dettagli. Dobbiamo farci trovare luci e attenti".

Poi gli si chiede di come immaginava l'ultimo possesso e il coach toscano ironizza, pensando già a gara 4 con ancora in corpo la frustrazione per la gara appena persa. E' tempo di coach Messina, che prende la parola.

"Due partite diverse: primo tempo in cui entrambe hanno segnato molto, secondo in cui le difese sono state migliori. Abbiamo costruito buoni tiri, la difesa ci ha aiutato. Queste sono le partite più difficili da vincere, dove i vantaggi sono sempre minimi".

Massimo Pisa riporta al coach milanese le lamentele Virtus sull'ultimo possesso e Messina prontamente risponde: "Hanno visto il replay. I miei giocatori erano tutti sicuri che fosse palla nostra. Poi hanno visto anche il replay. Noi in gara 1 l'ultimo tiro di Napier non abbiamo avuto la fortuna di vedere il replay".

L'Olimpia stasera ha registrato 15 assist, dopo i 7 e gli 8 delle prime due gare. Cosa è cambiato? "Abbiamo cercato di entrare più velocemente nell'azione offensiva. E i ragazzi si sono spaziati meglio".

Rispetto alle prime due gare Melli si è spostato in marcatura su Shengelia e il georgiano è stato limitato. Scelta tecnica che ha pagato. "Ha chiesto lui di poter marcare Shengelia e mi sembra una bella proposta di affermare la propria personalità. Difensivamente è stato eccellente, ha protetto tutti. In attacco è stato mobile e ha rollato molto bene".

"La squadra vede il traguardo. Mi auguro che possa giocare gara 4 con la stessa determinazione. Siamo tutti più stanchi, ma la motivazione è talmente più grande che bisogna dare il 101%".

E allora gara 4 sia, con la Virtus spalle al muro e l'Olimpia con il primo match point tra le mura amiche. Sperando che il tema arbitrale smetta di essere al centro dell'attenzione dopo essere tornato a farla da padrone dopo due gare in cui era rimasto sottotraccia.

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