F8 2025 | Tra Olimpia e Virtus c'è troppa differenza: Milano giganteggia
Il quarto di finale più atteso delle F8 di Coppa Italia 2025 si rivela una gara a senso unico: l'Olimpia Milano è troppo più forte della Virtus.
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Quello tra Virtus Bologna e Olimpia Milano era il quarto di finale più atteso delle F8 di Coppa Italia 2025. L'ennesimo atto della sfida infinita. Ma quest'anno, onestamente, la forbice sembra essersi ampliata e una squadra è decisamente più forte dell'altra.
La partita, di fatto, è un monologo della squadra di Messina: più talentuosa, più profonda, più presente sia atleticamente che mentalmente. Per le vu nere, che avevano atteso questo appuntamento per mesi, è un brutto KO che rende ancora più nera una stagione già alquanto negativa. Il risultato finale, 77-91 , non racconta nemmeno pienamente il controllo totale avuto dai meneghini dall'interno dei 40 minuti.
F8 2025, tra Olimpia e Virtus è monologo biancorosso
L'equilibrio dura un quarto. Milano, già all'inizio del secondo quarto, allunga nel punteggio e soprattutto alza le marce della qualità del gioco. Bologna semplicemente non riesce a tenere quei ritmi e quella qualità.
La serata ispirata di Shields è un buon viatico che permette a tutta la squadra meneghina di accendersi. Si lascia ispirare Dimitrijevic - in crescita costante nelle ultime settimane - così come tutti gli altri interpreti fino al solito Zach LeDay che sfodera ancora diverse giocate offensive da candidato MVP di Eurolega quale sinora è.
Quando si arriva al 43-59 contro due triple di fila firmate LeDay la partita può già dirsi conclusa. La Virtus non ha le armi tecniche per ribaltare una partita del genere e infatti non riesce mai ad abbozzare nemmeno un tentativo di rimonta.
Milano vince con il noto attacco scintillante delle scorse settimane, capace di muovere bene la palla, trovare tiri puliti dall'arco e scegliere sempre interpreti diversi per fare male. Poi, si sa, il talento a disposizione abbonda.
Ma anche la difesa allungata a metacampo, che ha tolto tanti secondi all'attacco avversario e di conseguenza quel ritmo di cui la squadra di Ivanovic ha bisogno per fare canestro con continuità, è stata decisiva per scavare il solco in termini di punteggio e a livello mentale, di fatto bloccando completamente la produzione offensiva ospite.
51,9% dall'arco, 16 assist, solo 6 palle perse: per Milano ha funzionato davvero tutto alla perfezione.
E' un'Olimpia perfetta, bellissima, scintillante. Un'Olimpia che può guardare in alto. Che si coccola LeDay e riabbraccia il migliore Shields.
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F8 2025, questa è la Virtus: una squadra con enormi limiti
Qualcuno scriverà che alla Virtus sono mancati il carattere e la fame agonistica giuste per giocare questa partita. Una partita attesa da inizio dicembre quando l'Eurolega bianconera era già praticamente finita. E chi scrive o pensa ciò ha probabilmente ragione.
Ma Bologna ha perso semplicemente perché è una squadra molto più scarsa di Milano. Né più né meno. La Segafredo per fare un canestro deve sudare ogni volta le proverbiali sette camice; a Milano basta pescare dal mazzo una delle tante valide opzioni. La differenza di talento tra le due compagini è abissale.
E quando ti accorgi che davanti hai qualcuno di molto più forte che, tra l'altro, è anche in serata di grazia, allora vengono meno anche tutte le armi psicologiche a disposizione.
Bologna ha tirato da tre solo 20 volte: è un dato bassissimo. Questo perché la difesa di Milano ha tolto ogni buon tiro dall'arco, ma anche perché la Virtus non ha saputo costruirselo. Non sono bastati nemmeno 28 liberi (di cui 9 sbagliati) per provare a rimanere aggrappati alla gara. Diouf (20) è encomiabile, Shengelia prova come al solito a portarsi sulle spalle la squadra, ma dagli altri - salvo qualche fiammata d'orgoglio del capitano - arriva davvero troppo poco. Con questo tasso ridotto di talento tra le guardie i limiti sono evidenti.
Per Bologna è una sconfitta pesante, pesantissima. Che riposiziona al ribasso una stagione già difficile. E che ha mostrato ancora una volta gli enormi limiti di questo roster.
E ora? Si pensa già ai playoff LBA, ultima spiaggia per riscattare una stagione.
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