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Al Santiago Martin di Tenerife match dell'ora di pranzo da leccarsi i baffi tra Lenovo Tenerife e Barcellona, seconda contro quarta. In attesa di quello che sarò il big match della giornata di Liga Endesa tutto al sapor di Eurolega: Valencia-Baskonia.

Tenerife-Barça: la gara

Si parte subito con ritmi alti e transizioni: il Barça riesce fin da subito ad attaccare bene l'area e inizia così a guidare la partita, ma Tenerife è viva e attaccata all'incontro. Vesely impatta immediatamente la partita al suo ingresso con 8 punti consecutivi, tuttavia, ogni volta che gli ospiti sembrano poter fare il primo allungo arriva puntualmente la risposta canarina a riportare l'equilibrio (21-24).

La difesa blaugrana è ottima nel non concedere mai una tripla ai padroni di casa che stanno beneficiando tanto dei rimbalzi offensivi. Però, lentamente ma con costanza, la qualità del Barça prende piede e allora arriva il primo break significativo sul 24-34 col solito mantra: difesa ruvida e ottimo attacco del pitturato. All'intervallo gli ospiti custodiscono gelosamente il +10 di vantaggio (32-42) e allora nella ripresa servirà una reazione sia tecnica che emotiva a Tenerife per provare la rimonta.

E la reazione aurinegra c'è! Il Barça ora fatica a costruire buoni tiri in attacco e segna solo 2 punti in metà quarto; i padroni di casa così si possono rifare sotto fino al -2 (42-44). Ma il torpore blaugrana non può durare in eterno e allora basta veramente un amen per tornare comodamente sul +8. Tenerife, però, ora è presente e iniziano a entrare anche le triple: quella di Cook vale il -1 in un parziale casalingo che recita 14-5 e che anticipa il 56-55, primo vantaggio canarino in tutta la partita che certifica il passaggio a vuoto degli ospiti.

Marcelinho ora è veramente l'uomo al comando delle operazioni e ogni suo tipico jumper dalla media si trasforma in due punti automatici per i padroni di casa. Tripla di Sanli, tripla di Fitipaldo, schiacciata di Guerra, schiacciata di Mirotic: ora siamo nel terreno del soprasso e controsorpasso. A metà del quarto periodo c'è anche il massimo vantaggio canarino (70-64); ora è attesa una reazione degli uomini di Jasi. Reazione che arriva puntualmente: dopo il TO sono due tripla consecutive firmate Mirotic e Laprovittola, e parità ristabilita. Nel finale punto a punto Tenerife cavalca la coppia Huertas-Shermadini, il Barça si aggrappa alle giocate dei lunghi.

A poco più di 1' dal termine Shmeradini fa 0/2 dalla lunetta; non trema invece Mirotic che fa 76-79 suggellato poi dalla difesa finale che regala l'ennesimo successo al Barça.

I lunghi fanno gioire Jasi

Sono otto vittorie consecutive per il Barcellona tra Eurolega e campionato: dal 12 marzo pare proprio che gli uomini di Jasi abbiano alzano le marce verso quello che sarà l'atteso finale di stagione.

Dopo un doppio turno intenso e probante di Eurolega la sfida di oggi al Santiago Martin per i blaugrana era la classica trappola: o meglio una partita che sarebbe potuta essere tranquillamente una sconfitta. I catalani, invece, hanno disputato un grande primo tempo, praticamente chirurgico grazie a una difesa rocciosa e ai limiti della perfezione soprattutto sull'arco unita a un attacco ordinato e paziente nel sapere attaccare l'area.

Nel terzo quarto è arrivato un calo fisico evidente (e anche fisiologico alla luce appunto della fatica) che è ampiamente comprensibile e giustificabile. Nonostante ciò, quando Tenerife poteva prendere il largo sul 70-64 il Barça è stato molto lucido nel saper rientrare sui binari della partita ed eseguire al meglio quello che gli ha chiesto il proprio allenatore.

A fare sorridere Jasi è soprattutto la prova dei lunghi: oltre al noto Mirotic, Vesely e Sanli nell'ultimo mese sono cresciuti esponenzialmente e stanno sempre di più facendo la differenza nelle vittorie catalane sia per l'apporto offensivo che per le tante piccole cose: stasera rispettivamente 15 e 5 rimbalzi, e 18 e 3 rimbalzi. Molto positiva anche la prova di un ritrovato Kyle Kuric (13 punti) che era stato fuori non poco per infortunio e che sappiamo quanto essere importante in questo sistema.

A Tenerife non è bastata la solita solidissima partita del duo Marcelinho-Shermadini (20+8 e 16+6). Quel pick&roll centrale è un ingranaggio perfetto, ma spesso i canarini ne sono stati troppo dipendenti. Per fare il colpaccio sono mancate le percentuali dall'arco (qui ha vinto il Barça: 38% v 25%) e la capacità di creare per sé stesso di Jaime Fernandez, fondamentale per Vidorreta proprio per la capacità di agire fuori dallo spartito.

L'impressione è che il Barça quest'anno, a differenza degli anni passati, abbia deciso di alzare le marce per il gran finale. Attendiamo fiduciosi i risultati di questo nuovo approccio che ci sta convincendo.

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