Le impressioni dalla sala stampa del Mediolanum Forum, nelle parole di Banchi e Messina

L'Olimpia di Messina ha vinto nettamente il suo primo derby d'Euroleague contro la Virtus di Banchi da pochi minuti, quando la sala stampa si appresta a raccogliere le emozioni e i sussurri successivi alla sfida.

Un tipo di gara che nasconde spesso i contenuti speciali della rivalità sembra però in fondo offrire poco da discutere di sostanzioso: un match a senso unico e un esito che non cambia destini che difficilmente si sarebbero evoluti diversamente lasciano spazio a riflessioni sullo stato emotivo e mentale delle squadre arrivati al momento più caldo della stagione.

Luca Banchi è sereno, rilassato, ottimista. Non sembra affatto lui ad aver preso una batosta dai rivali di sempre nel pieno di una crisi di risultati e si concede una varietà di riflessioni sulla gara e sul momento dei suoi.

"Una partita difficile. Hanno imposto fisicità e aggressività fin dall'inizio, ma abbiamo risposto bene. Nonostante basse percentuali e una scarsa qualità del nostro attacco. Milano ha fatto molto, ha fatto un grande lavoro nel provocare i nostri errori, ma eravamo in partita".

Dopo un inizio incerto di entrambe le squadre, l'Olimpia era riuscita a staccare la Virtus, volando in vantaggio per 20-9, subendo però un ritorno delle Vunere. Una riposta però che si è scontrata contro varie imprecisioni e che non ha avuto vera sostanza.

"Credo che abbiamo perso un po' di inerzia nella gara e poi il contatto con Milano negli ultimi minuti del secondo quarto, quindi abbiamo sbagliato l'approccio nel terzo quarto. Dopo, è difficile recuperare contro una squadra come questa. [...] Riconosciamo a Milano il valore, la qualità della gara che ha giocato. Oggi hanno dato ulteriore testimonianza delle tante armi che hanno a disposizione e stanno vivendo un momento di eccellente fiducia."

Banchi sembra in certi passaggi quasi assegnare all'Olimpia meriti in eccesso, per una partita che non ha messo in mostra troppe eccellenze.

Banchi - Eurodevotion

Al di là della sconfitta, però, ciò che è più interessante capire della Virtus è se questo filone negativo sia ormai risultato di un crollo inesorabile, di un crudo bagno di realismo, oppure semplicemente un momento che aspetta solo il colpo di coda giusto per essere ribaltato. Banchi, ancora una volta, non sembra per nulla essersi perso d'animo.

"Si tratta di un momento in cui dobbiamo rispondere come squadra, vogliamo affrontare i play-in con fiducia."

"L'ultimo periodo è coinciso in Euroleague anche con sconfitte rocambolesche - siamo arrivati a un tiro da battere Panathinaikos e Monaco, due tra le squadre accreditate al titolo -, quelle, se faccio un parallelo con l'inizio di stagione, sono partite che siamo riusciti a vincere e che ci hanno dato grande spinta. Adesso si tratta di gestire anche questi momenti, la stanchezza si fa sentire, sono gare molto stressanti. È un momento sicuramente difficile."

La Virtus, come coglie il suo coach, sta faticando in tutto quello che l'aveva fatta gioire all'inizio di quest'anno e ciò che le aveva consentito di superare i propri limiti. Per Banchi, c'è quello spirito da recuperare.

"Abbiamo collezionato delle sconfitte, alcune delle quali con molte recriminazioni, però è un responso di campo che dobbiamo accettare ed è un momento al quale ci dobbiamo ribellare".

"Siamo in attesa di quella scintilla che ci possa restituire la fiducia. Non tutti hanno l'esperienza, il vissuto o la personalità per gestire un momento di questo tipo, ma sono convinto che avremo la capacità di farlo. Ogni singola partita è un'opportunità per ridare un buon impulso alla nostra stagione".

"Contro il Baskonia sarà un'opportunità per rendere giustizia alla stagione che stiamo giocando. [...] Saranno giorni duri, di lavoro, di concentrazione, dove trovare il massimo delle nostre energie fisiche, tecniche e mentali, da trasformare sul campo in qualità di pallacanestro. Quello che sappiamo fare non l'abbiamo certo dimenticato".

La ribellione di Banchi è un modo che la Virtus avrebbe di ritrovare sé stessa e di rispettare il proprio cammino. E il suo ottimismo della volontà va oltre un pessimismo della ragione, che vede una situazione tecnica ed emozionale ancora desolante.

L'approccio di Ettore Messina invece è decisamente più realista. Il coach catanese usa toni misurati e non si lascia andare a troppi sorrisi, nonostante l'ampia vittoria dei suoi. L'Olimpia infatti, per la sua classifica e con la vittoria dell'Efes, è sembrata doversi accontentare di una vittoria di Pirro, seppur al dolce gusto del trionfo in un derby d'Italia.

"È stata ovviamente una buona partita, voglio veramente congratularmi con i miei giocatori, perché sono stati molto molto aggressivi in difesa e in attacco per lunga parte della partita sono stati molto efficaci. Hanno sempre trovato vantaggi, hanno attaccato i giusti mismatch, sono riusciti a usare molto bene i mismatch, condividendo il pallone. È stata una performance incoraggiante per il resto della stagione. Non so se abbiamo ancora una speranza, ma vogliamo finire nel miglior modo possibile".

Per un miracoloso passaggio ai play-in, l'Olimpia avrebbe bisogno di una vittoria contro il Maccabi e di una contemporanea sconfitta di Partizan ed Efes. L'ultima speranza è veramente un lumicinio dei più pallidi. Non per questo bisogna rinunciare a crederci, tuttavia il significato di questa vittoria assume per questo dimensioni molto ristrette.

"È una vittoria che in ogni caso ti serve, perché ti dà fiducia. Da portare con noi, se avremo la bravura e la fortuna di andare avanti. Non dipende solo da noi e anche per noi sarà difficile andare a giocare a Belgrado contro il Maccabi. Se no speriamo che ci dia fiducia per chiudere bene la stagione regolare in Italia e per fare dei buoni playoff".

Messina e Banchi, in fondo, sono oggi in tutt'altre faccende affaccendati, ma sanno di aver inscenato solo un preludio di una sfida che tutti si aspettano di rivedere tra qualche mese nel pieno del suo vigore.

Photo credit: Olimpia Milano e Virtus Bologna X

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