London Lions on fire, la Reyer lotta con i suoi limiti nel R#10
Round 10 di Eurocup con i London Lions che espugnano il Taliercio vincendo in casa di una Reyer sì combattiva, ma evidentemente "stritolata" dai suoi limiti strutturali e non di questi primi mesi di stagione. Come successo nella sfida d'andata i londinesi hanno recuperato un disavanzo di 12 lunghezze, dando sempre l'impressione di essere in controllo emotivo di un match complicatissimo e pieno zeppo di polemiche.
Gli oro-granata ci hanno provato, hanno lottato, hanno avuto più di qualche giocatore sotto il rendimento standard ed alla fine hanno ceduto alla solidità ed alla precisione chirurgica di Matthew Morgan e compagni. Una sfida dai due volti, dai mille strappi: nel primo tempo la squadra di Spahija ha comandato le operazioni, nel secondo ha subito la verve dei ragazzi di coach Bozic, che hanno acciuffato il quinto successo consecutivo in coppa espugnando il Taliercio 91-95.
Una partita a strappi
La Reyer parte con le marce alte vogliosa di riscattare la brutta figura di Trento in campionato e lo fa affidandosi specialmente ad un Rayjon Tucker incendiario. La guardia americana realizza tutti i primi 10 punti oro-granata ed in particolare chiude il primo quarto con 5/6 dal campo, 3 falli subiti e 14 di valutazione in 8' di utilizzo sul parquet, guidando i suoi. Londra reagisce, Matthew Morgan è lucido ed al Taliercio è 30-25 lagunare.
Nel secondo quarto si va a strappi con gli ospiti che dopo esser finiti a -10 ricuciono sul 30-26 grazie in particolar modo ad Olaseni che offensivamente inizia ad essere fattore cruciale, prima di precipitare nuovamente in doppia cifra di svantaggio con Parks, Wiltjer e Barry Brown pimpanti e dentro al match. Come successo però nel primo quarto l'attacco lagunare si spegne, la difesa accusa il colpo e gli ospiti rientrano sul -2 nonostante le 13 palle perse.
Il terzo quarto è diviso in due. Gli ospiti escono dagli spogliatoi con un devastante 0-10 firmato Olaseni-Matthew Morgan e trovano il +8 che sembra poter indirizzare decisamente il match, ma è Wiltjer la bocca da fuoco degli oro-granata: 3 bombe in fila del canadese ricuciono il divario ad un singolo possesso di disavanzo. Gli ultimi 5' sono incredibili, gli inglesi tirano una ventina di tiri liberi e riescono in qualche modo a restare sempre agganciati nonostante il sorpasso locale. Brown al 30' fa 72 pari dall'arco.
Pronti via nell'ultimo quarto ed ulteriore 2-10 per gli ospiti, è il break buono per mantenere poi il timone saldo tra le mani nonostante i tentativi disperati più o meno confusionari di rientro lagunare. Simms spara il -3 ma è uno degli ultimi squilli di una partita che negli ultimi 120" viene decisa dalle triple di Conor Morgan, fattore determinante quando Venezia stava rientrando davvero nel match. Al Taliercio passano i leoni di Londra.
London Lions, cinismo e profondità
Vittoria più che meritata per i London Lions al Taliercio contro una Reyer che ha sofferto molto le giocate per i lunghi dinamici da parte degli esterni. Gli inglesi sono stati chirurgici nel punire con enorme costanza e pulizia le disattenzioni difensive degli oro-granata, frutto certamente di errori ma anche di limiti strutturali che approfondiremo poi. Certamente nel momento di "secca" la squadra di Bozic è stata tenuta a galla da una serie innumerevole di tiri liberi a proprio favore, ben 23 in un terzo quarto durato una vita e contestato non poco.
Abbiamo detto il dinamismo dei lunghi e delle ali: Conor Morgan poi e Gabe Olaseni prima hanno fatto il bello e cattivo tempo da lontano uno e da sotto l'altro, sfruttando al meglio i giochi proposti da un play navigato come Jordan Taylor. L'inglese 32enne ha sfruttato un Tessitori totalmente avulso dal match per banchettare sotto canestro, mentre l'ala irlandese ha approfittato della scarsa attenzione sugli scarichi per congelare il colpo ospite.
