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L'Olimpia vuole credere a sè stessa, contro il Fener arriva la seconda vittoria di fila

L'Olimpia bissa il successo di Montecarlo, gioisce e combatte contro un ritorno del Fenerbahce che arriva più crudo che mai. Le scarpette rosse salvano il vantaggio accumulato nel primo quarto con la conclusione vincente di Shavon Shields che piega a sè il destino di una partita e, nelle speranze, di una stagione.

Perché al di là delle tortuosità della classifica, che restano, l'Olimpia ha dato l'idea di crederci. E ha vinto 77-76.

olimpia wins at home fener - Eurodevotion

l primi 5'

Dopo i primi minuti di studio, l'Olimpia rompe il fronte avversario con la determinazione dei propri lunghi, la coppia Mirotic-Melli ferisce a ondate alterne e beneficia della determinata aggressività del capitano biancorosso.

L'Olimpia apre il campo e scompiglia il Fenerbahce. I turchi sono in balia della gara, perdono palla (5) e hanno soluzioni difensive vicino allo zero. Milano realizza 20 punti in 5' e conclude la prima metà del primo quarto sopra 20-10.

Saranno momenti decisivi per il match, che segneranno profondamente il destino della gara. Di questi 5' parleremo anche in conferenza con Jasikevicius.

Dopo la prima fiumana, le acque si calmano un po'. Ma questo favorisce l'Olimpia, che consolida il vantaggio in chiusura di quarto.

Il Fener non riesce a trovare profondità offensiva, gira intorno al perimetro senza trovare riferimenti in area, né appigli attorno a cui costruire. Solo sul finale del quarto Sanli si fa trovare pronto sotto canestro e punisce sui primi buchi sui cambi difensivi. L'eredità di quei 5' è il 28-18 di un primo quarto che sarà tesoretto per i padroni di casa.

La salita e la discesa

L'Olimpia di inizio secondo quarto si diverte, corre e si galvanizza, mentre il Fener, seppur più padrone della situazione non sembra ancora trovare una chiave per inserirsi nella gara.

Milano è la migliore versione di sé stessa e, volando in contropiede, travalica la doppia cifra di vantaggio. Il Fener prova a muoversi sinuoso, sotto pelle, a cominciare a sporcare le trame offensive biancorosse già sul finale di primo tempo.

La tonante tripla di Wilbekin è mitigata dall'acrobazia di Napier, che deposita il +7 sul finire di quarto.

I primi attacchi del secondo tempo iniziano a evidenziare la crescente difficoltà offensiva di Milano, che è costretta ad attaccare su tutti i 24'' ed è aggredita con tutta la fisicità turca molto vicino alla metà campo. Così, le scarpette rosse cominciano a faticare e anche a gettare palloni.

La partita entra in una fase un po' bloccata, l'Olimpia sembra nervosa, ma l'attacco Fener non decolla. È Shields quindi l'uomo necessario per perforare la retroguardia avversaria e rimanere a galla, il danese va al lavoro con dedizione. Ma il Fener, lento e inesorabile, si avvicina sempre di più.

Il primo assalto è risolto da Stefano Tonut, che, come soli due giorni fa, si rende protagonista di una serie di giocate in fila in pochissimo tempo da entrambi i lati del campo. Tripla sulla sirena, fallo in attacco subito e altra giocata aggressiva. Milano regge all'imboccatura del quarto quarto.

Il finale

Neanche questo tentativo è abbastanza, l'Olimpia prova a uscirne, ma il Fener ruggisce a metà campo e punisce con un Wilbekin velenoso, che propizia il ribaltamento. Questo dopo gli ottimi rifornimenti che arrivano a un pungente Motley.

Arriva il primo vantaggio turco, l'Olimpia risponde, un po' timidamente. Quando si materializza, grazie a un Biberovic cubico, il +3 Fener a 1' 40'' dalla fine, sembra tutto finito. Anche dal sentire comune del pubblico.

Su un rimbalzo offensivo disperato, però, arriva la bomba salvifica del Pope Mirotić, che impatta il punteggio. In rapida e serrata sequenza, segue la difesa aggressiva di Hall su Wilbekin, con tripla stampata sul ferro dello statunitense, quindi Shields che depura le acque torbide dell'incertezza dalla media. Sublime.

Mirotić, ancora, la mette in banca a rimbalzo. E un Biberovic ancora sublime da tre serve a poco agli uomini di Saras. L'Olimpia ce l'ha fatta.

Per la prima volta è sembrata veramente convinta e per la prima volta si è data una forma. Da un doppio turno convincente con avversari di valore, se anche è vero che sia Monaco che Fener non sono state il meglio di loro stesse.

Ma l'Olimpia ha valori che pochi hanno in questa competizione, non essere riusciti ad esprimerli non cancella questo dato di fatto. Di lezioni l'Olimpia ne ha apprese tante, il momento della pratica non potrebbe essere rimandato oltre.

Le difese fisiche fanno male, malissimo. E lo faranno ancora. Le soluzioni sono uno spirito di battaglia a cui affidarsi e la consapevolezza di poter valorizzare l'immenso talento di cui si dispone.

"Tutte le volte che siamo andati un po' più in là ci siamo fatti male da soli" dice Messina in sala stampa, dipingendo la schizofrenia e l'insicurezza dell'ambiente biancorosso di quest'anno. Gli uomini per dare un senso alle prossime settimane di basket a Milano ci sono, a tutti i livelli, e forse, finalmente, lo stanno facendo vedere.

Photo credit: Olimpia Milano Facebook

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