Al Sinan Erdem era difficile pensare a un esito finale che non vedesse l'Efes uscire vincitore e la Virtus sconfitta sia per motivi di forma che per la lista degli infortunati.

Così è andata infatti in una gara che gli uomini di Ataman non hanno avuto bisogno di giocare a mille come due giorni fa e in cui la squadra di Scariolo si è fatta trovare più pronta rispetto alla desolazione di Tel Aviv.

La gara

Il primo quarto lo vincono le difese, o meglio è caratterizzato da due attacchi molto farraginosi e imballati. I turchi costruiscono solo isolamenti, la Virtus ha anche alcuni rimpianti per qualche palla persa e qualche tiro aperto sbagliato di troppo. Il 13-13 dopo 10' parla di una gara molto contratta.

Tuttavia, l'Efes inizia il secondo quarto con un break di 6-0 tentando la prima fuga. I turchi sembrano ora essere tornati quelli della gara con Milano: difesa forte sulla prima linea e palla che gira molto meglio in attacco, e arriva presto il 24-15 della prima fuga. C'è anche la reazione virtussina che piazza un controparziale di 7-0, ma prima dell'intervallo i tenori turchi si riportano sul +9.

Alla ripresa la Virtus trova il primo canestro dopo 3 minuti, mentre l'Efes era salito fino al +14 pur senza brillare. Sulla schiacciata reverse di Clyburn del 46-29 i padroni di casa certificano lo strappo vero e proprio verso la vittoria. Ora l'Efes sembra definitivamente in controllo e la Virtus non ha e non può avere la forza offensiva per poter rientrare con un disavanzo di tale portata. A fine terzo quarto i turchi rompono anche il muro dei 20 punti di vantaggio (60-38) verso un ultimo periodo che sa di garbage time.

Ma oggi l'orgoglio Virtus è presente e si manifesta in due triple consecutive di Mannion che ricordano i suoi tempi passati sotto l'egida di Steph Curry. E' l'ultima fiammata bianconera prima che il tutto si indirizzi verso la direzione segnata dagli uomini di Ataman che cavalcano uno Zizic chirurgico, il vero rebus del reparto lunghi bianconero. 86-67 il risultato finale.

L'Efes alla ricerca della rimonta disperata

Dopo che Ataman in seguito alla sconfitta di Berlino aveva detto che al 99% i suoi saranno fuori dai playoffs e dopo che qualche malumore era uscito dallo spogliatoio, sembrava che i bicampioni d'Europa fossero davvero arrivati al punto di non ritorno. Invece ecco che ancora una volta risorgono dalle ceneri e piazzano 2 W nell'ultimo doppio turno decisivo rimanendo in corsa per quell'ultimo posto disponibile per i playoffs.

La corsa sarà contro Baskonia e Zalgiris: per sperare bisogna continuare a vincere e sperare in qualche passo falso altrui. Questa rincorsa è qualcosa di molto vicino all'impossibile per una questione di scontri diretti: l'Efes si potrebbe mangiare le mani per le partite banali che ha lasciato per strada, e pensiamo a quella di Berlino in primo luogo.

Anche perché la grandissima prova di martedì contro Milano ha dimostrato le grandissime forze di una squadra fatta di campionissimi. Forse quel click quest'anno è stato fatto tardi - sarà il tempo a dircelo fra due settimane - ma sicuramente i turchi possono fare 2/0 nelle restanti due gare da giocare e quindi sia baschi che lituani devono prestare massima attenzione davanti a loro.

Stasera all'Efes sono bastati due quarti ad alta intensità per portare a casa il risultato: il 47-25 di parziale nei quarti centrali è bastato e avanzato. Del resto troppo il talento, troppi gli uomini in più rispetto a una Virtus senza più stimoli e anche senza tanti uomini chiave.

Dopo dei numeri non stratosferici, proprio grazie a quei due quarti, gli uomini di Ataman hanno ritoccato anche le statistiche. Salta agli occhi il dato dei 28 assist a fronte di sole 10 palle perse, sintomo di come la palla sia circolata molto bene, come già successo 48 ore fa. E l'altro numero che salto all'occhio sono quei 24 punti segnati in poco più di 17 minuti da Ante Zizic, MVP della partita. Il centro croato gioca una gara chirurgica, punendo sistematicamente i ritardi della difesa avversaria e vincendo continuamente il duello in ogni tipo di matchup: le sue "rollate" sono state l'aspetto tecnico che più ha colpito la retroguardia bianconera.

L'Efes ha giocato l'ultima settimana da squadra da playoffs, ma ora le possibilità per arrivarci sono risicate. I risultati di domani sera saranno già molto importanti.

Virtus Efes

Virtus, stasera c'è stata una risposta emotiva

Lo scarto finale dice -19, ma la Virtus oggi ha giocato una partita dignitosa, di tutt'altra risma rispetto a quella di 48 ore fa contro il Maccabi. Certo, siamo ancora nell'ambito dell'insufficienza e della situazione molto delicata e complicata, ma se a Tel Aviv si è completamente sbagliato l'approccio, almeno questa sera si è vista una squadra che ci ha provato al netto di tutte le difficoltà che sta affrontando.

Soprattutto il primo quarto è stato l'emblema di una squadra che ha provato a lottare, a fare cose semplici ma ordinate cercando di cavalcare quelle poche soluzioni a disposizione. Poi è ovvio, e lo dicono i dati, che questa sera i problemi erano soprattutto nel trovare la via del canestro. Ed è normale che sia così quando ti manca il motore e il riferimento di tutta la squadra (Teodosic), un altro playmaker e collante decisivo fra i reparti (Pajola) e due difensori e giocatori di ruolo insostituibili per caratteristiche come Cordinier e Abass.

Le vu nere, quindi, ci hanno anche provato ma era chiaro che non c'era alcuno spazio per nessun miracolo. I problemi in regia si sono fatti vedere (anche stasera 14 perse) oltre che una difficoltà anche ad attaccare il pitturato. Nonostante ciò, se a Tel Aviv di note positive non si vedeva nemmeno l'ombra, queste sera se ne possono ravvisare diverse.

Per esempio il fatto che Ojeleye, qualunque cosa accada, riesca sempre a giocare una buona partita non sfigurando mai: è un esempio di caparbietà davvero rimarchevole. Poi c'è stato un Jordan Mickey che ha fatto vedere sprazzi del grande giocatore che conoscevamo e che purtroppo non abbiamo visto in questo anno bianconero, e infine un'ottima prova per Nico Mannion. Questa seconda parte di stagione si sta dimostrando decisiva per l'ex Warriors per trovare fiducia e ritmo su palcoscenici importanti in vista di quella che sarà la prossima stagione, ma, soprattutto, un finale di stagione in cui la Virtus si giocherà tanto. Per lui stasera 17 punti, 3 rimbalzi, 6 assist e 20 di PIR.

Mancano due partite (Valencia e Milano) per concludere un cammino europeo di cui trarremo le conclusioni a tempo dovuto con le dovute proporzioni. Poi sarà una lunga cavalcata verso lo Scudetto.

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