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Cordinier esulta per il canestro

Virtus e Baskonia, un altro ballo incandescente

Quando la Virtus incontra il Baskonia bisogna aspettarsi fuochi d'artificio. Se possibile alla Segafredo Arena va in scena una gara ancora più strana e impronosticabile di quella di circa un mese fa alla Buesa in cui i bianconeri, a partita ormai apparentemente persa, vinsero con il “gioco da 4” di Clyburn a tempo quasi scaduto.

Stasera si è ripresentata una gara alquanto brutta e imprecisa nel primo tempo, poi salita di tono nella seconda parte di gara grazie a una Virtus che ha messo ritmo alla gara e a un Baskonia che ha dovuto seguire quel tipo di partita per uscire dall'impasse realizzativa.

Poi è ancora finale al cardiopalma. 76-70 Bologna e circa 30 secondi al termine. Anche a livello arbitrale succede di tutto, il palazzetto è una bolgia, Rogkavopoulos si trova tra le mani addirittura la palla della vittoria, ma manca il bersaglio. Vince la Virtus.

Sul discusso episodio dell'antisportivo dato a Grazulis, il regolamento è stato applicato correttamente. Due punti assegnati e due liberi perché trattasi di “act of violence” e non antisportivo. 

Rimane da chiarire il perché della palla a due in seguito al libero di Forrest che non tocca il ferro.

Arbitri a parte - purtroppo, ancora una volta, tragici - la Virtus vince con merito una partita che nel terzo quarto si era presa con prepotenza toccando il +15 e che poi ha rischiato di complicarsi notevolmente. Decisiva e pesantissima la tripla dal palleggio di Cordinier che ha dato il 76-70. E' il game-winner che ha deciso la gara.

Cordinier contro il Baskonia

Per la Virtus un'altra vittoria di grinta e durezza

Un primo tempo difficile, complesso, costellato di palle perse, imprecisioni dentro a una partita molto ruvida. Poi un terzo quarto in gran parte stellare dove la squadra si è messa a correre, a giocare con spensieratezza e a rischiare la giocata con un po' di sana incoscienza. Parziale di 20-4 che sembra indirizzare decisamente la partita. 

Poi però, di nuovo, le secche offensive (com'è normale che sia quando ai box ci sono Clyburn, Shengelia e Zizic), mentre i baschi cavalcano le fiammate di Rogkavopoulos e Luwawu-Cabarrot. 

Alla fine vince chi ha meritato. Chi ha avuto più alti e meno bassi. Chi si è sporcato le mani e ha dimostrato quella voglia, quella fame e quell'agonismo in più per avere la meglio. Emblematico, ancora una volta, Alessandro Pajola che fatica all'inizio e commette tante palle perse, ma poi gioca ancora una prova da leader.

Dopo un inizio silente anche Cordinier (16+7) si prende la squadra nel finale e la porta in trionfo. E' stata la migliore gara in Eurolega di Morgan, ma ne parleremo sotto. Poi Polonara e Grazulis, andando così a finire di comporre quello che è stato il quintetto più cavalcato da Ivanovic. 

Il marchigiano e il lettone giocano simbioticamente al meglio: interscambiabili, energici, complementari. Grazulis è in crescita costante ed è sempre di più un tassello imprescindibile, per la solidità che dà e per come apre il campo. Polonara, al solito, ci mette gli attributi (15+6).

E' sempre di più la Virtus di Ivanovic. Che lotta fino all'ultimo centimetro, che nelle difficoltà si esalta e che fa dei suoi valori fondanti la perseveranza e la determinazione.

Pajola contro il Baskonia

L'MVP di Virtus-Baskonia

Matt Morgan. E' lui che cambia la partita e il suo andamento. Ed è lui che è l'anima dell'attacco virtussino.

Nel terzo quarto accende la squadra che con lui in campo va a un'altra velocità, quella in cui si esalta, pensa di meno e segna di più. 17 punti, 3 rimbalzi e 5 assist, ma soprattutto l'impatto e la sensazione che con lui in campo la Segafredo aveva una marcia in più.

Anche lui sta crescendo tanto e si sta prendendo più in mano la squadra. Con questo Morgan è un'altra Virtus.

Intanto è la terza vittoria di fila in casa in Eurolega e il bilancio europeo di Ivanovic diventa 4-3. Il momento è positivo. Ora si vincono anche questo tipo di partite con assenze del calibro di Cyburn e Shengelia.

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