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Dopo esserci andato vicinissimo lo scorso maggio, l’Olympiacos si è presentato ai nastri di partenza di questa stagione con un obiettivo chiaro, vincere l’Eurolega. Oggi, dopo 13 partite, la squadra di Bartzokas si trova leggermente più indietro rispetto a quelle che erano le aspettative di inizio stagione, ma rimane una candidata fortissima per le Final Four di Berlino. Vediamo perché.

I Reds, in seguito ad alcuni addii importanti arrivati in estate, stanno vivendo, come era facile immaginare, un periodo di assestamento, il quale però si sta rivelando più lungo del previsto.

Dopo la separazione da Sloukas e Vezenkov, era necessario costituire nuove gerarchie, stabilire nuovi ruoli e, allo stesso tempo, inserire i nuovi arrivi. Tutte cose non così facili da fare, in un sistema perfettamente collaudato, e che si sono rivelate ancora più complicate a causa dei numerosi infortuni. Questi hanno rallentato il processo di crescita e di adattamento a una nuova struttura di squadra, di conseguenza sono nati alcuni dubbi sulle possibilità di ripetere quanto fatto nella passata stagione.

È davanti agli occhi di tutti che la pallacanestro espressa finora dagli uomini di Bartzokas sia decisamente meno brillante rispetto a quella di un anno fa. Ma sarebbe stato sorprendente il contrario. Aspettarsi che, fin da subito, l’Olympiacos avesse potuto replicare il gioco e i risultati della scorsa stagione sarebbe stato poco razionale.

Allo stesso tempo, non si può dire che la stagione 23/24 dei Reds sia stata fin qui negativa, anzi. A fronte di tutti i cambiamenti e le difficoltà riscontrate, i greci sono stati capaci di puntare sulle proprie certezze (Walkup, Fall, Papanikolaou), hanno trovato nuovi leader (Peters, Canaan) e si sono confermati molto solidi in difesa. Al momento, nessuna squadra ha dimostrato di essere nettamente superiore all’Olympiacos negli scontri diretti. È vero, sono arrivate già sei sconfitte (nel 22/23 erano state 10 in totale), ma non è nulla di così grave per un gruppo che deve costruire una nuova identità.

Ribadisco che fare un paragone con la passata stagione sia profondamente sbagliato. La squadra ha bisogno di compiere un percorso, che le permetterà tra qualche settimana di essere decisamente più competitiva rispetto a oggi. Anche perché per arrivare fino in fondo non serve essere i migliori a dicembre, bensì ad aprile/maggio.

olympiacos

Nel frattempo, si continua a parlare della necessità di aggiungere un giocatore capace di produrre punti e che possa guidare la squadra nei finali di partita. Un’aggiunta di questo tipo di certo non farebbe male a Bartzokas, se il mercato propone un profilo funzionale è giusto non farsi scappare l’occasione. Allo stesso tempo, credo sia necessario aspettare di vedere il roster al completo. Il rientro di Williams-Goss, il recupero totale di McKissic e Sikma e l’inserimento di Petrusev alzeranno il livello complessivo e i Reds, a quel punto, avranno grossi margini di miglioramento.

L'ex Real non è Sloukas, ma è il profilo che più si avvicina al giocatore "clutch" di cui ha bisogno Bartzokas. Petrusev va ad aggiungere il suo bagaglio tecnico a un reparto lunghi già di altissimo livello, mentre per quanto riguarda McKissic, il passato parla per lui e la sua importanza nella squadra non è in discussione. L'ex Alba, invece, può lasciare qualche dubbio e sarà difficile vederlo allo stesso livello dei suoi anni migliori, ma ci si aspetta comunque un miglioramento da parte sua.

Insomma, con il roster attuale a completa disposizione, l'Olympiacos è a tutti gli effetti una squadra da Final Four. Ribadisco che l'aggiunta di uno scorer aiuterebbe, ma già oggi i greci hanno tutti i mezzi per lottare un'altra volta per il titolo finale.

Photo credit: Olympiacos X Account

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