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Euroleague Weekly all'appuntamento dopo il primo doppio turno stagionale. I cambi in panchina fanno riflettere.

  • Campazzo è largamente migliore del giocatore che aveva lasciato l'Eurolega due anni fa. Non è un dato da sottovalutare, poichè molti di quelli che sono andati "di là" non sono tornati migliori e ci hanno messo mesi a riabituarsi ai ritmi di EL. A lui sono bastati... un paio di possessi.
  • A proposito, la settimana del Facu? 30 punti, 19 assist, 7 rimbalzi, 5/8 da due, 5/9 da tre, 5/6 ai liberi e 49 di valutazione in 43 minuti e 9 secondi sul parquet. Non fa schifo neanche quella di Calathes: 19 punti, 12 rimbalzi e 14 assist.
  • Maccabi prima sconfitto in un'atmosfera per certi versi surreale alla Fonteta e poi vincente ad Oaka con una grandissima prova collettiva. La squadra di Kattash, indipendentemente dalle eventuali decisioni sul futuro della stagione che EL prenderà, a partire dalla sede del campo casalingo, è in una situazione nella quale può accadere che si compatti in modi solidissimi oppure che si cada emotivamente a causa di eventi che vanno ben oltre il basket. Intanto è arrivata una dimostrazione di forza da ammirare.
  • Milano è...la solita Milano. Difesa di squadra grandiosa contro l'Oly e per ampi tratti anche a Madrid, tuttavia segnando 65-70 punti in questa lega non si va lontano. Sono cambiati gli interpreti, ma al momento non si vede una novità particolare. Serve tempo, anche perchè si sottovaluta il fatto che sia stata messa in atto l'ennesima rivoluzione estiva.
  • Vedere nel 2023 quintetti dominanti con in campo contemporaneamente Sergi, Chacho e Rudy è molto romantico ed una gioia per gli occhi. Serve poi però chiedersi quali prospettive di ricambio ci siano ad altissimo livello.
  • Baskonia, 58 punti su 82 del duo Howard (26) - Moneke (32) contro lo Zalgiris. Il resto, per ora, è da dimenticare. Codi Miller-McIntyre pare lontano da un fattore in questa lega, mentre i dubbi su Penarroya si intensificano. Ma i primi ad averne avuti sono stati i dirigenti baschi in estate, quindi nulla di particolarmente nuovo.
  • L'Olympiacos è attualmente un cugino di terzo grado di quello meraviglioso della stagione scorsa. Il problema numero uno è che Walkup non è un creatore di gioco e vantaggi: si applica come pochi, perchè è un atleta straordinario con grande IQ, ma non è il suo mestiere. Se poi c'è fuori anche McKissic diventa tutto più complicato.
  • 59-29 nel secondo tempo alla Ulker Arena e 17ma sconfitta consecutiva per l'Asvel. Sembra quasi che ci si accanisca contro i lionesi ma la squadra di TJ Parker non fa nulla per farci cambiare idea. Che il primo tempo in cui entrava tutto fosse un fuoco di paglia lo si capiva senza il minimo dubbio. L'esonero è arrivato, quasi scontato anche se i rapporti di famiglia facevano pensare taluni ad ulteriore fiducia.
  • Cantieri? Pana, Stella Rossa, Partizan, Efes, Milano e perchè no, anche l'Oly. La continuità tecnica e di roster ha sempre pagato alti dividendi in questa competizione, come peraltro in qualunque sport di squadra: le rivoluzioni estive sono eccitanti, ma le squadre hanno bisogno di tempo per essere tali.
  • Lo Zalgiris è meno forte dello scorso anno? Lo Zalgiris gioca bene come lo scorso anno. Lo Zalgiris ha un allenatore che bussa con insistenza alla porta del gotha dei pini di Eurolega.
  • Virtus molto bene. Calendario favorevole? Molto in parte. La realtà dice che i bianconeri hanno battuto Monaco e Stella Rossa, due squadre che sulla carta tutti accreditavano come superiori.
  • In arrivo un Round 5 con due "must win" per le italiane. Milano a Berlino e Bologna a Lione. La sensazione è che non si possa perdere terreno contro queste due squadre al momento. Piccolo ostacolo in più per i bianconeri potrebbe essere la presenza del nuovo Coach sulla panchina dell'Asvel, evento che dà sempre una extra-motivazione.
  • Nello stesso Round 5 ecco il derby di Belgrado ed il "clàsico". Una delle due grandi di Spagna volerà a 5/0 mentre un delle due serbe si troverà in un complicatissimo 1/4.
  • Ivanovic e Parker già esonerati, Penarroya che traballa moltissimo dopo aver perso anche con Malaga in Liga, voci su Sasa Obradovic che non sappiamo se mai si fermeranno. Si è giocato poco più del 10% delle gare di stagione regolare, è normale tutto ciò? Potrebbe anche esserlo e potrebbe avere un fondamento tecnico e logico, se non fosse ovvio chiedersi come mai si sia deciso di partire con queste guide tecniche visto che la fiducia era talmente bassa da crollare definitivamente dopo pochissime partite.
  • Nei tanti dubbi sugli stravolgimenti in panchina vi è una certezza: il ritorno di Giannis Sfairopoulos arricchisce l'Eurolega di un grande allenatore e di una grande persona.

STARTING 5 ROUND 3

FACUNDO CAMPAZZO (Real, 18 e 9 assist con anche 4 rimbalzi), MIKE JAMES (Monaco), decide che a Belgrado si vince, alla sua, unica maniera, NIKOLA MIROTIC (Olimpia), arma letale in attacco, TOKO SHENGELIA (Virtus), è quello di Vitoria, quello con pochi rivali, VINCENT POIRIER (Real), 7/8, 7 rimbalzi e 3 stoppate in 20'45".

MENZIONE D'ONORE

NICK CALATHES (Fener), leadership da 12+4+5, SHANE LARKIN e WILL CLYBURN (Efes), bentornati, OSCAR DA SILVA (Barça), solidità da candidato MIP, BRANDON DAVIES (Valencia), stoppata "clutch".

STARTING 5 ROUND 4

NICK CALATHES (Fener), silente ma da 7 punti, 8 rimbalzi e 9 assist, SERGI LLULL (Real), chissenefrega delle statistiche quando sei una divinità dei tiri che contano, GIANNOULIS LARENTSAKIS (Oly), il "mamba ellenico", al solito 12 nel quarto decisivo, CHIMA MONEKE (Baskonia), giovedì 32+9 e 37 di PIR, in stagione 17,5+6,8 e 22 di PIR, NIKOLA MILUTINOV (Oly), 16+7 con 10 falli subiti.

MENZIONE D'ONORE

FACUNDO CAMPAZZO (Real), abbiamo già detto tutto, FRANK JACKSON (Asvel), 25 da predicatore nel deserto, ROLAND SMITS (Zalgiris), il più bel segreto (ma lo è ancora?) di Eurolega, BRADY MANEK (Zalgiris), tiratore pazzesco (5/5 da tre al Buesa, 12/17 in stagione), BONZIE COLSON (Maccabi), 21+8 con giocate decisive.

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