La Reyer non molla e stende la Virtus in una tesa Gara 3
La Reyer conquista Gara 3 e riapre la serie contro la Virtus: le V-Nere come nei primi 2 atti di questa semifinale scudetto comandano nei primi 20' prima di subire la rimonta lagunare, stavolta portata a termine con degli ultimi possessi di grande qualità ed attenzione. A decidere la partita è Jordan Parks, vero MVP in casa oro-granata: l'esterno americano è anche protagonista con una difesa spettacolare su Belinelli negli ultimi 20" di partita.
Finisce 78-73 al Taliercio per la Reyer, che porta 4 uomini in doppia cifra: 19 con 8 rimbalzi di Parks, 17 di Simms, 14 di un ottimo Heidegger e 10 di Tucker. Tre i giocatori oltre quota 10 per la Virtus, che ne ha 17 da Shengelia, 16 da Zizic e 12 da Cordinier. Deludente l'impatto di Hackett, che chiude a quota 0 con 0/4 dal campo e -1 di valutazione.
La partita
Parte fortissimo la Virtus, che si porta immediatamente avanti 0-7 dopo 90", prima che Tessitori sblocchi la Reyer. Prosegue la marcia bianco-nera con Zizic e Shengelia immarcabili per un vantaggio che tocca presto la doppia cifra, con un pesantissimo +15 nell'ultimo minuto di primo periodo prima dell'ultimo canestro realizzato dai veneziani.
La reazione locale non si fa attendere, Casarin ne mette 5 in fila per un break di 9-0 che forza Banchi al primo time out. Dalla sospensione esce bene la squadra bianco-nera, che ritrova la doppia cifra di vantaggio grazie ad un dominante Shengelia con un break di 4-8 che diventerà poi 10-18 per il nuovo +14 al 18'. Negli ultimi 2' parziale reazione per la squadra di Spahija, che comunque all'intervallo si trova sotto 38-49.
Il disavanzo ritorna a -15 in avvio di ripresa, ma lì cambia la partita: una tripla di Parks ed i canestri di Tucker e Simms rianimano gli oro-granata, che sembrano assatanati e continuano a spingere il piede sull'acceleratore per un terrificante 13-0 che rimette tutto in discussione. Si procede punto su punto, con la squadra di casa che moltiplica le energie ed al 30' porta tutto il equilibrio: 59-59 prima dell'ultimo quarto.
Nell'ultimo periodo è Heidegger a prendere per mano i suoi, con l'austriaco che spara un siluro da 8 metri per il vantaggio Reyer, immediatamente spento da uno 0-7 di puro orgoglio Virtus. Si prosegue sull'equilibrio con le due squadre che si scambiano sorpassi, poi nel crunch time tocca allo stesso austriaco con un 2+1, a Parks ed Simms accendere il Taliercio e spegnere totalmente le luci bianco-nere: finisce 78-73, con la squadra di Spahija che forza Gara 4.
Energia e difesa, la Reyer reagisce con i suoi fondamentali
La Reyer fatica ancora una volta tantissimo nei primi 20' di gioco, ma - pur toccando la doppia cifra di svantaggio - riesce a limitare i danni non precipitando a -20. Una consolazione? Nì, perché la truppa di Banchi legittima il suo vantaggio tirando con percentuali straordinarie e dominando a rimbalzo, ma non riesce mai realmente ad azzannare la partita, lasciando spiragli pur piccoli agli oro-granata.
Il primo spiraglio aperto dal siluro di Parks - però - si trasforma in un muro sfondato, con i fondamentali su cui è costruita che salgono prepotentemente alla ribalta: l'apporto in termini di energia è la chiave di volta ed infatti è Simms con lo stesso ex Napoli a prendere in mano le redini della rimonta. La partita si equilibra e prende i binari di casa lagunare quando iniziano ad entrare in scena le giocate estemporanee e l'atletismo dei lunghi.
Nella sofferenza iniziale c'è tutto ciò che la squadra di Spahija però non deve fare, ossia concedere vantaggi ai bianco-neri con il pacchetto lunghi che domina in lungo ed in largo e concedendo soluzioni piedi per terra e facili con i piedi oltre l'arco. Troppe disattenzioni ed una scarsa energia difensiva di troppi giocatori portano le V-Nere al +11. Riprendere la partita è stato possibile con un attacco che ha girato decisamente meglio (5 perse) ed una difesa che ha tolto vantaggi ai lunghi bianco-neri, esclusi dal gioco ed incapaci di creare vantaggi.
Virtus, gli allarmi sono accesi: la condizione è scarsa
Due indizi fanno una prova? In questo caso il terzo indizio è quello che porta la Virtus ad un ko che poteva arrivare anche in Gara 1 o Gara 2, non fosse per una lucidità scarsa degli oro-granata dopo aver rimontato 22 punti di disavanzo. Come detto, in Gara 3 si è realizzato ciò che poteva succedere prima: la differenza di energia tra primo e secondo tempo è troppo ampia in casa bianco-nera e questo rappresenta un campanello d'allarme gigantesco in ottica di una eventuale finale.
L'approccio delle V-Nere è corretto: difesa aggressiva, forzature concesse ad una Reyer che voleva correre e colpire da oltre l'arco ma messa sotto a rimbalzo e soprattutto spinta con la testa sott'acqua da un dominio totale dei lunghi, in particolare Zizic e Shengelia. Il comando dei lunghi in post, i tagli degli esterni ed il togliere riferimenti agli oro-granata porta un vantaggio buono ma non definitivo.
Nella ripresa l'aumentare dell'aggressività lagunare e l'energia di Parks e Simms spinge le V-Nere a forzare giocate, non trovando il post basso: perdere le distanze ed i riferimenti è il primo punto cardine, l'abbassarsi delle percentuali da fuori e veder crollare la lucidità è il secondo. Se si vuole vincere al Taliercio è necessario giocare con più energia per più dei soliti 20' ed è fondamentale non perdere troppi palloni: i 17 concessi in Gara 3 sono un'enormità.
Foto credit Reyer e Virtus