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Nel debutto del nuovo Basketball Development Center, sorto in luogo dello storico Abdi Ipekci, va in segna il derby di Istanbul. Il Fenerbahce fa 2-0, scappando, controllando e poi rivincendo una partita che l'Efes aveva rimesso in piedi con un 11-0 di parziale nel finale. Ma con l'arma letale del tiro 3 il Fener non trema e chiude con la vittoria in trasferta per 78-83.

Nuovi sceriffi in città

Nel duello per la supremazia cittadina (al netto delle altre innumerevoli compagini della città sul Bosforo), le due powerhouse turche mettono in mostra l'abbondanza dei due roster, che si stanno agglomerando in vista di una stagione con grandi ambizioni. Il Fener non fa alzare dalla panca Pierre e Marjanovic, autore di un ottimo debutto sette giorni fa, oltre a Wilbekin per l'infortunio season-ending. L'Efes conferma Larkin, Beaubois e Poirier fuori dal quintetto.

Colson è perfetto (3/3 dall'arco per iniziare) e guida la prima fuga del Fener, Baldwin sembra aver giovato del mentoring di Lorenzo Brown e mostra una gestione di ritmi e scelte di alto livello. La difesa dei ragazzi di coach Jasi si eleva nel corso della gara, coprendo al meglio la metacampo e riuscendo a tenere le penetrazioni anche sui cambi e l'Efes blocca la sua produzione offensiva. In una squadra che esalta così il collettivo, emergono già nuovi leader come Colson e Baldwin o Melli con il suo apporto difensivo. Non ce ne voglia Hayes-Davis, che in una partita molto fallosa da 2, non manca di dare il suo contributo (11+5rimbalzi+5assist ma 1/8 da 2).

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Larkin è ancora il signore di questo Efes, Beaubois il complice di vecchia data, ma l'apporto di Bryant e Oturu è sempre più decisivo. I nuovi, grandi acquisti non sono ancora ben integrati. Poirier non è ancora innescato come da madridiana memoria, Johnson e Nwora sono ancora vittime da scorie di adattamento. Clemenza da parte nostra meno da parte del Fener. Oturu è il migliore dei suoi, implacabile all'inizio, fondamentale nella rimonta, l'ultimo ad alzare bandiera bianca. Una combinazione di atletismo fisicità e grande perizia nel chiudere al ferro, con una buona mano. Dura definirlo un go to guy, ma una produttività paragonabile al miglior Lessort.

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Frecce dall'arco

Il Fener è 2-0, nonostante il calendario. Nonostante infortuni e diversi innesti, sembra aver mantenuto una caratteristica già comune alla passata stagione. La pericolosità dall'arco. Oltre il perimetro la minaccia gialloblu è pressochè costante con tutti i quintetti. Pochi i giocatori battezzabili, fondamentalmente il solo Birch stasera, e la ricerca del ferro e del vantaggio sui blocchi permettono di costruire spesso ottimi tiri, per le tante bocche da fuoco.

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15/27 per un 55% abbondante, pessime notizie per gli avversari in una serata dove le minacce al ferro erano comunque limitate. Come già accennato, l'arco rimane chiave pure nella metà campo difensiva. Prima l'Oly e oggi l'Efes condividono un non invidiabile 20% da oltre i 6,75. Non possono esser sempre e solo serate no altrui, la qualità dei tiri concessi è un merito per la difesa Fener, con mezzi atletici per coprire anche le distanze sui cambi, davvero di primissimo ordine, soprattutto per l'Europa. Insomma sembra che molto delle fortune gialloblu passeranno dal mantenimento di questo equilibrio.

E' sempre un derby

Un nuovo palazzetto fiore all'ochiello del movimento turco, una sparuta presenza ospite concessa, un clima forse più da cerimonia rispetto alle caldissime atmosfere a cui siamo abituati a queste latitudini. Eppure il derby, non manca di fare il derby, specialmente nella ripresa. Il controllo del Fener sul match sembra anestetizzare le turbolenze proverbiali. Ma il derby alla fine riesce ad emergere.

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Finale di terzo quarto e dopo un contatto a rimbalzo, Biberovic e Bryant si incastrano a terra, per poi riapparire azzuffati, e difficilmente divisi. Doppia sacrosanta espulsione, Biberovic contenuto a stento, forse non la scelta migliore per chi era in pieno controllo della gara. Forse un morso di Bryant dietro la rabbia.

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Non arriva la scossa sperata, e gli ospiti tengono a distanza Larkin e compagni. Ma basta una mini scintilla e a 3' dalla sirena è proprio l'ex Baskonia e Celtics con una tripla a ridare linfa al finale. Oturu con l'ennesimo gioco da 3 punti e Beaubois con la bomba dall'angolo riportano l'Efes in scia e Nwora pareggia sul 74-74. Nwora e Larkin avrebbero anche la palla del sorpasso. Nulla da fare e il Fener ritrova controllo e vittoria con due triple consecutive, Guduric e quella definitiva di Zagars, in un finale ben più consono ad un derby così sentito.

Ancora una volta protagonista del post partita coach Jasikevicius questa volta in versione insider. Beh che dire peccato.

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photocredit Fenerbahce X

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