LBA Supercoppa 2023 | In Brescia stat Virtus
Brescia sorride ancora alle VuNere, la Supercoppa è festa Virtus
La Virtus va a valanga sui padroni di casa della Leonessa Brescia, con una severa punizione (97-60). È la terza Supercoppa consecutiva, la quarta della storia del club.
Sorriso a trentadue denti per la Dotta bianconera e prima gioia della stagione!
Riassumiamo il culmine di questo weekend in classico stile Eurodevotion.
Dejavù
La Virtus rifila a Brescia la stessa medicina che la Leonessa ha rifilato in semifinale a Tortona. Inizio sprint e parziale fulmineo della squadra di Banchi, che corre e s'impone.
La palla e gli uomini si muovono con intelligente dinamismo e le scommesse difensive di Brescia vengono tutte punite. Lo ricorderà anche Magro in sala stampa: le triple dei non tiratori della Virtus hanno scompigliato molti piani. Due da Shengelia e una da Pajola nel solo primo quarto non sono prevedibili consuetudini, effettivamente.
La fisicità difensiva virtussina blocca la transizione di Brescia, che gioca solo a metà campo ed è poco precisa negli entry pass e in genere nel recapitare la palla nel pitturato. Sono 5 le palle perse di confusione e timidezza dei biancoblù.
I padroni di casa continuano a cercare di cavalcare le loro nuove armi spalle a canestro, Bilan e Burnell, ma è proprio così che il suo attacco ristagna e non riesce a trovare sbocchi convincenti. Per la Virtus è già +17 dopo soli 10'.
Ripresa e affondo
La Leonessa prova una scatto felino alla ripresa delle ostilità e mostra una diversa aggressività e determinazione in attacco. Bologna però risponde, con un Mickey particolarmente vivace e una interessante capacità di creare gioco, pur senza l'iniziativa di una guardia creatrice.
La squadra di Magro però torna a giocare come più è abituata, generando vantaggi dai suoi esterni e dai blocchi sulla palla. È un Massinburg caparbio a prendere iniziativa e a provare a guidare una reazione.
La Virtus è un po' più annebbiata, ma resta presente a sè stessa. Dopo l'accenno di una riuscita zona 2-3 alta sulla metà campo di Brescia, che fa sperare il pubblico di casa, Banchi è fulmineo a chiamare minuto e poi è Belinelli a galleggiare su orbite tutte sue per due volte consecutive: è ribadita la guida bolognese.
A quel punto, se c'era un momento in cui una partita poteva esserci, c'era stato. Ed è passato in fretta. La ripresa lascia uno spiraglio iniziale per Brescia, ma la Virtus esce viva da un paio di situazioni fifty-fifty e consolida il vantaggio in doppia cifra.
Toko mette un'altra tripla, Bologna attacca con continuità Bilan sul pick and roll. E questo, tradotto, vuol dire ancora praterie per Mickey, che infesta, incendia e vandalizza il pitturato.
E lì Brescia sente tutto il peso del mondo sulle proprie spalle come Atlante. E crolla. La fotografia è la fine del terzo quarto, quando la Virtus festeggia una tripla impiccata di Abass sui 24'' e il bacio della morte di Pajola, sempre dall'arco, sulla sirena. Dal nuovo +23, il quarto quarto è solo l'epilogo del tripudio bolognese.
Segnali
Che poi sono la cosa più importante di un torneo del genere.
Partiamo dagli sconfitti. Brescia è amareggiata per aver mancato ad un appuntamento che non era vissuto come proibitivo e per cui l'ambiente era molto carico. La consapevolezza di Magro è quella di dover far crescere un sistema che desidera fare un passo avanti nella sua bidimensionalità offensiva.
Quando erano in campo i giocatori buoni a produrre da dentro, la palla si fermava e la produzione diventava inconcludente. E anche difensivamente c'era più difficoltà. Il materiale è promettente, ma servirà pazienza per oliare i meccanismi della squadra.
La Virtus di Banchi è una squadra aperta alla novità e affamata di successi. Curiosa di capire cosa può trarre dall'arrivo di un allenatore, che è una grande mente di basket.
In più, il segnale più buono, che più mi ha colpito, è quello di aver visto una Virtus che ha segnato quasi cento punti, senza nessuna fonte di gioco primaria a guidare le danze e creare individualmente. Non male, al 25 di Settembre. Non male alla prima ufficiale senza Teodosic.
Photo credit: Virtus Bologna Facebook