Lo Zalgiris dura 25', il Barcellona passa a Kaunas ed è sweep servito
Sweep servito. Lo Zalgiris dura 25' in Gara 3 e saluta l'Euroleague 2023 dando così spazio al Barcellona, che tornerà a Kaunas per le F4. I blaugrana giocano una seconda parte di partita da grandissima squadra ed evitano ulteriori fatiche in una serie che è sembrata indirizzata sin dalle prime due sfide giocate al Palau, nonostante l'andamento opposto, soprattutto per meriti dei lituani, apparsi più in palla e presenti nella Gara 2 di venerdì.
66-77 il finale della Zalgirio Arena, con la squadra di Jasikevicius che ha preso il largo nella seconda metà di terzo quarto, rintuzzando - poi - l'ultimo sussulto lituano è respinto da un fin lì silenzioso Mirotic e da Jokubaitis, che da ex della sfida sceglie il momento migliore per mettere l'ombrellino nel long drink e consegnare la qualificazione alle F4 al Barcellona.
La partita
Ottimo avvio del Barcellona, che con l'impatto di Vesely, Satoransky e Jokubaitis si porta sul 3-13, con facilità. Dimsa ed Hayes però riavvicinano lo Zalgiris a -3. Nel secondo quarto prosegue il suo show personale Dimsa, che concretizza quasi in solitaria un break di 14-6 del sorpasso e mini-allungo lituano. Uno 0-8 firmato da due bombe di Mirotic ed Abrines e due liberi di Satoransky vale il sorpasso sigillato da Vesely.
Nel terzo quarto Lekavicius firma il -1, ma è l'ultima vera fiammata della squadra lituana: due triple in fila di Satoransky spezzano l'equilibrio, gelano Kaunas e danno un vantaggio ai limiti della doppia cifra agli ospiti, poi raggiunta con il 3-6-9 messo dentro da Abrines e Tobey, che scrivono la fuga verso la vittoria ed un +16 pesante come un macigno. Il siluro del buzzer di Lekavicius è semplicemente uno spiraglio di luce da parte dei verdi.
Nell'ultimo quarto l'offensiva blaugrana si spegne, Ulanovas accende la macchina, Polonara registra due bei punti ed una difesa importante ed il break locale prosegue con un ulteriore 7-0 che riapre la sfida dando il -6 allo Zalgiris. Ci pensa - poi - Mirotic ed il grande ex Jokubaitis a spezzare la linfa lituana: un break di 5-14 mette la parola fine al discorso qualificazione. 3-0 Barca e F4 raggiunte senza dover soffrire ancora.
Attacco sterile e prevedibile firmano il ko Zalgiris
Lo Zalgiris nel complesso non disputa una brutta partita, lotta, ci prova, carica a testa bassa, controlla i rimbalzi e si crea le occasioni per provare a prolungare la sofferenza in Lituania del Barcellona ad un'ipotetica G4, ma ha troppa poca qualità e la precisione al tiro non aiuta decisamente, visto e considerato il 26/62 dal campo.
Sterile e troppo fermo il pacchetto offensivo verde, gli unici realmente ad essere pericolosi sono Edgaras Ulanovas e Tomas Dimsa, oltre a Birutis. Nel momento del dunque, dell'allungo sul +5 - però - si è fermata la fase offensiva, si è spenta la luce ed è uscita la bravura chirurgica del Barcellona, che ha punito in post basso con Vesely. Proprio il lungo ceco è uno dei tanti rebus irrisolvibili per la difesa verde, che soffre qualità e centimetri dell'ex Fener.
Il momento di vuoto totale lo pagano a carissimo prezzo i ragazzi di Maksvytis, che prendono 3 ganci destri dritti sul naso da Abrines e Tobey: 9 punti realizzati con tiri dalla lunga distanza spezzano un equilibrio fino a lì presente e mettono a nudo totalmente i limiti di Ulanovas e compagni, tra un attacco farraginoso ed una difesa totalmente sballottata a destra e sinistra.
Perso ritmo, persa fiducia e perse le distanza il gioco è stato più facile per i blaugrana, che hanno piazzato il colpo sino al +16. Il cuore però è qualcosa che a Kaunas non manca, così Ulanovas e Lekavicius ridanno fiato alle trombe ed il Barca soffre per 3-4' con ritmo ed un senso di equilibrio che era stato perso. Nel complesso però pur non essendo mancata voglia di competere, allo Zalgiris è mancato ritmo ed una presenza offensiva-difensiva da playoff per allungare la serie.
Attenzione difensiva ed attacco chirurgico, Barcellona in controllo
Un Barcellona da F4. La squadra di Jasikevicius dopo aver vinto agilmente G1 e con difficoltà G2, ha controllato il ritmo di una G3 giocata da grande squadra. Approccio chiaro, duro, con difesa forte ed un attacco chirurgico a punire sistematicamente lo Zalgiris, apparso contratto ed un po' spaesato all'inizio. La ricerca costante del post fermando un po' troppo l'attacco fluido blaugrana ha portato i lituani ad aggiustare la situazione rientrando in partita, complici le troppe (10) palle perse ospiti all'intervallo.
La differenza - di fatto - nel secondo tempo la fa la precisione offensiva di Mirotic e compagni, oltre alla presenza difensiva di totale attenzione, che ha portato i lituani fuori giri tra palle perse e tiri forzati. Palle perse lituane significa transizione e - di conseguenza - ritmo ritrovato per gli ospiti, che viaggiavano sino a quel momento su ritmi sonnecchiosi e da partita "sporca", complici le sopra citate perse: fiducia ritrovata che incendia Abrines e Tobey, cosa che i locali dovevano evitare ad ogni costo.
Differenza di qualità e pulizia di gioco, che si traduce - totalmente - in una differenza totale di percentuale di tiro dal campo. Il 54% al tiro da due punti è situazione creata da un Vesely determinante e dai tagli al ferro degli esterni, da un Satoransky decisivo ed uno Jokubaitis in grande spolvero. Fare canestro, è la totale differenza: il 26% da 3 dei lituani e quasi metà rispetto alla percentuale blaugrana, che sfiora il 50%. 25/49 dal campo, sopra il 50% complessivo. Vittoria da grande squadra, d'insieme.
Va sottolineata comunque a prescindere dall'avversaria la crescita mentale del Barcellona, che ora probabilmente è la vera favorita per questa Euroleague: solidità, roster profondo, mentalità ed una condizione fisica in grande crescita le differenze rispetto agli anni scorsi. Se il Real balbetta, l'Olympiacos non è più scintillante e le altre sembrano mezzo gradino sotto, solo un potenziale suicidio può fermare la corsa di Jasi verso l'alloro europeo. Sempre che non ci pensi Zelimir Obradovic.... ma questo Barca adesso ha tanta fiducia nei suoi mezzi.
Foto credit Barcellona e Zalgiris