Il Real Madrid passeggia a Bologna: la Virtus fa quello che può
Il Real Madrid si prende una delle must-win del suo finale di stagione: la Virtus Bologna cede inesorabilmente, sin dai primi possessi.

Per il Real Madrid era, insieme alla prossima gara con l'Asvel, una partita da non sbagliare nella corsa per i playoff; per la Virtus era l'ennesimo match che la separava dalla fine di questa frustrante regular season di Eurolega.
Il risultato non può che essere a favore delle merengues. Bologna viene sovrastata nel primo tempo e sin dai primi possessi sembra non esserci praticamente partita. Poi la reazione virtussina arriva nel secondo tempo, ma è tardiva e soprattutto troppo episodica.
Un'altra sfida prestigiosa - con addosso la canotta che festeggia i 25 anni di Eurolega - che si trasforma in una sorta di allenamento di prestigio in vista del campionato.
Virtus, l'Eurolega è diventata una lenta agonia
L'obiettivo è non farsi male, dare spazio a chi lo ha avuto di meno nel tentativo di recuperare quanti più giocatori possibili verso il finale di stagione e aspettare che questa tragica annata europea finisca.
Se prima le vu nere avevano un record terribile, ma non avevano mai perso nettamente e avevano ceduto sempre al termine di partite combattute, ora si collezionano gare che non iniziano mai e che sono un monologo avversario quasi dall'inizio alla fine. Anche la gara di stasera dura di fatto un solo tempo, poi è garbage time di fatto, con i blancos che tirano i remi in barca ben in anticipo rispetto alla sirena finale.
E' ormai chiaro quale sia la (non) strategia in Eurolega. Che poi sia quella giusta è un altro paio di maniche. E' vero che la squadra va preservata dagli infortuni e dalla stanchezza con la testa verso i playoff LBA, ma rinunciare così apertamente al palcoscenico di Eurolega non è mai la cosa migliore, visto anche che la Virtus non ha assolutamente la certezza di partecipare alla prossima edizione.
Poi è altrettanto vero che i continui cambi di assetti e le ampissime rotazioni dei giocatori permettono a tutti di ritrovare fiducia e ritmo, ma questa squadra avrebbe ormai bisogno anche di trovare un'identità chiara. Altrimenti così, cambiando continuamente, non si arrivano mai veramente a definire dei ruoli e delle gerarchie, nonché un sistema di gioco preciso su cui si può lavorare.
Mancano ancora cinque partite per chiudere questa Eurolega. Cinque partite ormai vissute come un obbligo piuttosto che come un privilegio faticosamente conquistato negli anni.

Il Real Madrid vince a Bologna, ma non brilla
I blancos vincono piuttosto comodamente, ma di certo non brillano. Madrid non ha mai mostrato il cosiddetto “bel gioco” in questa stagione e continua a non farlo. Vince per lo strapotere dei suoi lunghi, per lo smisurato talento dei suoi singoli, perché, alla fine, è il Real Madrid.
Ma ormai le partite che coinvolgono i madrileni sono sempre le stesse: piuttosto brutte, con tanti errori, caratterizzate da un alto tasso di fisicità e da una pallacanestro spesso asfittica, spesso individualistica e poco collettiva.
Poi questo basta per superare la Virtus di oggi. Come è bastato per vincere contro Murcia domenica scorsa, seppur con fatica. Ma basterà per staccare un pass per i playoff e andare avanti con successo nel percorso europeo?
I blancos non hanno mai convinto quest'anno, le incognite rimangono tante. La logica li vuole sempre lì a lottare per il trofeo, ma qualcosa deve cambiare da qui a fine stagione. Serve compattarsi, ritrovare serenità, gerarchie più chiare e soprattutto unità d'intenti.
L'MVP di Virtus Bologna-Real Madrid
Difficile dare la palma di MVP in una partita tecnicamente brutta, rivedibile e diversamente emozionante.
Alla fine il migliore è Dzanan Musa e quasi non te ne accorgi. 13 punti, 2 rimbalzi e 4 assist quasi tutti nel primo tempo.Poi segnali di vita da Garuba (10), sino a questo punto della stagione molto altalenante e sottotono. Per il resto è ordinaria amministrazione con Campazzo che prova a dettare i ritmi e Tavares che fa il suo mestiere sotto canestro.
