La Virtus cade a Villeurbanne contro un Asvel da 7/7 al tiro da tre punti nel primo quarto. Coach Banchi si mostra amareggiato in conferenza post gara.

Sono parole amare quelle pronunciate da coach Luca Banchi in seguito alla sconfitta della sua Virtus sul campo dell'Asvel. Bologna perde anche il secondo match di questo inizio di stagione europeo e lo fa sul campo di una formazione priva di Paris Lee e dal talento inferiore rispetto a quasi tutte le altre compagini di Eurolega.

Le cause della mancata conquista dei due punti per la Segafredo sono, quantomeno in gran parte, da identificare nell'approccio all'incontro dei felsinei, apparsi spenti, privi di cattiveria agonistica e non in condizione per tutto il primo quarto. La guida tecnica della Vu nera prova a razionalizzare i pensieri sull'avvio di gara dei suoi: “Una brutta sconfitta. Il modo con cui abbiamo approcciato la gara è stato cruciale, il primo quarto da 39 punti subiti e 7/7 da tre, troppi rimbalzi offensivi concessi." Zizic ha fatto tanta fatica a contenere la fisicità degli avversari sotto canestro, non è riuscito a proteggere le plance a dovere e si è trovato in difficoltà, come, del resto, spesso accade, quando si è trattato di cambiare in difesa sul pick and roll di Villeurbanne, ma non per questo deve passare da capro espiatorio: gli esterni bolognesi, in particolare Hackett, non sono riusciti a seguire il primo passo dei propri dirimpettai, finendo per consentire loro di accedere all'area senza nemmeno sforzarsi troppo.

"Sono contento però per come abbiamo rimontato e ci abbiamo creduto." - prosegue Luca Banchi - "Nel secondo tempo e già dal secondo quarto si è vista un’aggressività diversa, un linguaggio del corpo diverso, siamo stati più competitivi. E quando abbiamo giocato il nostro basket è stato più facile trovare buone soluzioni." Durante il corso della terza frazione, la Virtus ha aumentato la pressione sul perimetro, rendendo agli avversari più complicata la gestione del pallone, Diouf ha svolto un ottimo lavoro all'interno del pitturato ed il punteggio è tornato, di fatto, in parità. La reazione d'orgoglio da parte di Bologna si è, senza dubbio, vista, tuttavia resta il dubbio di come sarebbe potuto cambiare lo svolgimento dell'incontro qualora coach Banchi avesse inserito sul parquet interpreti differenti da quelli utilizzati: Tucker è stato spettatore del match per tutti i quaranta minuti, mentre Grazulis, appena rientrato da un importante infortunio, è stato convocato a discapito di Akele, il quale, forse, avrebbe potuto offrire un contributo maggiore alla causa in termini di intensità ed energia.

L'allenatore della Segafredo si concentra, infine, sugli ultimi minuti di gara, gestiti male da una Vu nera incapace di guadagnarsi dei viaggi in lunetta e di concretizzare alcune buone occasioni create muovendo il pallone nella maniera corretta: "Rimpianti per il finale, abbiamo sprecato varie occasioni, anche l’ultima azione. Loro sono stati bravi a procurarsi tiri liberi nel finale, noi non li abbiamo avuti. Grandi rimpianti per la gestione del finale. Abbiamo cose su cui lavorare, su come approcciare le partite e sul livello di intensità che dobbiamo mettere in campo." La sensazione è che questa Virtus, soprattutto in alcune sue individualità, non abbia ancora raggiunto la condizione fisica sufficiente per competere al livello di fisicità ed atletismo a cui l'Eurolega sottopone qualsiasi squadra e, inoltre, che la guida tecnica debba lavorare tanto sui meccanismi di gioco, inserendovi, in particolare, i giocatori arrivati sotto le Due Torri dall'ultimo mercato estivo.

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