Preview F8 Coppa Italia Virtus Bologna-Reyer Venezia: la storia che si ripete?
Virtus Bologna-Reyer Venezia è senza dubbio il quarto di finale più interessante fra quelli che apriranno le danze della Coppa Italia 2023. I motivi sono noti: in primo luogo perché si scontrano la seconda e la terza forza del campionato (nonostante quello che dice la classifica Venezia, per qualità del roster, è la terza forza del campionato) e in secondo luogo perché questo scontro tra bianconeri e orogranata sta diventando un vero e proprio classico della Coppa Italia.
Un classico che, a dire il vero, è tutto di matrice lagunare: nelle ultime tre edizioni questo scontro si è presentato per due volte e per due volte ha trionfato la Reyer Venezia. Inutile dire che l'Umana è un vero e proprio spauracchio per le vu nere in questa competizione. E i motivi perché possa arrivare un quarto successo veneziano in questa particolare sfida a distanza sono presto detti nei punti successivi della presentazione della sfida targata Eurodevotion.
Come sta Venezia?
Onestamente è difficile dire come arriva la Reyer Venezia a questa Coppa Italia. Sicuramente meglio di come sarebbe potuta arrivare due settimane fa o con ancora Walter De Raffaele. Non perché il coach toscano sia diventato scarso da un momento all'altro; ci mancherebbe. Ma perché banalmente il rapporto tra coach e gruppo squadra era ormai arrivato ai minimi storici e tutti i segnali andavano in una direzione unica e univoca: cambiare aria. Direzione che, forse, avrebbe dovuto essere stata imboccata già in estate anticipando un processo che ora si è reso inevitabile.
Per la Reyer c'è ancora tutto il tempo per raddrizzare la stagione anche perché nessun trofeo è stato ancora assegnato e, alla fin dei conti, i lagunari sono in corsa e in linea con tutti gli obiettivi stagionali. Del resto, sappiamo quanto un cambio di allenatore, dopo un periodo in cui la squadra non ha reso in termini di risultati e gioco, sia spesso e volentieri benefico per risollevare umori, attitudini e, appunto, risultati.
La gara vinta nel fine settimane contro Pesaro è andata proprio in questo senso. Vittoria anche abbastanza netta e perentoria contro una delle squadre migliori del campionato, nonostante la differenza qualitativa dei roster vada decisamente in direzione degli orogranata. Tuttavia, fino a due settimane, la Reyer avrebbe perso se non straperso la gara di Pesaro.
Sotto Neven Spahija la Reyer ha giocato solo una partita, ma sembra che alcuni fondamentali siano chiari: ossia che questa squadra deve correre e lasciare una certa dose di libertà o fantasia a determinati giocatori. Due cose che vanno incontro alla scelta di Spahija e alle parole dello stesso coach croato nella sua conferenza di presentazione.
Come arriva quindi la Reyer a questa partita? Dopotutto, bene. Anche perché c'è una cosa da evidenziare: la Reyer non ha nulla da perdere, ma tutto da guadagnare. La squadra che ha tutto da perdere è la Virtus Bologna.
Come sta la Virtus Bologna?
Come era difficile rispondere alla domanda precedente, non va certo molto meglio con quest'altro quesito. A una prima occhiata si direbbe che la Virtus Bologna stia bene, se non molto bene. Tre vittorie di fila in campionato (Verona, Brescia e Reggio Emilia) e tre vittorie nelle ultime quattro di Eurolega dove l'unica sconfitta è arrivata contro un Barcellona in stato di grazia.
Soltanto che dopo la vittoria molto convincente contro l'Asvel molte cose sono cambiate. Innanzitutto c'è stato l'infortunio di Cordinier, uno di quei giocatori insostituibili per le vu nere. Poi la squadra si è ritrovata in un attimo ad essere abbastanza corta e stanca.
Ecco, la Virtus vista sia contro Barcellona che contro Reggio Emilia ha dato l'impressione di essere un po' stanca e non lucidissima. Le vu nere hanno dimostrato soprattutto domenica di aver acquisito una notevole esperienza nella gestione dei finali e nel saper chiudere la gara quando serve farlo, ma di certo non si può parlare di brillantezza o scioltezza di esecuzione.
Facendo due conti ai box ci sono due giocatori come Semi Ojeleye e Isaia Cordinier, quelli che insieme a Teodosic sono i giocatori più insostituibili della Virtus Bologna per atletismo e per la qualità di saper fare da collante fra reparti e tra fasi del gioco. A questi due nomi si aggiungono quelli di Milos Teodosic e Iffe Lundberg, entrambi decisamente non al meglio della condizione fisica: il primo con ancora addosso gli strascichi di quel potente attacco febbrile di due settimane fa e il secondo ancora alle prese con il problema all'anulare della mano destra.
Poi mettici anche che davanti c'è un cammino davvero impervio e che ai quarti di finale si presenta uno spauracchio storico come la Reyer Venezia. Rispondendo alla domanda di prima diciamo quindi bene, ma le cose potevano anche andare meglio in casa Segafredo.
Virtus Bologna-Reyer Venezia: le chiavi della sfida
Sicuramente i ritmi di gioco. La Reyer è fatta per correre; la Virtus può farlo ma sicuramente sa giocare anche a ritmi più bassi. Se contro il Barcellona, per esempio, era una buona idea provare ad alzare i ritmi, contro Venezia sarebbe più opportuno provare a mantenerli bassi. Cercando così di replicare quella che è stato la gara di gennaio alla Segafredo Arena: che la Virtus ha vinto sì solo all'ultimo tiro, ma che, se gestita e affrontata in modo migliore ovvero da quarto di finale di Coppa Italia, è decisamente più congeniale alle vu nere.
La lotta per i rimbalzi è un'altra delle chiavi della sfida come del resto tutta la sfida tra il reparto lunghi. Appurato che tra gli esterni la Virtus può vantare più qualità e fisicità, tra i lunghi Scariolo cercherà di avere tutti i migliori per contenere Willis e Watt. Shengelia su Willis è un mismatch praticamente già fatto con il georgiano che può limitare molto bene l'atletismo dell'ex Badalona, mentre Jaiteh e Bako a turno avranno il compito di marcare Mitchell Watt. E la cosa non va nemmeno male per i due centri Virtus che si ritrovano davanti un centro decisamente statico e quindi nelle loro corde.
Sugli esterni, poi, è dove le vu nere devono fare prevalere in maniera preponderante la loro superiorità. Gli esterni lagunari sono talentuosi, ma fisicamente non ingombranti (Spissu, De Nicolao, Granger), mentre quelli virtussini vantano tutti un ottimo impatto fisico (a partire da Pajola, Hackett e Lundberg fino anche allo stesso Teodosic).
La Reyer dovrà provare a colpire nello spot di ala piccola, come del resto ha già fatto un mese scontro con Parks. Quello è il reparto dove i bolognesi sono in maggiore emergenza e presumibilmente nel ruolo si alterneranno i soli Weems e Belinelli. Senza voler nascondersi dietro a un dito, quello al momento è il vero punto debole della compagine di Scariolo e quello va attaccato.
Sarà quindi un altro capitolo targato Coppa Italia della sfida tra Venezia e Virtus Bologna. Chissà se la storia si ripeterà o il tabu verrà interrotto.