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TJ Shorts
TJ MVP

In Eurolega, un mondo di colossi e centimetri, TJ Shorts è la sorpresa più fulgida. A Parigi, dove quest’anno è sbarcato con tutti i suoi 175 centimetri di velocità pura e talento sfrontato, il piccolo grande playmaker sta riscrivendo il manuale dell’understatement: quello che doveva essere un giocatore di contorno, una scommessa, è diventato ben presto il fulcro del Paris Basketball, trascinatore e motore di una squadra giovane e affamata come lui. Shorts, nato per sorprendere, ha deciso che per lui l’altezza non conta, e il parquet lo sta dimostrando a ogni partita.

Arrivato in punta di piedi, con l’etichetta dell’“esordiente” e con più di qualche dubbio sul fatto che potesse reggere il peso dell’Eurolega, TJ ha messo subito in chiaro che i limiti sono fatti per essere superati. E lui ne ha scavalcati parecchi: oggi è una delle rivelazioni della competizione, un condensato di energia e intelligenza che ribalta le leggi non scritte di un basket dove si tende a pensare che solo i lunghi dominino.

Nonostante l’apparenza, Shorts non è un novellino del tutto: ha imparato il mestiere in giro per l’Europa, dove già nella Bundesliga tedesca aveva fatto parlare di sé come un giocatore capace di sfidare avversari più fisici con il cuore e l’abilità, e anche nella Basketball Champions League, dove l’anno scorso ha mostrato a tutti il suo talento cristallino vincendo la prima coppa europea da MVP. Poi l’arrivo a Parigi in Eurocup, conquistando nuovamente coppa e titolo di miglior giocatore. Ma l’Eurolega, si sa, è un’altra storia. Pochi credevano che potesse fare il salto senza pagarne il prezzo, ma Shorts, con ogni scatto e con ogni penetrazione, dimostra che l’altezza non è un ostacolo quando hai intelligenza, visione e velocità nel DNA.

A Parigi ha trovato il palco perfetto per esprimersi: una squadra che gioca veloce e sciolta, che gli ha dato la fiducia e la libertà per osare. Shorts, con le sue accelerazioni improvvise, è capace di spaccare le difese, di entrare in area come un fulmine e scaricare palloni dove pochi riuscirebbero a immaginare, oppure di andare fino in fondo con un tiro dalla media o una penetrazione, senza paura di sfidare i giganti. Ha reso il Paris Basketball una scheggia impazzita, una mina vagante di cui ora tutta l’Eurolega è costretta a tenere conto.

Certo, i dubbi erano comprensibili: un giocatore di statura così bassa, in un contesto dove si fronteggiano fisici di ogni tipo e stazza, fa pensare a un azzardo. Eppure, Shorts ha spazzato via le critiche con una sicurezza che cresce partita dopo partita. Non si limita a resistere: TJ è l’anima della sua squadra, la scintilla che accende il Paris Basketball, e ormai ogni volta che mette piede sul parquet, sa che c’è chi aspetta di vederlo fallire. Ma il piccolo playmaker californiano risponde solo con i fatti.

I difensori più esperti hanno già iniziato a notare la sua capacità di leggere il gioco, il modo in cui cambia ritmo, la sua imprevedibilità in ogni attacco. TJ Shorts, apparentemente fragile, è invece una delle figure più difficili da contenere in questo avvio di Eurolega. E con lui, Parigi sogna in grande. La sua stagione d’esordio si sta trasformando in un manifesto del talento che si misura in cuore, visione, e tenacia, non certo in centimetri.

Shorts non pone limiti a se stesso, né li pone la sua squadra, che lo segue con fiducia. E se c’è ancora qualcuno che dubita di lui, farebbe bene a continuare a guardare: TJ è un giocatore che ribalta le aspettative, che sembra sfuggire persino alle leggi fisiche del basket moderno. È il piccolo gigante che, a Parigi, sta riscrivendo cosa significa giocare in Eurolega.

 

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