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Real eccellente contro un Barça ancora troppo indietro. Superiorità netta quella madrilena, soprattutto in area. Facu, Musa e Tavares devastanti.

Esiste un modo migliore di un "clàsico" per dare il via ad una stagione cestistica? No, non scherziamo, non può esistere.

Murcia, 16 settembre 2023, la Supercopa Endesa parte col botto, ovvero la sfida più affascinante ed importante d'Europa: Real contro Barça, blancos contro blaugrana e molto di più.

Gli ingredienti per cominciare forte ci sono tutti e gli oltre 7000 accorsi al Palacio de los Deportes hanno le idee chiarissime sin dalla presentazione delle squadre: applausi scroscianti per le leggende Rudy e Sergi, ovazione clamorosa per il Facu, che da queste parti ha lasciato ricordi indimenticabili, bordate di fischi per Willy, senza mezzi termini considerato il traditore da chi tifa "merengues" ed anche da chi le preferisce ai catalani.

Vittoria molto netta della squadra di Chus Mateo, 90-80, dopo un primo tempo equilibrato che aveva però mostrato i primi segnali favorevoli ai campioni di Eurolega..

LA GARA

Inizio un po' complesso per entrambi gli attacchi, Lapro la sblocca dalla lunetta ma il 3-0 è opera di Da Silva: stoppata e di qua e schiacciata in transizione di là.

E' già sfida vera: la transizione difensiva madrilena vuole togliere da subito il "nuovo" ritmo al Barça, mentre proprio i blaugrana giocano bene sulle linee di passaggio di Campazzo, isolandolo abbastanza. Le magie arrivano lo stesso ma quelle di Laprovittola al momento contano di più. 16 dei 25 blaugrana sono suoi, è un primo quarto in "albiceleste" anche se Abrines prima e poi il Chacho con un capolavoro sulla sirena chiudono i primi 10' sul 25-22 catalano.

Quella del campionissimo di San Cristobal de la Laguna è la prima tripla per Madrid in 5 tentativi, mentre sono 4 quelle del Barça, con lo stesso numero di tiri. Essere -3 con questi numeri può anche essere un discreto affare per Madrid.

Gli uomini di Mateo continuano a litigare terribilmente con il canestro (8/21) quando una stupidaggine colossale (antisportivo inutilissimo su Rudy) di Laprovittola, sì proprio lui, il migliore sino ad allora, regala loro il rientro dal -7 (32-25) al -2 (32-30) con tripla del Facu, che poi pareggia e lancia l'azione che porta Deck a segnare i punti del vantaggio. Il 9-0 Real è fermato da una tripla di Da Silva ma la gara ora pare in mano ai blancos ed il parziale diventa 17-5.

Un po' di confusione nel finale ed è 42-40 Real al riposo. Al festival argentino si unisce Gaby Deck, che dice 12 mentre Lapro è già a 18. Gara strana, resta "clàsico" ma è preseason e si vede.

Il terzo quarto è forse ancor più particolare. La sensazione di una certa superiorità madrilena c'è tutta ma dopo 26' è solo +3.

Il Barça resta a contatto principalmente per gli 11 rimbalzi offensivi, ma verso la chiusura del periodo è ancora una volta il Facu a prendere in mano la faccenda: magìe ripetute, uno spettacolo ed è 67-58.

All'improvviso ecco un'altra stupidaggine, questa volta firmata Musa, che Jabari Parker trasforma solo in un libero: 67-59 dei campioni in carica a 10' dal termine.

Ci vuole pochissimo per capire che la gara è finita. Sale in cattedra Tavares: il Barça non può più nulla e non vede il canestro praticamente mai da due punti. Anche Musa non scherza e chiuderà a quota 24.

Dominio, netto ed inequivocabile della squadra di Mateo. Per Grimau il primo clàsico è molto amaro con ben poche cose positive.

LE CHIAVI

A volte pare quasi che Campazzo giochi ad un ritmo perfino troppo elevato per i suoi, tuttavia la sua creatività non ha limiti e fin dai primi possessi stagionali possiamo comprendere quanto garantirà alla squadra.

Quando in campo appare il vero Tavares per il Barça è notte fonda. 13/38 da due e la maggior parte degli errori arriva con il capoverdiano a cancellare tutto e tutti. La sua sola presenza influenza ogni scelta blaugrana e la gara si chiude senza appello.

A parte lo sfortunatissimo Brizuela, portato in ospedale per accertamenti dopo una brutta botta al capo, il resto dei nuovi arrivi catalani non fa nulla di nulla, producendo più che altro danni.

E' settembre, è ovvio, ma il lavoro di Grimau appare da subito come assai intenso per quanto dovrà portare a questa squadra.

La differenza nel gioco interno tra le due squadre è parsa abissale.

MVP

Facu per il ritmo imposto e le tante magie, Tavares per il dominio assoluto, Musa per un secondo tempo nel quale ha devastato la difesa avversaria.

Si può stare con ognuno dei tre, non si sbaglia mai.

Da loro arrivano le spiegazioni dei 54 punti (su 90) nel pitturato, rispetto ai 18 (su 80) del Barça, dato estremamente misero.

Sarà stata la tensione, l'emozione o tutto ciò che può esserci intorno ad un "clàsico" giocato dalla parte differente da quella che tutti avrebbero pensato, ma l'MVP al contrario è sicuramente Willy Hernangomez: 0/6 dal campo, 2 punti, 3 rimbalzi ed un terribile -17 di plus/minus. La stoppata subita da Tavares immortalata in copertina è già immagine di culto nella storia del "clàsico".

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