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Olimpia e Melli si trovano di fronte a giorni decisivi per decidere il futuro. Si prosegue insieme o sarà addio? Questa settimana sembra quella della scelta.

Settimana probabilmente decisiva per il futuro di Nicolò Melli: sarà Olimpia Milano con un rinnovo o sarà separazione con una nuova avventura all'estero?

E' facile immaginare come il giocatore, nonchè il club, vogliano arrivare ad una decisione prima della partenza di Nik per il ritiro della Nazionale in vista del PreOlimpico, cosa che avverrà nel fine settimana. Avere o non avere Melli per le prossime stagioni implica scelte fondamentali in casa milanese, considerando la doppia importanza dovuta all'essere italiano. Portare avanti troppo a lungo una trattativa non sarebbe soluzione ideale né per l'atleta, né per la società.

Detto molto chiaramente che solo il giocatore stesso e l'Olimpia sanno esattamente cosa vogliono e come intendono provare ad arrivarci, vi sono alcune considerazioni che si possono fare per provare a capire.

IL RAPPORTO MELLI-MESSINA

Le stesse parole («A volte è stato distruttivo») del Capitano nel Media Day post scudetto dicono tutto. Ci sono state diverse tensioni significative, dalla non condivisione della famosa differenza canestri del Pireo sino alla gara di Istanbul con l'Efes, solo per citare qualche esempio.

Non è una novità e nel computo delle motivazioni che indirizzeranno la scelta vanno tenute in considerazione. Si potrà mettere una pietra sopra e guardare avanti oppure vi sono strascichi che peseranno sempre?

IL RUOLO IN CAMPO

Nicolò Melli è da anni uno dei 4 migliori d'Europa, eccellenza assoluta, un "4 di costruzione" come ce lo definì un grande allenatore. Continuare ad utilizzarlo da 5 per le esigenze di una struttura di squadra che quest'anno era sbagliata è cosa gradita al giocatore? E' un "upgrade" per la squadra oppure un netto "downgrade" rispetto a quello che darebbe nel ruolo di 4?

Nel caso l'arrivo di Josh Nebo, pressochè certo, rappresenti chiaramente la scelta di voler giocare con un 5 vero, chi sarebbe il 4 titolare? Melli o Mirotic? Quindi se Milano firma Nebo come 5 titolare, il futuro di Melli potrebbe essere da cambio di Mirotic come 4 o di Nebo come 5? Domanda assai lecita, risposta assai importante che solo Olimpia può dare attraverso le proprie chiare scelte.

IL CONTRATTO

Sarebbe bello poterne parlare con cognizione di causa ma il sistema retrogrado attualmente in vigore nel basket continentale non ci comunica mai dati ufficiali. Ogni volta che parliamo di budget non si sa nemmeno se quanto trapela è sul netto o sul lordo, figuriamoci dettagli come quanto viene convogliato sui diritti d'immagine ad esempio.

Certo, non ci convince minimamente Messina quando dice di non poter competere sul mercato con le due spagnole, le due greche e le due turche. Ci permettiamo di non condividere poichè Milano in questo anni è stata destinazione assai gradita anche per motivazioni finanziarie.

Allora non ci resta che navigare tra le nostre fonti per provare a capire. Da quanto sappiamo l'offerta per il rinnovo, assai tardiva poiché le parole precedenti non bastano, c'è ma è decisamente inferiore all'accordo che termina a fine giugno. Ovvia l'insoddisfazione del giocatore quindi o ci si avvicina oppure diventa tutto più difficile.

Quando diciamo tardiva, come sostenuto da mesi, ci chiediamo come sia possibile arrivare a fine stagione avendo trascorso mesi senza una proposta al proprio Capitano, nonchè giocatore più importante del roster. Contano forse quei rapporti non idilliaci di cui si è parlato prima?

Va poi detto che molto probabilmente incide sull'attuale proposta una fiscalità differente che diventa maggiormente penalizzante per il club a seguito dei cambiamenti di alcune norme a riguardo.

LA SCELTA DI MELLI

Nik Melli, oltre ad essere un grande giocatore di pallacanestro, è una persona di un certo spessore. Mai banale, sa dare il giusto peso a tutte le componenti che influenzano la vita di un professionista sportivo.

Quando pensiamo a cosa possa decidere non dobbiamo dimenticare che vi sono tantissime facce per la medaglia della scelta, tutte altrettanto importanti.

La famiglia, il gradimento per la città dove si vive o dove si potrebbe andare a vivere, l'organizzazione del club, l'allenatore per cui si gioca o si potrebbe giocare, le prospettive di vittoria, l'età attuale e quella della fine del contratto che si va a firmare.

Poi ci sono i soldi, che non sono certo secondari, né per Melli, né per chiunque. Ci viene facile pensare però che, data la persona prima del giocatore, non sarà qualche centinaio di migliaia di €uro in più a far pendere la bilancia dalla parte del rinnovo o della separazione.

Certo è che se per Nicolò Melli la priorità, a questo punto della carriera, è quella di provare veramente a vincere l'Eurolega, unico titolo europeo che manca nel suo personalissimo albo d'oro, allora va chiaramente tenuto in considerazione che la Milano degli ultimi anni non dà nessuna garanzia in tal senso. In fondo sono le parole di questo giorni di Messina a confermarlo: «L'obiettivo è quello di qualificarsi ai Playoff di Eurolega». Vero, ma non sufficiente.

LA SCELTA DI OLIMPIA MILANO

Qui molto ci pare chiaro dall'estate scorsa.

Nel momento in cui firmi Mirotic, uno dei due, tre contratti più pesanti d'Europa, ed è giocatore nel ruolo del tuo Capitano nonchè uomo più importante, c'è poco da discutere.

Oggi Milano pare volte ripartire dalla centralità di Nikola Mirotic, tanto che per mesi non si è sottoposto il rinnovo a Melli.

Se è così, ed è scelta legittima a parte l'essere condivisibile o meno, allora diventa più semplice capire la posizione del club e viene da sé il comprendere come ad Assago non vi sia grossa disponibilità a svenarsi per trattenere il Capitano.

Quel dettaglio tecnico cui si accennava prima: preso Mirotic lo scorso anno, Nebo ora, i due ruoli di 4 e 5 sono coperti come titolarità. Escludendo un eventuale ritorno al tragico "quintettone" si può pensare ad un Melli che parta dalla panchina? O in alternativa ad un Mirotic dalla panchina?

Certo, confermiamo come sia scelta legittima, seppur non dimenticando che per tutta la stagione Nik ha difeso per se stesso e per almeno un altro paio di compagni non esattamente sintonizzati sulla lunghezza d'onda dell'applicazione dietro. Ma a questo, nel caso, ci penserà o ci avrà già pensato, Ettore Messina.

LA NOSTRA OPINIONE

Semplicissima e rispettosa di entrambe le parti e delle loro decisioni.

Fossimo l'Olimpia e Melli ci separeremmo poichè i trascorsi di quest'anno non ci danno garanzia sufficiente per il futuro e perchè ci pare che entrambe le traiettorie siano ad un punto in cui necessitano di ulteriori e diversi stimoli.

Troppo, sia a livello di rapporti che di questioni tecniche, non ha funzionato a dovere soprattutto negli ultimi due anni. E' successo, succede e succederà nello sport come nella vita, senza che vi sia bisogno di ricavarne una tragedia.

Percorso triennale terminato, si può ripartire su basi differenti per entrambi.

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