PARTNERS
Shengelia contro Poirier

Al Basketball Development Center di Istanbul, la Virtus Bologna cade 89-68 contro l'Efes. I turchi avevano più qualità e, ovviamente, più stimoli: era una gara da non sbagliare per gli uomini di Banchi nella rincorsa ai play-in.

Le vu nere sembrano in serata positiva, conducono ampi tratti del primo tempo, poi, come in molte altre uscite, non riescono ad avere continuità nei 40' e alla fine non sanno come opporsi alla fisicità e alla qualità avversarie.

Virtus-Efes: una partita a due facce

Primo tempo di grande qualità per gli uomini di Ivanovic, che sembra far pensare anche a una partita con qualche stimolo in più perché giocata contro l'ex allenatore. Sembra già un'era geologica fa, ma fino ai primi giorni di dicembre sulla panchina della Virtus c'era Luca Banchi. 

Nel primo tempo la Segafredo impone il ritmo a un Efes troppa sbavato e, forse, supponente. La palla si muove bene in attacco, si supera il 50% da tre, la difesa ruota con grande intensità e disinnesca l'avanguardia turca, e se anche Pajola fa 3/3 dall'arco con triple non canonicamente nel suo repertorio allora pare davvero andare tutto bene.

Nel secondo tempo la Virtus torna sul pianeta Terra. 16-2 di parziale e 50-26 globale negli ultimi 20'. Praticamente una partita schizofrenica, a due facce: nella prima parte di gara una sfida equilibrata e combattuta su tutti i livelli in cui Bologna era riuscita a imporre il proprio gioco, nella seconda parte un no contest in cui i turchi hanno dominato a livello fisico e tecnico-tattico.

Toko Shengelia

Cosa raccoglie la Virtus dalla gara con l'Efes?

Poco di nuovo. La certezza è che questa squadra non riesce a essere continua. Né all'interno di una stessa partita né di gara in gara. Lo è stata solo tra metà dicembre e inizio gennaio, poi l'effetto magico è svanito e la squadra è di nuovo troppo ondivaga per essere anche solo giudicata sul lungo periodo. 

La verità è che questa squadra, a marzo iniziato, è ancora in cerca di un'identità. Dovrebbe voler correre, ma non lo fa con continuità e spesso si inabissa in momenti di abulia inspiegabili.

Una tassa ormai costante da pagare, in Eurolega, è quella della fisicità. Nel secondo tempo i lunghi Virtus sono stati praticamente distrutti dagli avversari e anche gli esterni (Morgan in primis che, oltre a buoni sprazzi, quest'anno ha sofferto la competizione proprio e soprattutto a livello fisico) non sono riusciti più a creare vantaggi una volta che la squadra di Banchi ha alzato l'intensità.

Ne esce distrutto Ante Zizic, costantemente preso di mira dal pick&roll avversario e costantemente battuto. Alla fine si guarda il tabellino e viene un po' di desolazione: 26,1% da tre e nessuna tripla segnata nel secondo tempo, e solo due giocatori in doppia cifra. 

Pajola fa 9+4+4 ma nel secondo tempo soffre anche lui la partita. L'unico sempre e comunque stoico e mai domo è Toko Shengelia (17+5+3): la sua appartenenza alla squadra è da incorniciare ogni volta. Sugli altri c'è poco da dire: prestazione opaca, che offre poche indicazioni per le prossime uscite. Una certezza è che Grazulis è sempre più fuori dalle rotazioni e non si conoscono le ragioni.

L'MVP di Efes-Virtus Bologna

Vincent Poirier domina la partita, soprattutto nel secondo tempo, e in certi momenti schernisce e bullizza, anche solo con la sua presenza nei pressi del ferro, i lunghi bianconeri. 18 punti, 13 rimbalzi e 29 di valutazione.

Subito dopo di lui c'è un Elijah Bryant da 21 punti che prosegue la sua straordinaria stagione in “licenza di uccidere”. Letale, efficiente e senza bisogno di avere troppo la palla in mano.

La squadra di Banchi ha una fisicità, una profondità e una qualità per provare fino in fondo la rincorsa alla post-season.

Poirier e Smits si danno il 5
Olimpia Milano, escluse lesioni per Nikola Mirotic
Inimitabile Ataman: Domani c'è il sole, io vado in spiaggia

💬 Commenti