Partiamo dal ricordo più vivo: la caduta della Virtus. Una considerazione semplice e una un po' meno. La prima è l'ulteriore conferma di come in questa competizione nessuna gara sia vinta in partenza o durante (non basta nemmeno un +20 per stare sereni). La seconda è che un blackout così dopo un primo tempo perfetto è inspiegabile.
Monaco continua a vincere in casa: la Salle Gaston Medecin è un fortino. Per quello che conta Mike James ha superato Vezenkov nella virtuale classifica per l'MVP: 21.3 punti, 3.7 assist, 3.7 rimbalzi di media a partita. Ad oggi è di gran lunga il giocatore più forte e determinante di questa lega.
Un fortino è anche la Zalgirio Arena: tre vittorie su tre contro Virtus, Barcellona e Alba. Un caso? No, perché lo avevamo già detto che questa squadra è stata sottovalutata. Non avrà picchi clamorosi di talento, ma è solida, solidissima. Un'altra dimostrazione di come non ci sia nemmeno lontanamente nessuna "squadra materasso".
Obradovic torna ad OAKA e vince: da quel giovedì perfetto in casa contro la Virtus il Partizan non si è più fermato. Tre vittorie di fila e un'identità che si fa sempre più chiara.
Punter lo hanno voluto nell'ordine due allenatori come Messina e Obradovic: un motivo ci sarà. L'impressione è che come scorer in pochissimi siano come lui: 29 punti con 6/8 dall'arco. Si diceva ad inizio anno che il Partizan aveva bisogno di rinforzi nel ruolo di centro. Se Lessort è questo giocatore, non ne ha assolutamente bisogno: non avrà mani leggiadre, ma l'intensità che mette sul parquet è unica. Ad OAKA altra grande prova da 15 punti e 11 rimbalzi.
116! Sono i punti segnati dal Baskonia nella vittoria contro il Maccabi. Un numero decisamente fuori dal normale. Un altro numero assurdo? I 30 assist messi a referto dai baschi. Due cifre che confermano la clamorosa qualità offensiva della squadra di Penarroya: velocità di esecuzione, transizione rapida, movimento continuo dei giocatori e una pallacanestro che è un piacere osservare. Un sistema il cui alfiere è il sontuoso Markus Howard.
Il Real Madrid gioca un primo tempo buono, ma non eccelso a Milano; ne gioca un secondo di tutt'altra pasta e, soprattutto, intelligenza. Capisce di dover togliere il tiro dall'arco all'Olimpia pur di concedere qualcosa dentro e lo fa molto bene. Dopo le numerose critiche ricevute, un plauso a Mateo che ha saputo gestire gli ultimi due quarti con grande lucidità.
L'anno scorso era al Breogan, quest'anno è a Madrid, ma l'equazione rimane la stessa: giocatore di punta della squadra (o uno dei pochi) e qualità sopraffina. Lo show di Dzanan Musa al Forum è un saggio di pallacanestro offensiva: questo ragazzo sa fare qualsiasi cosa nella metacampo avversaria. Chi si aspettava un impatto già così notevole in Eurolega?!
Arriva la prima vittoria per il Bayern Monaco. Meritata. Ha esordito un certo Isaac Bonga e si è fatto notare: 12 punti e 8 rimbalzi per uno che con la sua presenza in campo cambia decisamente le prospettive del Bayern. L'impressione è che quando saranno tutti a disposizione Trinchieri possa divertirsi e non poco risalendo quella classifica che conferma di avere equilibri molto poco stabili.
2-4 di record e solita partenza Efes. Una boutade: le prime uscite erano state buone per intensità e qualità del gioco; ora tutto un po' meno...che l'abbiano fatto volontariamente?
Era finito sulla graticola dopo l'inizio pericolante poi ha inizio decisamente a sbocciare: vittoria alla Sinan Erdem, ottima prestazione alla Ulker Arena e ora anche lo scalpo del Pireo per coach Mumbru e il suo Valencia. Una vittoria dal peso specifico enorme: tutta ad inseguire con sorpasso finale e schiacciata pirotecnica e molto coraggiosa di James Webb. Aspettando quello che è stato l'MVP di ottobre in Liga: Jasiel Rivero.
Cade anche il Fener dopo 6 turni: di un punto, in casa del Barcellona. Insomma, per battere la squadra di Itoudis bisogna fare ben oltre gli straordinari. Il migliore dei gialloblu? Manco a dirlo Johnatahn Motley (23 punti e 7 assist): un altro di quei rookie che sembra tutto fuorché rookie. A margine: interessante il quintetto con contemporaneamente in campo Jekiri e Booker.
Il Barça sta iniziando a carburare e a vincere in modo convincente. Una squadra in gran parte nuova; dicevamo che ci sarebbe voluto tempo. Le cose ora stanno decisamente prendendo la strada giusta. Non possono poi non spiccare quelli che sono i due pretoriani di Jasi: Lapro e Kalinic. Il primo ormai ampiamente comandante delle operazioni con una capacità fuori dal normale di "sentire il canestro", il secondo giocatore alla Jasikevicius se ce n'è uno: fisicità, intelligenza, difesa ringhiosa e attaccante solido.