Una vittoria arrivata con un gioco preciso e semplice, fatto di alto-basso, back-door, pick and roll, penetra e scarica. I London Lions non sono a caso uno dei migliori attacchi del torneo ed oggi hanno dimostrato il motivo, ma dall'altra parte è evidente come si sia giocato sui punti deboli di una Reyer che ci ha provato ma ha perso poi lucidità. I 40 tiri liberi sono certamente un vantaggio non di poco conto se si pensa che i lagunari ne hanno tirati la metà: un disavanzo così netto è quantomeno singolare, se non abbastanza stucchevole considerando che Venezia ha attaccato spesso l'area.
La Reyer lotta con i suoi limiti: a quando il lungo?
Sia chiaro fin dall'inizio. La Reyer ha giocato nel complesso una prova più che sufficiente in casa contro la seconda forza del girone, quei London Lions che se occupano quella posizione ci sarà un motivo. Motivo (anzi, motivi) che i londinesi hanno dimostrato al Taliercio punendo la difesa oro-granata, spesso e volentieri non pronta a coprire ed impattare fisicamente le giocate degli esterni.
L'anima battagliera non è certo mancata nelle difficoltà, i giocatori hanno reagito alla prova di domenica definita vergognosa da Spahija: Tucker si è confermato ancora una volta carico e pieno di talento, Brown seppur ondivago ha mostrato sprazzi del suo esser pericoloso e Simms ha lottato con tutto ciò che aveva. Su tutti forse va evidenziata la buona prova di un Davide Casarin che pur avendo un po' litigato con il ferro ha messo energia, aggressività e soprattutto lucidità nelle situazioni difensive, confermandosi in crescita.
91 punti segnati non sono certo pochi, la squadra ha offerto una prova nel complesso buona considerando limiti e giocatori in evidente debito d'ossigeno come Tessitori. L'apporto dalla panchina è stato migliore di tante altre volte con 39 punti che arrivano dalla second-unit: certamente un'ottima notizia in una serata che testimonia come Venezia debba tornare a registrare la difesa.
I 40 tiri liberi che il trio arbitrale capitanato da Robert Lottermoser ha "concesso" ai leoni londinesi sono certamente dato singolare ed in contro-tendenza con quella che è la pallacanestro di oggi, ma non certo l'unico motivo che ha impedito a Venezia di raccogliere i due punti. La difesa sui 2 Morgan, Conor e Matthew, è la prima imputata, la difesa assente o ritardataria su Gabe Olaseni è la seconda che va sul banco degli imputati: le difficoltà evidenti di Tessitori in questa fase sono un allarme rosso.
Parks che tanto bene ha fatto nel primo tempo, è stato surclassato nella ripresa venendo sempre colto in flagrante con falli anche banali, Spissu che in regia ha fatto bene, è stato messo sotto negli 1vs1 anche se nella difesa sulle linee di passaggio è stato ottimo. Purtroppo come sottolineato nelle ultime settimane a questa squadra manca evidentemente profondità: poteva essere McCormack il lungo ma è sfumata una trattativa che era definita per questioni economico-tecniche ed ecco che questa grave lacuna si protrae.
Le difficoltà di "Tex" rendono più che logico pensare che il lungo azzurro si sia un po' "usurato" nel fare reparto spesso e volentieri da solo visto che Simms e Wiltjer sono giocatori adattati nel ruolo di "5". London Lions conosce bene questo limite della Reyer ed ha martellato alla grande con Olaseni (23 e 12 rimbalzi).
Dal caso Caboclo sono passati 3 mesi abbondanti: se prima si poteva anche ipotizzare e pensare che fosse delicato andare a toccare un equilibrio interno, oggi è dura pensare che si possa fare affidamento su situazioni che stanno un po' mancando, come l'apporto di Tessitori (comprensibilmente). L'evidente assenza di un lungo con caratteristiche di rim-protector e rimbalzista è troppo grande per non poterlo evidenziare: il ko di oggi con la super-prova di Olaseni ed un Tessitori in debito di ossigeno certificano la questione. La Reyer ha urgente, urgentissimo bisogno di un lungo e dovrà trovarlo in fretta se non vuole disperdere una buona prima parte di stagione.
Dell'arbitraggio non parleremo, anche se vanno evidenziati alcuni dati: è incredibile come una partita possa durare 2 ore e mezza senza prolungamenti supplementari a causa di mille interruzioni (i 3 instant replay si possono mettere in conto in una sfida) che hanno portato le squadre a tirare più di 61 tiri liberi, di cui ben 23 nel solo terzo quarto con un singolare 1-22 in favore dei londinesi. L'impressione è che si sia arrivati ad una sorta di maratona vinta dalla squadra più lucida. Ma è forse questo il basket che si va cercando?
Foto credit Reyer e London Lions