Reyer che ruggito! Il muro Kabengele fa piangere la corazzata Hapoel Gerusalemme
Una stoppata devastante del lungo canadese a 2" dalla fine permette agli oro-granata di battere la forte squadra israeliana
La Reyer in una partita cruciale per le sorti della propria Eurocup soffre per 40' contro la corazzata Hapoel Gerusalemme, ma riesce a spuntarla con la giocata determinante del suo lungo: Kabengele stoppa Harper e decide il big-match
Alla fine a ruggire è il vecchio leone: una Reyer certamente non brillante, a tratti pasticciona e magari imprecisa nella gestione dei momenti topici riesce a battere un'altra corazzata, quell'Hapoel Gerusalemme che all'andata rifilò 28 punti agli oro-granata. Ci pensa il solito Kabengele a decidere le sorti dell'incontro con una stoppata strepitosa su Harper, che aveva provato - invano - a cucinarselo con un 1vs1 a 5m dal ferro prima di attaccare e vedersi incollata la palla alla tabella dalla mano del #21 oro-granata. La preghiera contestata di Carrington è corta e lo stesso lungo canadese manda i titoli di coda con la smanacciata, finisce 76-75 in un Taliercio festante. Da segnalare le assenze di Casarin (risentimento al polpaccio), Moretti e Janelidze (lombalgia) oltre al recupero di McGruder in casa veneziana.
In una partita rocciosa, solida e sempre in equilibrio sono 3 i giocatori in doppia cifra per la Reyer: a guidare gli oro-granata è sempre il solito Kabengele con i suoi 16 punti, cui si sommano anche 6 rimbalzi, 2 recuperi e la stoppata decisiva. Molto bene anche Wheatle con 13 preziosi punti ed un Ennis solido da 12 punti. Per gli israeliani dell'Hapoel di Gerusalemme ce ne sono 21 di un devastante Carrington e 17 da quel Jared Harper stoppato dal lungo canadese oro-granata. Con questo successo i lagunari salgono a 9 vittorie e tengono aperte le speranze di qualificazione al prossimo turno.
La mano di Kabengele ed il cuore di Wheatle, la Reyer c'è
Dalle stelle ai cosiddetti gregari. La Reyer oggi è un gruppo vero e proprio, un gruppo coeso guidato dalla mente sapiente di quel Tyler Ennis che è sempre più faro offensivo e dalle braccia possenti di un Kabengele dominante, determinante e - soprattutto - trascinante. Ma per essere gruppo vero ci vuole anche altro rispetto ai due sopra scritti, perché vittorie “sporche” come quella con l'Hapoel Gerusalemme arrivano anche e soprattutto grazie al lavoro di chi porta il suo mattoncino, che sia difesa o attacco, che sia visibile nelle statistiche o meno. Ed ecco allora che l'Eurocup degli oro-granata ha ancora un senso anche e soprattutto grazie all'impatto decisivo di Wheatle, Fernandez e Lever: il primo sta iniziando a trovare la sua dimensione anche nella metà campo offensiva ed oggi è stato cruciale nel finale con una schiacciata tonante e con degli ottimi aiuti nella metà campo difensiva, il secondo sarà forse meno appariscente degli anni d'oro ma quando c'è da prendersi responsabilità lo fa, il terzo - invece - quando chiamato in causa dà il suo bel contributo ed oggi da solo ha ricucito lo strappetto israeliano in avvio di secondo quarto.
Contro i bianco-rossi di coach Alon, Tessitori e compagni faticano molto nel trovare la giusta quadra difensiva che permettesse poi all'attacco di mettersi in ritmo: le folate offensive di giocatori come Carrington ed Harper hanno fatto malissimo, anche se a corrente alternata visti i corpi che i lagunari proponevano tra gli esterni e vicino al ferro con i lunghi. Che fosse poca energia o - a volte - poca concentrazione conta poco: i 20 rimbalzi offensivi hanno permesso agli israeliani di costruirsi tantissime seconde o terze opportunità, cosa che ha certamente tolto ritmo poi a Venezia. Da parte israeliana il rimpianto può essere certamente il brutto 1su3 in lunetta del grande ex Phillip (partita per larghi tratti impalpabile) od il disastroso 16% da oltre l'arco, ma il ko è meritato per come sono stati gestiti i possessi cruciali, come ad esempio l'ultimo. Harper e Carrington hanno combinato 38 punti, ma il pessimo 1/10 combinato da lontano pesa e non poco: impalpabile e spuntato Zoosman, l'Hapoel oggi sembra in calo.
Per quel che riguarda la Reyer la solidità difensiva ed il generale controllo del ritmo (nonostante le 16 palle perse ed i 20 rimbalzi offensivi concessi) sono importanti per non dare agli israeliani quei ritmi alti che permetterebbero di trovare esaltazione e soluzioni pericolosissime, ma è la protezione del ferro e la fisicità messa in area a creare non pochi grattacapi agli israeliani, costretti ad attaccare la palude oro-granata viste le tragiche percentuali da fuori. Nel dettaglio, a costo di concedere qualche assalto in più al ferro, è spettacolare la difesa sulla linea dei tre punti: lasciare il 16% ad una squadra che tira molto bene da fuori significa tantissimo. Nella metà campo offensiva con un Ennis apparso in controllo nonostante la fatica c'è sempre il corpaccione di Kabengele a creare problemi irrisolvibili: tagliar fuori il #21 è rebus irrisolvibile per tutti, anche per Ogbeide. Se nella stagione scorsa si evidenziavano dubbi caratteriali su “Fi”, oggi sono svaniti tutti: prestazioni da dominatore, concentrazione massima ed oggi il game-winner con la giocata difensiva perfetta. Ed a fine partita un insospettabile balletto con una tifosa in parterre: Venezia é sulle spalle della sua montagna canadese. Ma la vera differenza l'ha fatta Carl Wheatle: è l'ex Pistoia a metterci il pepe sul match con una serie di giocate importanti nelle due metà campo, dove aiuta a rimbalzo, recupera possessi ed attacca il ferro senza paura. Il 64% da 2 punti testimonia la capacità degli oro-granata di trovare soluzioni con pazienza, sia attaccando l'area con i piccoli, sia trovando il lungo ben posizionato per appoggiarne due comodi. L'Eurocup lagunare è ancora viva, prossima fermata Ankara: fondamentale trovare 2 punti in un ambiente caldissimo. Con il cuore ed una fiducia ritrovata certamente tutto è possibile.