PARTNERS

Gara 1 è fenomenologia dell'Olimpia: dal primo tempo abulico al secondo di vivacità cestistica incarnata dai canestri di un etereo Shavon Shields che ha steso la Virtus.

Primo tempo falloso, di sportellate, di lotta nel fango. Secondo in cui il livello si alza, si corre di più e l'Olimpia trova la sua versione migliore con la Segafredo che non riesce sempre a correre dietro alle scorribande degli uomini di Messina. Poi Bologna sembra anche poterla vincere, di caparbietà, ma Napier prima e Shields poi dimostrano di essere dei talenti fenomenali e regalano gara 1 alla propria squadra.

E' tempo di sala stampa. Il primo ad arrivare, com'è consuetudine, è coach Messina. Non dà troppo a vedere la soddisfazione, ma la serenità per una vittoria che sa essere fondamentale è tangibile. Il monito è quello di continuare a lavorare e migliorare quelle cose che, nonostante la vittoria, non hanno funzionato.

"E' una vittoria importante, però è solo la prima di una serie che può essere lunga. Tutto sommato abbiamo avuto una buona difesa; in attacco abbiamo mosso poco la palla, ma abbiamo trovato una grande serata di Shavon. Abbiamo lavorato a rimbalzo, ma possiamo e dobbiamo essere meglio di questi e di quello che siamo stati in attacco. Abbiamo avuto molta coesione e molto cuore come in tutti i playoffs contro una squadra come la Virtus che oltretutto giocava in casa".

messina-

Coach Luca Banchi mostra, invece, i due lati di una stessa medaglia: l'orgoglio per una prestazione in cui la Virtus ha messo in campo quasi il meglio delle proprie possibilità, ma anche l'amarezza (un termine che spesso è ritornato) per una partita che sembrava poter alfine essere una vittoria e che invece è scivolata di mano per qualche dettaglio e il talento degli avversari.

"E' stata una partita che abbiamo saputo bene interpretare con i primi 20 minuti di rara intensità. Poi il secondo tempo e soprattutto il terzo quarto in cui loro hanno ritrovato vena realizzativa: il 12/18 dall'arco nel secondo tempo spiega bene il loro recupero. Nonostante il nostro tentativo di rimanere attaccati che ci è costato molto in termini di energie fisiche e mentali. Ora, a sole 48 ore di distanza, dovremmo essere bravi a replicare quello che abbiamo fatto".

"C'è amarezza: non abbiamo raccolto alla fine dei regolamentari quanto era nelle nostre possibilità fare. Ma questa serie ci impone di essere ancora più determinati e cinici".

Nonostante tutto il coach grossetano ha mostrato serenità e focus sulla prossima partita. La serie può essere ancora lunga, c'è tanto da giocarsi e serve subito reagire. Gli abbiamo chiesto se, nonostante quel secondo tempo realizzativo di assoluto livello da parte di Milano, sia comunque importante la consapevolezza di aver potuto vincere la partita se i dettagli non fossero andati nel verso opposto.

"Una sconfitta di questo tipo lascia tanta amarezza. I numeri dicono che noi abbiamo faticato, ma siamo rimasti incollati alla partita. Nel finale è sembrato che avremmo potuto avere lo spunto decisivo. Su quel possesso difensivo decisivo c'era la volontà di non concedere il canestro da tre punti, ma purtroppo su quella rimessa un ritardo decisivo ha permesso a Napier di prendersi l'ennesimo pull-up. Non siamo riusciti ad andare col cambio sistematico né a fare fallo".

"La consapevolezza è che abbiamo le risorse per competere, la personalità per farlo, anche in una sera in cui non abbiamo fatto niente di straordinario ma siamo riusciti a rimanere in scia di Milano anche quando loro avevano trovato il loro ritmo. Questo ci deve dare la spinta a giocare una gara 2 ancora migliore. Dal punto di vista psicologico non sarà semplice ma la dovremo affrontare con la stessa determinazione con cui l'avremmo giocata se avessimo vinto questa sera".

E' già tempo di guardare al futuro. L'Olimpia ha ribaltato il fattore campo e ora ha il vantaggio di poter giocare gara 2 con molta più serenità e scioltezza. La Virtus, al contrario, è già spalle al muro: perdere gara 2 significherebbe molto probabilmente cedere nella serie. Sarà, ancora una volta, una battaglia di nervi. Quei nervi che stasera ci hanno regalato un Shavon Shields imperiale che si è preso gara 1 e forse una fetta importante di serie.

European Playoffs: Hifi, Thomas, Hayes-Davis. Tre per tre vittorie
L'Olimpia riacciuffa la Virtus, Shields squarcia Bologna