L'Olimpia si ridesta per l'ennesima volta e dilaga nel Principato

Dopo aver toccato il fondo la settimana scorsa, l'Olimpia si rialza con una bella prova in casa della fu terza forza dell'Euroleague, il Monaco, ora scivolato dietro Pana e Fener.

Le scarpette rosse prendono lo scettro della gara nel primo quarto e non si voltano più indietro, concludono così il match con un lauto banchetto, vincendo per 98-80.

I finali di quarto

Dopo un primo, effimero, 6-0 milanese, il primo quarto segue a ritmi controllati, senza che nessuna delle due contendenti in campo prevalga sulle altre. Monaco e Olimpia si studiano, in una partita che ancora non ha preso una forma precisa.

Cominciano Mirotic e Melli per l'EA7, che poi trova progressivamente più contributi sul perimetro, mentre Monaco ricerca da subito i contributi dei suoi esterni, da James, a Loyd e Okobo, per fronteggiare la difesa di Messina.

I biancorossi riservano attenzioni speciali al top scorer all-time di Eurolega, che progressivamente, - ma non solo per merito della difesa -, perderà aggressività nel suo approccio alla gara.

La prima svolta della sfida è dietro l'angolo, un 10-0 in salsa tedesca - con Lo e Voigtmann grandi protagonisti - porta l'Olimpia dal -3 al +7. È il primo, letale, finale di quarto ben condotto dall'Olimpia nei confronti della mollezza avversaria.

Il Monaco così prova a scuotere gli avversari nei primi minuti del secondo quarto, con qualche giocata dei suoi esterni, ma l'Olimpia ha ormai preso la guida.

Per un frangente serrato di gara, le due squadre si colpiscono vicendevolmente, gli attacchi prevalgono sulle difese e varie bocche da fuoco trovano sfogo. Gli ospiti continuano a fare uso di un attacco completo e concreto e, soprattutto non interrompono mai il flow offensivo, cosa molto rara in questa stagione meneghina.

Costruendo tiri aperti e segnandoli, contro una cedevole retroguardia avversaria, i biancorossi arrivano alla chiusura del secondo quarto salendo sempre più di colpi. L'aggressività di Tonut che triplica i suoi sforzi in questa fase segna un altro parziale mortifero in chiusura di quarto.

L'Olimpia completa il suo 19-7 nei 4' conclusivi, in questi minuti la guardia italiana produce 9 dei suoi 11 punti finali. Il primo tempo regala così un +14 alle scarpette rosse, ormai in controllo.

Prove di dilagamento

Dopo l'intervallo, ormai gran parte delle cose sembra aver preso forma. L'Olimpia tiene la testa ormai con una relativa tranquillità, il Monaco sembra fa difficoltà a raggiungere una propria affermazione offensiva.

I padroni di casa non sembrano avere chiavi tecniche e determinazione per imporsi sulla sfida, mentre l'Olimpia si diverte e abbraccia il suo Mirotić, capace di esprimersi all'ennesima potenza, sgretolando fondamenta della partita monegasca.

Gli ospiti si assestano su un divario che ammicca al +20 nel cuore del terzo quarto, finché un calo offensivo milanese e un salire di colpi dell'aggressività della truppa di Obradović propizia un tentativo neanche troppo svagato di rientro da parte dei padroni di casa. Un tentativo che cercherà di realizzarsi a cavallo tra i due quarti.

A fomentarlo, tra le altre cose, è un inaspettato attivismo di Jaron Blossomgame, che viene ben imbeccato dal backcourt monegasco ancora rinunciatario a prendersi la scena. I suoi cinque punti e qualche iniziativa di Okobo consentono a Monaco di limitare i danni e di affacciarsi all'ultimo quarto con una residua speranza.

La zampata finale

Non serve troppo perché arrivi. L'ultimo quarto mette in scena l'inspienza dell'attacco monegasco, la difficoltà della sua difesa e la netta superiorità, quantomeno emotiva, dell'Olimpia nella gara.

Mirotić è Mirotić e ancora una volta si scatena sublime, contro una squadra che non ha un corpo da metterci contro e non fa nulla per organizzare una difesa in collaborazione. Il montenegrino spara le sue ultime cartucce letali e ingrossa il suo tabellino.

Olimpia wins in Monaco - Eurodevotion

Sulla schiacciata a rimorchio di Voigtmann, l'Olimpia sancisce definitivamente il suo successo nel più totale smarrimento domestico.

L'Olimpia chiude così una gara che ha dominato con un ottimo tiro da fuori - 40% da tre -, ben bilanciato dal gioco interno che è riuscito con ottima percentuale di conversione - 67% da due -, attaccando con una pulizia vista raramente - 21/7 rapporto assist/turnover -, va detto anche contro una difesa di pessima qualità, quella monegasca in quest'occasione.

Dall'altro lato, il Monaco ha trovato poco carattere nei suoi e poche idee. James ha tirato solo 10 volte dal campo, con risultati rivedibili, Okobo e Loyd non hanno offerto continuità palla in mano (14 in 17' per Loyd, limitato però dai falli). Alpha Diallo è stato l'unico consistente sulla gara (17 punti).

Più che l'attacco, però, il Monaco ha perso segnando 80 punti. Non raggiunti in estrema brillantezza, ma coltivati. Giocare a chi segnava di più avrebbe dovuto favorire Monaco, ma subire 98 punti dalla terzultima in EL per realizzazioni a gara è un peccato grave, che difficilmente puoi non pagare.

Olimpia, ancora tu, insomma.

Doversi stupire che una squadra che, con tutti i suoi limiti, conserva valori come quelli che ha l'Olimpia è lo specchio della delusione della stagione finora. L'EA7 è ancora lei e finché ci saranno certi giocatori, vincere partite, grandi o piccole, rimarrà, volente o nolente, nelle sue corde.

Photo credit: Olimpia Milano Facebook

Lo zampino di Ataman: il Panathinaikos rimonta il Barcellona
Il Valencia ottiene un prezioso successo contro il Bayern Monaco