La scure di Melli cancella le speranze Virtus, l'Olimpia è avanti 2-1
L'Olimpia strappa il terzo episodio della serie e guadagna il match point
L'Olimpia Milano porta a casa Gara 3 in una sfida dove mantiene la guida senza strafare per 40'. In un rocambolesco finale, la squadra di Messina riesce a neutralizzare l'arrembaggio bolognese e assicura a sé la seconda vittoria della serie.
I biancorossi hanno protetto il loro 81-78 con una coriacea difesa nei secondi finali.
Il primo tempo
L'Olimpia inizia affidandosi a Shields, mentre dall'altro lato Bologna prova a prendersi l'area con qualche zingarata ben orchestrata. I biancorossi convertono canestri e procedono tentando di appoggiare il gioco su Mirotić in post basso, senza un grandissimo successo a causa delle spaziature.
La Virtus agisce sulle incertezze milanesi, sfruttando prima le uscite di Belinelli, pescando poi Dunston sui giochi a due e riuscendo persino a perforare contro una cattiva transizione difensiva in bimane con Cordiner. L'Olimpia risponde attaccando con il pick and roll tra Napier e Melli. Nel primo quarto Shields in penetrazione è pericolo pubblico numero 1, semplicemente inarrestabile, e converte 8 punti in 10'.
Iffe Lundberg indossa il consueto costume da giustiziere della notte nel finale di quarto e scuote più volte in fila la difesa meneghina grazie ai suoi proverbiali isolamenti in punta, ma è Devon Hall a fare il vuoto con una tonante triple a fil di sirena.
Il secondo quarto è il feudo di un perforante Flaccadori - autore anch'esso di 8 punti in 10' -, che trascina l'Olimpia verso uno strappo, mentre Bologna fatica a trovare una via offensiva riconoscibile.
Per una fase, Virtus e Olimpia si equivalgono per scarso cinismo offensivo, Bologna cerca di servire Zizic, che impacciato non riesce a capitalizzare vantaggi Milano non sfrutta un potenziale spartiacque offensivo: Melli accoppiato proprio a Zizic, affrontabile con il suo consueto short roll, che sarebbe stato facilmente killer in quella situazione.
La tripla dall'angolo di Pajola sul finale di tempo ribadisce uno dei tanti colpi di reni a guida bolognese durante le gara, la Virtus aggancia il -2 che tiene molto aperta la contesa.
Rincorse e ritmi
Il terzo quarto è battaglia annunciata, confronto aperto. Le squadre, per motivi diversi, fanno fatica a creare azioni corali e vince la transizione di sorpresa da ambo i lati.
La Virtus continua a provare a cercare la scossa vincente, nei confronti di un'Olimpia che guida ma non domina. La derapata al ferro di Toko Shengelia riceve subito la risposta dalla tripla dall'angolo di Nikola Mirotić.
Le zingarate di Pajola tengono in piedi Bologna, che difetta in inventiva e brillantezza. La gara, a ritmi compassati, non può che confermare lo status quo e favorire la squadra in vantaggio.
La Virtus ci riprova e scudiscia la sfida in apertura di quarto. Il messaggio è uno: i bianconeri non hanno percorso la A1 invano. Non basta, presto un virtuosismo di Napier in penetrazione ricaccia indietro gli ospiti e conferma lo schema della gara.
La Virtus manca ancora una volta diversi tentativi di aggancio, ma riesce a produrre un tema offensivo pungente, cominciando a rifornire sistematicamente l'area con astuzia. Prima provanop a dare palla a Toko, ma il georgiano è poco prorompente e l'Olimpia è molto tignosa nel mettergli i bastoni tra le ruote.
Diventa Mickey il bersaglio continuato e continuativo sotto le plance, che si concretizza in una vera e propria spina nel fianco per l'Olimpia e le fa pagare i cambi difensivi.
Le scarpette rosse, però, rimangono sempre avanti. E si aggrappano al loro eroe biondo. Shields sbaglia dalla media un canestro che non avrebbe mai potuto sbagliare, con Mickey diretto difensore a terra e Melli strappa un rimbalzo offensivo furioso, che ricicla il possesso e consente ai biancorossi di tenere la testa alta.
Quattro liberi di Mirotić aprono la strada biancorossa al finale, ma la Virtus ha ancora occasione di sperare in un pareggio sul -3.
Sulla rimessa, la Virtus cerca l'uomo giusto da far ricevere. La palla finisce in modo rocambolesco a Lundberg che scaglia la sua disperata conclusione, ma viene cancellato dal poderoso intervento di Melli, salvifico quanto decisivo. Per dirla con le parole del suo coach, Melli è stato "eccellente" e ha fatto una gara in cui "ha protetto tutti". L'eroe biondo con la scure.
Appunti verso Gara 4
Il messaggio di questa sfida è chiaro. All'Olimpia per vincere questa serie non serve brillare e fare faville, serve concretezza e buon senso. D'altronde non è una manovra sublime e un'offensiva oliata e scintillante che potevamo aspettarci, d'altro canto la Virtus ha limiti che in questa fase non stentano ad emergere.
Milano tira abbastanza male dal campo: poco più del 50% da due e solo il 25% da tre. E allora? Realizza in lunetta e raccoglie rimbalzi offensivi. Esattamente la materializzazione nero su bianco del concetto espresso sopra.
Mirotić non è offensivamente organico nell'armonia di gioco biancorossa, ma è produttivo e molto pulito nei suoi tentativi offensivi. Per lui sono 21 punti fondamentali, insieme ai soliti brani di onnipotenza di Shields, in questo caso più limitati a specifici momenti, e ai preziosi mattoncini offensivi di Napier e Flaccadori.
Milano ha espresso un controllo del ritmo decisivo ed è riuscita a trarre indicazioni positive più o meno da tutti i 10 atleti schierati in campo.
D'altro canto la Virtus ha bisogno di una scintilla in grado di rimescolare le carte e rimettere in dubbio la serie. Ora che ha le spalle al muro, non ha altre alternative. La frizzantezza non sembra il primo ingrediente a disposizione di Banchi, l'energia per alzare i ritmi manca, ma provare a decidere lei il campo di battaglia sul quale affrontare la sfida può essere l'unica speranza per una Virtus che vede un avversario ad oggi più pronto.
Nel caso di Gara 4, Mickey è stato sublime a punire le asimmetrie della difesa milanese (17 punti), Pajola invece baluardo encomiabile e forse troppo solitario (7 punti e 10 assist) sul perimetro.
Photo credit: Olimpia Milano e Virtus Bologna X